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09/11/1987 Referendum abrogativo sul "nucleare" del 8-9 novembre 1987

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 L' 8 e 9 novembre del 1987 si votò per 5 referendum, tre dei quali riguardavano il nucleare, ricordando che secondo l' articolo 75 della Costituzione della Repubblica Italiana  i referendum sono puramente abrogativi, cioè è possibile chiedere l' abrogazione di una legge già esistente. Per  proporre una legge nuova, bisogna raccogliere almeno cinquantamila firme secondo l' art. 71 e 72 della Costituzione. La legge sarà poi esaminata da un' apposita commissione e poi dalle due camere che l' esamineranno capitolo per capitolo.

Come indicato sul sito del ministero dell' Interno - Dipartimento per gli Affari interni e territoriali - Direzione Centrale dei Servizi Elettorali, i tre quesiti proposti ai cittadini erano praticamente questi

  1. Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidono entro tempi stabiliti?
     
  2. Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone?
     
  3. Volete che venga abrogata la norma che consente all’ENEL di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero?

    Referendum abrogativi del 1987 (da Wikipedia, l' enciclopedia libera)

    Il Partito Radicale, il Partito liberale italiano e il Partito socialista italiano, presentavano nel 1987 la richiesta di tre referendum per ottenere la responsabilità civile dei magistrati, l'abrogazione della Commissione inquirente e del sistema elettorale del Consiglio superiore della magistratura, come risposta ai sempre più frequenti problemi della giustizia.

    Tra i principali protagonisti che in quegli anni si battevano per la riforma della giustizia vi era Enzo Tortora, conduttore televisivo accusato sulla base di alcune dichiarazioni di pentiti di essere colluso con la camorra e il traffico di stupefacenti, rivelatesi successivamente false. La lunga detenzione del conduttore, e la successiva elezione nelle liste Radicali che sosteneva le sue battaglie politiche, contribuiva ad alimentare la discussione pubblica nel paese e nei mezzi di comunicazione circa la situazione della giustizia italiana.

    L'appello radicale per la riforma della giustizia veniva sottoscritto anche da molti magistrati: «L’otto novembre gli italiani sono chiamati ad esprimersi su due aspetti particolarmente rilevanti della crisi della giustizia. Di fronte a insensibilità politiche e a resistenza corporative, i referendum sulla giustizia rappresentano un’occasione unica offerta ai cittadini per riaffermare fondamentali principi dello stato di diritto, abolire anacronistici privilegi e irresponsabilità e rivendicare improrogabili riforme. Lo strumento referendario restituisce così la parola ai cittadini. Non è più accettabile, infatti, che i ministri responsabili di gravi reati non vengano perseguiti. Non è più accettabile che i magistrati che, per colpa grave, abbiano danneggiato un cittadino non siano chiamati a risponderne dinnanzi ad un loro collega. Introducendo la responsabilità civile dei magistrati per colpa grave (grave negligenza, grave imperizia, gravi omissioni) non si intacca ma si riafferma la loro autonomia ed indipendenza. Abrogando i poteri istruttori della commissione inquirente per i reati dei ministri si eliminano inammissibili impunità. Noi voteremo SI ed invitiamo a votare SI perché anche politici e magistrati rispondano, come ogni cittadino, di fronte alla legge». [1]

    In quegli anni vi era inoltre una domanda sempre maggiore di una più efficace e consapevole tutela dell'ambiente in particolare dopo la tragedia della centrale nucleare di Chernobyl. La difesa dell'ambiente e la lotta al nucleare già dal Congresso del 1977 furono ci centrale importanza per la politica del Partito Radicale: in continuità con i referendum del 1981, furono riproposti tre quesiti diretti ad abolire le norme sulla realizzazione e gestione delle centrali nucleari, i contributi a Comuni e Regioni sedi di centrali nucleari, le procedure di localizzazione delle centrali nucleari e due quesiti tendenti ad abrogare l’insieme di norme, contenute nella legge n. 968 del 1977, che disciplinavano i limiti dell’attività venatoria, in termini di specie cacciabili, tempi consentiti, modalità della caccia e altri aspetti particolari che contrastavano con le stesse proclamazioni della legge sulla priorità dell’esigenza di tutela della fauna selvatica.

    La prima strategia adottata contro i referendum fu quella dello scioglimento anticipato delle camere per lo stallo che si era prodotto nei rapporti tra Dc e Psi: protagonista fu Ciriaco De Mita, che decise le elezioni anticipate per rompere la convergenza di quei mesi tra i partiti laici e in particolare tra Craxi e Pannella.

    Dopo le elezioni anticipate, di fronte all’appuntamento referendario, Dc e Pci, inizialmente ostili ai quesiti, si schieravano a favore del «sì». Questo repentino cambio di rotta dei due maggiori partiti derivava dalle implicazioni politiche che poteva provocare una eventuale sconfitta dello schieramento del «no» imperniato sull’asse Dc e Pci in contrapposizione ad uno schieramento laico-progressista formato da Radicali e Socialisti.

    Vennero dichiarati inammissibili dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale i quesiti sulla caccia e sul sistema elettorale del CSM.

    I referendum abrogativi dell'8 novembre 1987 si conclusero con una netta affermazione dei «si», che di media nei 5 quesiti raggiunsero circa l' 80% delle preferenze.

    Dopo la scelta degli italiani circa la responsabilità civile dei giudici, il Parlamento approvava la cosiddetta «legge Vassalli» (votata da Pci, Psi, Dc), che, secondo i Radicali, si allontanava decisamente dalla decisione presa dagli italiani nel referendum, facendo ricadere la responsabilità di eventuali errori non sul magistrato ma sullo Stato, che successivamente poteva rivalersi sullo stesso, ma solo entro il limite di un terzo di annualità dello stipendio.

     

    Responsabilità Giudici

    Abrogazione delle norme, per stabilire una responsabilità civile anche per i giudici.

      totale percentuale (%)  
    Iscritti alle liste 45 870 931  
    Votanti 29 866 249 65,10 (su n. elettori) Quorum raggiunto
    Voti validi 25 896 355 86,70 (su n. votanti)
    Voti nulli o schede bianche 3 969 894 13,30 (su n. votanti)
    Astenuti 16 004 682 34,90 (su n. iscritti)

     

    Risultati

        Voti  %
    RISPOSTA AFFERMATIVA 20 770 334 80,20%
    RISPOSTA NEGATIVA NO 5 126 021 19,00%
    bianche/nulle   3 969 894  
    Totale voti validi   25 896 355 100%

     

    Commissione Inquirente

    Abolizione della commissione inquirente e del trattamento dei reati dei ministri.

      totale percentuale (%)  
    Iscritti alle liste 45 870 409  
    Votanti 29 862 670 65,10 (su n. elettori) Quorum raggiunto
    Voti validi 26 007 745 87,10 (su n. votanti)
    Voti nulli o schede bianche 3 854 925 12,90 (su n. votanti)
    Astenuti 16 007 739 34,90 (su n. iscritti)

     

    Risultati

        Voti  %
    RISPOSTA AFFERMATIVA 22 117 634 85,00%
    RISPOSTA NEGATIVA NO 3 890 111 15,00%
    bianche/nulle   3 854 925  
    Totale voti validi   26 007 745 100%

     

    Nucleare 1

    Abrogazione dell'intervento statale se il Comune non concede un sito per la costruzione di una centrale nucleare.

      totale percentuale (%)  
    Iscritti alle liste 45 869 897  
    Votanti 29 862 376 65,10 (su n. elettori) Quorum raggiunto
    Voti validi 26 043 929 87,20 (su n. votanti)
    Voti nulli o schede bianche 3 818 447 12,80 (su n. votanti)
    Astenuti 16 007 521 34,90 (su n. iscritti)

     

    Risultati

        Voti  %
    RISPOSTA AFFERMATIVA 20 984 110 80,60%
    RISPOSTA NEGATIVA NO 5 059 819 19,40%
    bianche/nulle   3 818 447  
    Totale voti validi   26 043 929 100%

     

    Nucleare 2

    Abrogazione dei contributi di compensazione agli enti locali per la presenza sul proprio territorio di centrali nucleari.

      totale percentuale (%)  
    Iscritti alle liste 45 870 230  
    Votanti 29 871 570 65,10 (su n. elettori) Quorum raggiunto
    Voti validi 25 866 511 86,60 (su n. votanti)
    Voti nulli o schede bianche 4 005 059 13,40 (su n. votanti)
    Astenuti 15 998 660 34,90 (su n. iscritti)

     

    Risultati

        Voti  %
    RISPOSTA AFFERMATIVA 20 618 624 79,70%
    RISPOSTA NEGATIVA NO 5 247 887 20,30%
    bianche/nulle   4 005 059  
    Totale voti validi   25 866 511 100%

     

    Nucleare 3

    Esclusione della possibilità per l'Enel di partecipare alla costruzione di centrali nucleari all'estero.

      totale percentuale (%)  
    Iscritti alle liste 45 849 287  
    Votanti 29 855 604 65,10 (su n. elettori) Quorum raggiunto
    Voti validi 26 157 518 87,60 (su n. votanti)
    Voti nulli o schede bianche 3 698 086 12,40 (su n. votanti)
    Astenuti 15 993 683 34,90 (su n. iscritti)

     

    Risultati

        Voti  %
    RISPOSTA AFFERMATIVA 18 795 852 71,90%
    RISPOSTA NEGATIVA NO 7 361 666 28,10%
    bianche/nulle   3 698 086  
    Totale voti validi   26 157 518 100%


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  4. Archivio Rischio Nucleare
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