15/10/2005 Riforma del Risparmio. La Vigilanza sulla Concorrenza ancora nelle Mani di
Bankitalia. Non è un segnale per ristabilire Credibilità (www.aduc.it)
Con l'approvazione da parte del Senato della cosiddetta riforma sul risparmio, a
nostro avviso sono stati fatti dei passi piccolissimi, ma sostanzialmente siamo
ancora in alto mare. Aver fissato un limite al mandato non rinnovabile del
Governatore e' sicuramente importante, cosi' come la "consegna" del capitale
proprietario allo Stato (nella sua maggioranza) e ad enti pubblici per il resto,
e' il superamento di un'anomalia la cui logica si e' persa da tempo.
Ma il fatto che la vigilanza sulla concorrenza bancaria resti nella mani di
Bankitalia e' a nostro avviso, molto grave.
Chi come Bankitalia vigila ha a cuore la stabilita' che pero' e' nemica della
concorrenza, e sarebbe stato giocoforza che il settore passasse all'Antitrust.
Cosi' non e' stato.
Il Senato ha quindi avvallato quanto gia' varato dal Governo, cioe' una riforma
a meta'. E' pleonastico ricordare come in un Paese che si reputa a economia
libera, le banche non falliscano mai, ma, quando sono in difficolta', trovano
sempre un compratore che le salva e le ingloba in un'altra struttura che si
presuppone solida. Come potrebbe manifestarsi una concorrenza, come potrebbe una
banca offrire condizioni dissimili strutturalmente da un'altra (al di la' di
specifiche promozioni che durano il tempo di una farfalla per poi inabissarsi
nel mare delle condizioni capestro comuni a tutti gli istituti), se, sbagliando,
trova sempre un salvagente? E concepibile una vigilanza sulla concorrenza da
parte di chi fa questa politica di stabilita'? Per noi no, mentre per chi ha
votato questa nuova legge evidentemente si'.
Domandarsi il significato di parole
quali "mercato", "libera economia", "concorrenza", e' quantomeno doveroso. Dove
sia poi il dizionario di riferimento per ognuno, e' tutto da scoprire.
Se il Senato abbia voluto dare un colpo di credibilita' alla disastrata
situazione e all'altrettanto disastrata immagine del nostro sistema creditizio,
crediamo che non ci siamo proprio.
Dobbiamo aspettarci un colpo di cosa della Camera? Non ci creiamo illusioni e ci
prepariamo ad un lungo cammino attraverso un lungo inverno, cercando di coprirci
il piu' possibile e, soprattutto, di offrire conforto ai milioni di
risparmiatori che continueranno ad essere truffati proprio grazie ad un "vizio
di forma" del nostro sistema creditizio.
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