"Sono la mamma di un bambino di 5 mesi
che, non potendolo allattare direttamente, sto usando il latte della
Nestle'..."... e' questo l'incipit standard delle diverse lettere
che stiamo ricevendo in questi giorni, ed anche dei messaggi che vengono
inseriti sul forum pubblico di discussione sul nostro portale ,"Di' la
tua". Un misto di disperazione, disorientamento, dubbi, arrabbiatura,
per cercare di porre un rimedio all'ultimo momento per qualcosa che
proprio non si prevedeva e che, tutt'oggi, appare come incredibile per
come e' avvenuto, nonche' piu' incredibile per come si sta sviluppando
per l'individuazione delle responsabilita', grazie alla chiamata in
correo del ministero da parte della Nestle'. Ma, intanto che il
"rimpallino" va avanti, cosa devono fare le mamme e i papa' che ci
scrivono e ci leggono?
Quattro cose, sostanzialmente.
1 - Prendere tutti i cartoni di questo latte e, dopo aver
contattato le locali autorita' di polizia (questura, carabinieri, etc),
mettersi d'accordo per portarglieli perche' siano eventualmente
considerati come elemento utile alle indagini.
2 - Far fare un'accurata visita medica al proprio bimbo, per
verificare se abbia avuto dei problemi in seguito all'uso di questo
latte.
3 - Depositare un esposto in Procura della Repubblica, in cui,
raccontando i fatti, si chiede al magistrato di ravvisare se negli
stessi vi siano elementi di reato per il produttore, i distributori e le
autorita' preposte al controllo sanitario/alimentare.
4 - Chiedere i danni a Nestle' e Milupa con una raccomandata A/R
di messa in mora (qui una spiegazione su come prepararla:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051).
La messa in mora e' il tentativo bonario per ottenere quanto si chiede,
e premessa giuridicamente necessaria per un eventuale ricorso al
giudice. I danni possono essere di due tipi:
a) rimborso di quanto si e' speso per le confezioni che si sono
portate alle autorita', nonche' i danni per il fastidio che ci si e'
dovuto sobbarcare (indicando il tutto con cifre precise al centesimo e
con spiegazioni/motivazioni): andare alla polizia, ricomprare nuove
confezioni di latte, stress psichico ed emozionale.
b) se la visita medica ha dato risultati negativi per la salute del
bambino, occorre monetizzare questi danni (in modo preciso) e, con
copia del referto medico, intimarne la richiesta.
In queste fasi non c'e' bisogno di un avvocato. Caso per caso, si
potranno chiedere migliori informazioni al nostro servizio di consulenza
online -scrivendo ad aduc@aduc.it- che
valutera' se c'e' necessita' di un avvocato o meno.
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