Partirà ai primi di agosto la richiesta di registrazione per l'avvio
della procedura internazionale contro l'Argentina. Ammonta a 5,5 miliardi
di dollari il valore dei titoli in mano agli obbligazionisti
rappresentati. Obiettivo della Tfa: la restituzione integrale del capitale
e degli interessi maturati. Per Stock "è un passo importante, reso
possibile da un enorme impegno organizzativo. Un segnale di fiducia nei
confronti della Tfa, in un'azione di portata senza precedenti
Sono circa 125.000 i risparmiatori italiani,
per un controvalore di circa 5,5 miliardi di dollari, che hanno aderito
all'arbitrato internazionale promosso dalla Task Force Argentina contro la
Repubblica sudamericana. Con questi numeri, i consulenti legali della Tfa ("White
& Case" e "Grimaldi e Associati"), nei primi di agosto depositeranno all'Icsid
a Washington la richiesta di registrazione (request of arbitration) per
l'avvio della procedura nei confronti dell'Argentina. Il coordinamento
dell'intera operazione è a cura della Tfa, che fornisce pieno supporto e
assistenza totalmente gratuita per i costi del ricorso, con l'obiettivo
della restituzione integrale del capitale e degli interessi maturati e non
pagati.
L'Associazione, presieduta da Nicola Stock, è arrivata a
questo fondamentale passaggio dopo un lavoro delicato e complesso, di cui
non esistono precedenti, relativo soprattutto alla fase di acquisizione e
gestione della documentazione necessaria ad avviare il ricorso.
Nicola Stock ha espresso "grande soddisfazione per questo primo
importante passo, realizzato grazie all'enorme impegno
organizzativo che abbiamo portato avanti in questi mesi". Ricordando che
l'Argentina ha volutamente ignorato i diritti degli investitori, nonostante
i ripetuti sforzi per arrivare ad un tavolo negoziale, Stock ha ribadito che
"il nostro principale obiettivo, da sempre, è che Buenos Aires ripaghi
quanto dovuto agli investitori italiani". È la prima volta che l'Icsid è
chiamato a risolvere una controversia che vede coinvolti così tanti piccoli
risparmiatori: "Siamo convinti - ha proseguito Stock - che la nostra azione
presenti validi elementi giuridici per arrivare ad una sentenza favorevole
ai nostri risparmiatori".
Con riferimento alla possibilità di una sospensione della
prescrizione nei confronti dello Stato argentino, la Tfa sta
ricevendo da numerosi investitori, che per varie ragioni non hanno potuto
aderire al ricorso, richieste di chiarimento su eventuali azioni di
supporto. "Nello spirito di difesa degli interessi dei nostri risparmiatori,
che è alla base di tutte le nostre iniziative - ha aggiunto Stock - stiamo
verificando attivamente con i nostri consulenti le possibili forme di tutela
anche per quegli obbligazionisti che non hanno aderito all'arbitrato". Di
ciò verrà data informazione sul sito internet dell'Associazione.
Aggiornamenti sulle fasi del ricorso saranno dati
attraverso comunicazioni alla stampa e sul sito della Tfa
www.tfargentina.it.
Le banche informeranno direttamente i propri clienti.
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