“Le polemiche fra Sirchia e Storace evidenziano quanto confusione e
impreparazione regnino al ministero della Salute, efficace solo nel
garantire enormi entrate alle case farmaceutiche a discapito delle risorse
che dovrebbero essere impiegate per la prevenzione". Questo il commento
del segretario della Commissione attività produttive del Consiglio
Regionale lombardo, il verde Marcello Saponaro, che invita il ministro
Storace ad "applicare le leggi nazionali e internazionali, in particolare
l'articolo 60 del regio decreto del 1939, a cui si rifà tutta la
legislazione italiana sui brevetti, e l'articolo 30 del Trips, che per
ragioni di salute pubblica danno il diritto allo Stato di sospendere i
brevetti farmaceutici e di procedere all'esproprio della proprietà
intellettuale a tutela della salute dei cittadini". "Le ingenti risorse
risparmiate sui brevetti, che arrivano ad incidere fino al 75% sul prezzo
di vendita dei farmaci devono essere dirottate verso il potenziamento
degli interventi a tutela di una maggiore sostenibilità degli allevamenti,
della salute dei cittadini e specialmente degli operatori del settore, ai
quali va garantita una formazione adeguata". "Inoltre - continua Saponaro
- un'azione globale per l'espropriazione dei brevetti farmaceutici avrebbe
effetti positivi anche sulla ricerca perché consentirebbe una condivisione
delle informazioni disponibili e permetterebbe la predisposizione di piani
efficaci nel caso di una diffusione incontrollata del virus". "La grave e
prolungata crisi del settore avicolo rischia di ripercuotersi proprio
sulla qualità degli allevamenti, quindi delle carni e della sicurezza
alimentare. Non è sopportabile dal settore un prezzo troppo basso per
lungo tempo prima o poi gli allevamenti cederanno a maggior affollamento,
maggior uso di farmaci, minore biodiversità e minore qualità: esattamente
il contrario di quanto occorre fare e sostenere. E' evidente, invece, che
bisogna impegnare molte risorse per aiutare il comparto a fronteggiare il
crollo dei consumi, a riconvertirsi verso produzioni sempre più
sostenibili e di minor affollamento, senza scordare di informare i
cittadini che ancora oggi è molto più pericolosa la corsa al farmaco che
la corsa in rosticceria". "I Verdi - conclude Saponaro - chiedono anche
una etichettatura trasparente e garantita, che riporti non solo la
provenienza e la tipologia del prodotto in vendita, ma anche le sostanze,
quali Ogm, glutine, antibiotici, pesticidi, e le tipologie di produzione
impiegate nella produzione: l'etichetta non deve essere un insegna
promozionale del prodotto ma una fonte di informazioni per il consumatore,
sempre più esigente in materia di sicurezza alimentare
|