Intervento dell'on Donatella Poretti, deputata della Rosa nel Pugno,
segretario della Commissione Affari Sociali
Secondo i dati ufficiali del ministero della Salute, i tumori costituiscono
circa il 27% delle cause di morte nella popolazione italiana. Al fine di
diminuire tale incidenza, la prevenzione e' universalmente riconosciuta
quale strumento fondamentale. Prima si individua un tumore, piu' aumentano
le possibilita' di curarlo. In particolar modo, sono tre gli screening dei
tumori validati e recepiti nel Piano nazionale della Prevenzione 2005-2007:
seno, cervice uterina e cancro del colon retto.
Eppure, e' quello ai polmoni il tumore che uccide piu' di ogni altro (oltre
30.000 persone l'anno, piu' dei tumori al colon retto, alla mammella e
all'utero messi insieme). Contrariamente alla prognosi di altri tumori,
quella del tumore polmonare e' pressoche' la stessa di qualche decennio fa:
la sopravvivenza a 5 anni dopo la diagnosi era intorno al 10% negli anni ’70
ed e' sempre del 10% oggi.
Poiche' la causa maggiore del tumore polmonare e' il fumo, le campagne di
prevenzione si sono concentrate piu' che altro sulla disincentivazione dal
fumo, ma con risultati poco confortanti, come ha piu' volte evidenziato l'Aduc
(Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori). Smettere di fumare,
inoltre, non e' necessariamente sufficiente ad evitare il manifestarsi del
tumore al polmone. Infine, corrono il rischio di tumore anche lavoratori
esposti a sostanze nocive quali asbesto, beryllium, uranio o radon.
Come dimostrano ormai molteplici studi, la tecnologia oggi esistente e' in
grado di diagnosticare il tumore ai polmoni nelle sue fasi iniziali, quando
la percentuale di sopravvivenza e' dell'80%. Tradotto, una politica di
prevenzione che includa lo screening annuale con Tac spirale del torace per
i soggetti a rischio, potrebbe salvare la vita a circa 20mila delle oltre
30mila persone che ogni anni muoiono in Italia per tumore ai polmoni.
Per questo ho depositato oggi un'interrogazione scritta al ministro della
Salute per chiedere se e come intenda agire per promuovere una piu' efficace
politica di prevenzione del tumore polmonare. Se lo screening annuale
non verra' adottato, o perlomeno seriamente valutato, non potremo giungere
ad altra conclusione se non che vi e' oggi, nei confronti dei pazienti
affetti da tumore polmonare, una sorta di discriminazione: tale malattia
-una probabile condanna a morte- sarebbe conseguenza "meritata" e voluta
attraverso scelte individuali deleterie per la salute (come fumare).
Qui il testo integrale dell'interrogazione:
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=177171
Archivio Salute
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