Al via oggi, presso il Tribunale di Roma, l'udienza
preliminare sulla vicenda Cirio scoppiata nel 2002. Sono 46 gli imputati,
migliaia i risparmiatori danneggiati. Il Movimento Difesa del Cittadino si
costituisce parte civile.
Si è aperto oggi a Roma il procedimento penale contro i
soggetti presunti responsabili del crack Cirio. Sul banco degli imputati 46
persone con accuse di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali e
truffa. La prossima udienza è fissata per il 17 luglio. Nel novembre 2002
viene dichiarato il default di uno dei prestiti obbligazionari del gruppo
Cirio e scattano le clausole di "cross default" (Omissione incrociata) pre
gli altri sei prestiti obbligazionari emessi per un valore totale di 1.125
Mld di euro.
Gran parte dei prestiti era quotato alla Borsa di Lussemburgo,
nessuno presso la Borsa Italiana. Tutti i prestiti erano privi di
rating. Nell'occhio del ciclone finiscono amministratori della Cirio,
società di revisione, il sistema di governo aziendale ma anche banche che
hanno collocato o negoziato negli anni precedenti obbligazione del gruppo.
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC)
si è costituito parte civile. In particolare, l'avvocato Francesco
Luongo, in rappresentanza dell'associazione e di un gruppo di risparmiatori,
ha chiesto il rimborso integrale dei bond acquistati nonché un risarcimento
pari a 500.000 euro da destinare a iniziative di alfabetizzazione
finanziaria per i cittadini.
Il Giudice dell'udienza preliminare, dr. Barbara Callari,
esaminerà le costituzioni di parte civile nelle prossime settimane. Il
Movimento punta a far accertare la responsabilità penale di Cragnotti e di
quelle banche (Banca di Roma, Sanpaolo Imi, Banca Popolare di Lodi) che
hanno collocato parte delle obbligazioni Cirio presso i risparmiatori
occultando la propria situazione di creditori della Cirio e omettendo ogni
dovuta informazioni sulla natura ed i rischi connessi all'investimento.
In via extra giudiziaria MDC ha già ottenuto rimborsi dal 50 al
100% con la procedura della conciliazione, che ha permesso di
risolvere numerose controversie tra i risparmiatori e le banche, in seguito
alle crisi che hanno caratterizzato in questi ultimi anni il mondo
finanziario italiano. Il Movimento Difesa del Cittadino ha inoltre chiesto
al nuovo Governo che rapidamente venga ripreso in Parlamento il disegno di
legge che introduce anche in Italia la class action, strumento fondamentale
di tutela di fronte a truffe di massa, come nel caso di Parmalat
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