Quando si dice una “vittoria lampo”. E’ accaduto a 4 risparmiatori che –
assistiti da Confconsumatori – sono ritornati in possesso dei loro risparmi
investiti in un fondo comune in perdita. Il Tribunale di Padova ha, infatti,
condannato, con ordinanza, la finanziaria a rimborsare la perdita subita,
maggiorata degli interessi e delle spese. I padovani avevano subito una
perdita di € 23.428,91 a fronte di un investimento di € 51.645,69. Il
principio sancito č che l’investimento č nullo se manca il contratto generale
d’investimente oppure se se il medesimo sia stato sottoscritto dal solo
investitore.Ma la particolaritŕ della sentenza – spiega Giovanni Franchi,
legale di Confconsumatori – sta nella circostanza che la condanna sia
contenuta non come normalmente avviene in una sentenza, ma in
un’ordinanza ottenuta in pochissimo tempo tramite il c.d. procedimento
sommario di cognizione, introdotto con la riforma del codice di
procedura civile contenuta nella legge 18 giugno 2009 n. 69.
Quanto alla sentenza, il giudice si č uniformato all’orientamento ormai
piuttosto consolidato in giurisprudenza, secondo cui, perché un
investimento bancario non sia nullo per difetto di forma a norma dell’art. 23
TUF, č necessario che lo stesso sia accompagnato da un contratto generale
d’investimento – quello che regola tutti i rapporti tra banca e investitore –
sottoscritto, oltre che dal cliente, anche dal legale rappresentante
dell’istituto. Sempre per il Tribunale, non ha rilevanza che il
documento sia stato prodotto in giudizio dall’Istituto di Credito, come pure
il fatto che tale circostanza non sia stata dedotta dall’attore fin
dall’inizio, bastando, per superare entrambe le eccezioni, che con l’atto
introduttivo sia stata chiesta la nullitŕ per difetto di forma.
21/09/2012 Arsenico nel riso, l’ultimo allarme della FDA. Mentre in
Italia…(http://www.helpconsumatori.it)
Arsenico e riso. Non č l’ultima ricetta di un cuoco ‘innovativo’ bensě
l’ultimo allarme alimentare lanciato dalla Food and Drug Administration che
ha recentemente testato la presenza di Arsenico inorganico nel riso e prodotti
derivati provenienti da vari Paesi. A rilanciare la notizia nel nostro Paese č
l’Aduc che ricorda: “L’arsenico inorganico puo’ provocare tumori ai polmoni,
alla pelle, al fegato, all’apparato urinario e attraversando la placenta puo’
causare danno fetale”. In attesa di altre analisi che verranno effettuate
nelle settimane a venire, la FDA consiglia di variare la propria alimentazione .Cosa
prevede la legge in proposito? Il Governo Usa ha fissato dei limiti alla
concentrazione di arsenico nell’acqua da bere, ma non esistono
parametri negli alimenti. Identica la situazione in Italia dove l’allarme
arsenico riguarda l’acqua potabile di 112 comuni i cui cittadini bevono, in
sostanza, acqua in deroga.
In altre parole, in 112 comuni d’Italia l’acqua che sgorga dal rubinetto
contiene arsenico, boro e fluoruri in concentrazioni superiori ai limiti di
legge. Ma i cittadini continuano a berla ‘grazie’ ad una serie di deroghe
della Commissione europea.
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