Parte ai primi di agosto la procedura internazionale per gli
obbligazionisti italiani contro l'Argentina: riportiamo l'intervista di
Elena Pomelli a Beppe Scienza, professore dell'Università di Torino,
pubblicata ieri, 30 luglio su Quotidiano Nazionale, inserto nazionale del
Giorno, Resto del Carlino e Nazione.
Bond
argentini: Tfa, 125mila adesioni a ricorso Icsid per 5,5 Mld di dollari
Parte ai primi di agosto la procedura
internazionale per gli obbligazionisti italiani contro l'Argentina:
la Task Force Argentina (Tfa), presieduta da Nicola Stock, si appresta
infatti a depositare il ricorso all'istituto internazionale, l'Icsid di
Washington, per conto di oltre 100.000 risparmiatori italiani. Obiettivo
della Tfa: la restituzione integrale del capitale e degli interessi
maturati. Per "un passo importante, reso possibile da un enorme impegno
organizzativo".
Ma non tutti sono d'accordo con lui:
Beppe Scienza, professore
dell'Università di Torino e autore de Il risparmio tradito è
convinto che il ricorso della Tfa sia solo una manovra di depistaggio,
destinata al non approdare mai a nulla, lasciando i risparmiatori italiani
con un pugno di mosche in mano.QN: Le vicende delle obbligazioni
Parmalat e Cirio sono concluse o in via di conclusione. Perché il caso
Argentina è diverso?
B.S: Per anni l'Argentina emise obbligazioni a tassi alti,
anche del 10%, finite in tasca pure a circa 450.000 italiani. A fine 2001
interruppe improvvisamente il pagamento di interessi e rimborsi. Poi a
inizio 2005 proposte un compromesso, offrendo ai vecchi obbligazionisti
nuovi titoli meno redditizi o in quantitativo minore.
QN: E in quell'occasione lei invitò i risparmiatori ad
accettare...
B.S.: Fui il solo o quasi a consigliarlo pubblicamente,
ma la pensavano come me tutti gli esperti della materia. Fatto sta che chi
aderì tempestivamente qualcosa ha recuperato. Grazie ai due titoli ricevuti,
agli interessi ecc. si ritrova ora con circa 52 euro ogni 100 euro delle
vecchie obbligazioni. Quasi nessuno lo dice, ma è così: per i dettagli dei
conteggi si veda il sito del Dipartimento di Matematica dell'Università di
Torino, dove insegno (www.beppescienza.it).
QN: Perché allora ci sono ancora circa 250.000 risparmiatori coi
vecchi titoli?
B.S.: È una brutta storia tipicamente italiana.
Sorvoliamo sulla Task Force Argentina, imbastita e finanziata dalle stesse
banche che avevano collocato i titoli ai risparmiatori. Il colmo è che la
società Altroconsumo e quasi tutte le associazioni di consumatori si
accodarono alla Tfa, invitando a rifiutare l'offerta di Buenos Aires.
QN: Qual è ora la situazione di chi ha ancora le vecchie
obbligazioni?
B.S.: Pessima. Chi ha rifiutato il concambio è rimasto
col cerino acceso in mano. Da oltre quattro anni non vede un quattrino e
rischia di non incassare mai più nulla.
QN: Ma il ricorso all'ICSID è stato accolto positivamente, perché
lei è contrario?
B.S.: Altroconsumo e le associazioni di consumatori sono
solo preoccupate che tutto si cheti e non si rivanghino le loro gravissime
responsabilità. In realtà è un'azione priva di precedenti, che si prospetta
come un nuovo buco nell'acqua. Le probabilità di ottenere integralmente
dall'Argentina tutto capitale e interessi arretrati sono uguali a zero.
Inoltre anche questa volta chi dà retta alla Tfa rischia di darsi la zappa
sui piedi.
QN: Cosa rischia?
B.S.: Le banche richiedono agli aderenti di astenersi da
azioni legali nei loro confronti. Così i risparmiatori rischiano che scatti
la prescrizione e chi s'è visto s'è visto. Non certo tutti, ma qualcuno può
avere frecce al suo arco per vincere una causa contro la propria banca per i
titoli dell'Argentina, come se visto in vari procedimenti giudiziari già
conclusi.
QN: Che altre soluzioni ci sono?
B.S.: Ora come ora le vecchie obbligazioni si riescono a
cedere a prezzi vicini a 27, ma c'è da vedere quante ne può assorbire il
mercato. Mi pare che la sola soluzione possa essere politica, ovvero una
trattativa a livello di governi per ottenere dall'Argentina qualcosa per i
poveracci rimasti fuori dall'offerta argentina dell'inizio 2005