|
Ci sono delle inquietanti somiglianze tra il crack Parmalat e quello del Banco
Ambrosiano.
Innanzitutto i due protagonisti, Tanzi e Calvi: entrambi religiosissimi e legati
a doppio filo con gli ambienti vaticani.
Poi il modo in cui le due aziende sono state depredate delle loro risorse, a
seguito di spericolate operazioni sudamericane, eseguite ed occultate attraverso
società offshore nei vari paradisi fiscali e, quindi, abbandonate al loro
tragico destino.
Sia Tanzi che Calvi hanno generosamente finanziato i loro protettori politici e
Calvi, in particolar modo, ha finanziato la "politica estera" di Giovanni Paolo
II, caparbiamente diretta contro l'avanzata del Comunismo in Europa dell'Est ed
in Sud America.
La differenza sostanziale, com'è evidente, sta nell'assassinio di Calvi (il
suicidio era, ovviamente, una favola per bambini scimuniti), il quale,
sentendosi ormai perso, aveva minacciato di "cantare"; mentre Tanzi è ancora
vivo: evidentemente non è giudicato una minaccia seria, come avrebbe potuto
esserlo il banchiere di Dio, oppure ha capito che è meglio stare zitto.
Osservate la tabellina sotto: si riferisce al conto economico sintetico della
Parmalat ............
Dati in milioni di euro |
|
|
|
|
|
|
|
|
Parmalat |
1995 |
1996 |
1997 |
1998 |
1999 |
2000 |
2001 |
2002 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Fatturato |
2215 |
2822 |
3678 |
5078 |
6358 |
7349 |
7801 |
7590 |
MOL |
308 |
371 |
459 |
612 |
818 |
870 |
951 |
931 |
Risultato operativo |
178 |
229 |
257 |
354 |
446 |
544 |
597 |
613 |
Risultato ante-imposte |
112 |
163 |
181 |
266 |
324 |
379 |
414 |
373 |
Utile netto |
70 |
98 |
105 |
136 |
174 |
195 |
218 |
252 |
............. ufficialmente, in quegli otto anni, l'azienda avrebbe
guadagnato oltre un miliardo di euro, in realtà, avrebbe creato un buco di 12
miliardi.
Voglio farvi notare che quel buco di 12 miliardi di euro, rappresenta una
perdita di (circa) il 30% l'anno sul fatturato; come se, ogni anno, a fronte di
un fatturato di 100, l'azienda ne perdesse 30.
Per quanto "incapace" possa essere stato Tanzi, è assolutamente impossibile che
sia riuscito a perdere il 30% l'anno del fatturato vendendo latte in giro per il
mondo. Anche questa, senza ombra di dubbio, è una favola per bambini scimuniti.
Così com'è escluso che quelle perdite possano essere state prodotte dal settore
turismo o dal Parma calcio; perdite di quella portata, significano una cosa
sola: distrazione di fondi, denari "rubati" dalle casse societarie e depositati
sui conti correnti (segreti) di altri soggetti (lo stesso Tanzi oppure altri
beneficiari).
Non è un'opinione: è matematica.
Il crack Ambrosiano, per similitudine, ci può aiutare a capire cosa, davvero, è
successo nel caso Parmalat.
Al giugno 1981, momento dell'assassinio di Calvi, lo IOR (Istituto Opere
Religiose), aveva accumulato debiti pari a 1.4 miliardi di dollari con la Banca
di Calvi. Quei soldi (pari a 6 miliardi di euro di oggi) erano stati "distratti"
dalla casse delle consociate estere del Banco Ambrosiano e, attraverso varie
società di riciclaggio (tra cui la venezuelana Inecclesia, di proprietà del
Vaticano), erano finite ad alcune società di comodo appartenenti al Vaticano
stesso (l'appartenenza di queste società al Vaticano, è confermata dalle lettere
di patronage, con le quali monsignor Paul Marcinkus, confermava la proprietà
vaticana delle stesse).
Quelle società di comodo usavano quei denari in vario modo ma, sostanzialmente,
erano impegnate a finanziare i regimi anticomunisti dell'America latina
(compresi quelli che si sono macchiati dei crimini più orrendi verso i loro
stessi cittadini) e ...... Solidarnosc in Polonia.
Papa Wojtyla appoggiava incondizionatamente quel movimento sindacale polacco,
intravedendo in esso il grimaldello con il quale scardinare l'intera posizione
sovietica d'oltrecortina.
Calvi fu lo strumento principale di quell'ingente trasferimento di fondi in
Polonia che, dopo una visita di Ronald Reagan in Vaticano, diventò anche
trasferimento di armi e di altri prodotti necessari alla lotta politica ed
armata contro il comunismo.
Il buco dell'Ambrosiano, dunque, aveva una causa principale: il finanziamento
dell'anticomunismo, nei paesi cattolici del pianeta.
La Chiesa di Roma, difendeva concretamente (se necessario anche "caldeggiando"
le forniture di armi) la sua esistenza, ovunque il comunismo ne mettesse a
rischio la sopravvivenza; la Polonia, in particolar modo, era una posizione che
Papa Giovanni Paolo II voleva difendere ad ogni costo.
Ed i denari necessari (tanti, tantissimi), provenivano dal Banco Ambrosiano.
Ma Calvi finanziava anche i politici: il famoso conto Protezione, nel quale si
riversavano le mazzette per il partito socialista di Bettino Craxi e Claudio
Martelli (entrambi giudicati dei "baluardi" contro l'avanzata del comunismo),
era alimentato in larghissima misura dalle generose donazioni di Roberto Calvi,
con operazioni estero su estero, che facevano giungere illegalmente denari in
Svizzera (dov'era domiciliato il conto Protezione) in barba alle norme valutarie
approvate dai governi appoggiati dagli stessi socialisti di Craxi e Martelli.
Tutti quei denari (per il Vaticano, per i politici "anticomunisti", etc...)
venivano rapinati al Banco Ambrosiano il quale, a sua volta, compiva ogni tipo
di operazione sporca (riciclaggio di denaro della Mafia, della droga, dei
sequestri, del traffico di armi, ecc...) per attirare i clienti più "danarosi".
E dietro tutte quelle operazioni di riciclaggio, c'era quasi sempre lo IOR o l'Inecclesia,
istituzioni finanziarie vaticane al di sopra di ogni sospetto, che avevano il
compito di far perdere le tracce dei soldi sporchi.
Se la Mafia voleva far giungere i propri denari in America (per essere, ad
esempio, investiti a Wall Street), la Banca di Calvi si incaricava di spostarli
da un continente all'altro, facendoli transitare attraverso lo IOR o Inecclesia,
in modo che dopo questi "attraversamenti", non fosse più possibile risalire ai
veri "proprietari" (la Mafia in questo caso).
Calvi, dunque, era al corrente di tutti i movimenti, gli intrallazzi, le rapine,
le mazzette che attraversano la società italiana (compresa quella religiosa) e,
se avesse "cantato", Tangentopoli sarebbe scoppiata undici anni prima e, molto
probabilmente, Giovanni Paolo II, sarebbe stato il primo Papa della storia che,
travolto da uno scandalo internazionale, avrebbe dovuto dare le dimissioni.
Sicché, quando in quel Giugno 1981, dopo essere stato estromesso dalla carica di
Presidente ed Amministratore delegato del Banco Ambrosiano, Roberto Calvi
minacciò di raccontare tutto al processo di appello (per reati valutari) che si
sarebbe svolto di li a qualche giorno in Italia, tutti i suoi ex-amici erano
fermamente intenzionati a non farlo arrivare vivo a quel processo.
E così lo attirarono a Londra, con la promessa di un salvataggio in extremis da
parte dell'Opus Dei (che avrebbe dovuto farsi carico dei debiti dello IOR verso
il Banco Ambrosiano), ma con l'intenzione di assassinarlo.
La notte del 18 Giugno 1981, due uomini scortarono Calvi fuori dal suo albergo
di Londra e, quella, fu l'ultima volta che il "banchiere di Dio" fu visto vivo.
La mattina dopo lo trovarono impiccato sotto il ponte dei frati neri, con delle
pietre in tasca e due orologi Philippe Patek: uno fermo all'1.46 e l'altro alle
5.42.
Un suicidio spettacolare che sarebbe servito da monito a tutti gli altri dopo.
Anche a Tanzi vent'anni dopo?
Fonte: http://www.borsari.it/index.php
Archivio Risparmio Tradito
|