Parte con una lettera inviata a tutti gli enti
locali d'Italia la campagna di Legambiente contro il nucleare ed in
particolare contro la linea dura adottata dal Governo che intende riaprire
la partita dell'energia atomica. Con la lettera l'associazione ambientalista
invita tutti gli enti a vietare su tutto il territorio di loro competenza
l'installazione di centrali nucleari, garantendo altresì la massima
trasparenza e partecipazione nell'individuazione di siti di stoccaggio per i
rifiuti radioattivi.
"Quanto più il nostro esecutivo imporrà le sue scelte in maniera
antidemocratica, tanto più ci batteremo per rilanciare la
partecipazione e sosterremo la legittima esigenza delle popolazioni e degli
enti locali di potersi esprimere a riguardo. Informeremo i cittadini sui
falsi miti di una strategia energetica che riteniamo estremamente dannosa
per lo sviluppo dell'Italia" dichiara il presidente di Legambiente Vittorio
Cogliati Dezza.
Il governo ha indicato per l'atomo un obiettivo del 25%
dell'energia elettrica prodotta. Per raggiungerlo sarà necessario
localizzare e costruire almeno 8 centrali nucleari simili a quella in
costruzione attualmente in Finlandia, la più grande al mondo, di "terza
generazione evoluta": una tecnologia già vecchia che non ha risolto nessuno
dei problemi noti da anni.
A 22 anni dall'incidente di Chernobyl, il nucleare non
solo pone ancora gravissimi problemi di sicurezza, ma è anche una fonte
energetica costosa, che non abbasserà affatto la bolletta energetica
nazionale, non ridurrà la nostra dipendenza dall'estero e non ci permetterà
di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni
di gas serra prevista dall'accordo europeo 20-20-20. Se l'Italia decidesse
di puntare sul nucleare, dato il costo ingentissimo dell'operazione,
abbandonerebbe qualsiasi investimento alternativo sullo sviluppo delle
tecnologie pulite e dell'efficienza energetica e rinuncerebbe alla
costruzione di quel sistema imprenditoriale innovativo e diffuso in grado di
competere sul mercato globale, che ad esempio in Germania occupa ormai
250.000 lavoratori.
"Solo con una seria politica nazionale e locale -
aggiunge Cogliati Dezza - che escluda il nucleare, promuova l'innovazione e
renda più efficiente e sostenibile il modo con cui produciamo l'elettricità
e il calore, si muovono le persone e le merci, consumiamo energia negli
edifici e produciamo beni, riusciremo, infatti, a rispettare le scadenze
internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici".
La mobilitazione "Per il clima, contro il nucleare" non
si ferma qui. Per rispondere alla campagna governativa di disinformazione
sul nucleare e alimentare il dibattito su scenari energetici alternativi,
Legambiente organizza iniziative in tutta Italia per confrontarsi con gli
amministratori locali ma anche assemblee con studenti e docenti nelle scuole
e nelle università .
Il primo appuntamento è per domani a Piacenza con il
convegno Da Caorso ... a Caorso - il nucleare è proprio necessario? Proposte
alternative, organizzato insieme alla Rete Lilliput. Seguiranno incontri
l'11 ottobre in Campania a Sessa Aurunca, il 18 a Manduria in Puglia, il 24
nel Lazio a Latina e il 25 a Vasto in Abruzzo, il 7 e l'8 novembre a
Palermo, il 13 a Potenza, il 18 a Genova e il 21 a Trento e altri ancora a
coprire nell'arco del mese tutte le Regioni del Paese. Legambiente
collaborerà inoltre a due eventi musicali contro il nucleare: il concerto
dei Subsonica al teatro Tendastrisce di Roma il 16 ottobre e il concerto
No-nuke rock contro il nucleare organizzato da Torino Sistema Solare il 24
ottobre.
08/10/2008 ENERGIA. Associazioni ambientaliste contro il Governo: "Vuole fare spazio a lobby nucleare" (BS, http://www.helpconsumatori.it)
"Il governo vuole bloccare fonti rinnovabili ed
efficienza, le vere alternative pulite, per far spazio agli
interessi della lobby nucleare": è quanto scrivono in una nota congiunta
Legambiente, Greenpeace, WWF e Kyoto Club che contestano la posizione
espressa dal Governo italiano sugli obiettivi europei del pacchetto
climatico al 2020 e "criticano duramente il tentativo del Governo di
ottenere più tempo e flessibilità nell'attuazione del pacchetto clima
studiato dalla Ue, proprio mentre il Parlamento Europeo ha rafforzato gli
impegni sul clima globale".
Per le associazioni il Governo ha parlato solo di costi
e non di investimenti e quando "dice che l'Italia è già efficiente mente,
sapendo di mentire: qualcuno crede che le tecnologie usate in Italia sono le
più efficienti dei Paesi industrializzati? Confondere intensità energetica
con l'efficienza è il vecchio trucco per giustificare l'inazione", scrivono
le associazioni, per le quali energie rinnovabili ed efficienza energetica
rappresentano "l'economia reale del sistema energetico".
"La verità è che se si sommano gli obiettivi europei
sulle rinnovabili, il piano per l'efficienza energetica e gli investimenti
nel campo del gas naturale, in Italia non c'è spazio anche per il nucleare -
affermano le associazioni - Con efficienza e fonti rinnovabili si
raggiungono i 150 miliardi di kWh/anno contro i 50-55 del piano nucleare, il
triplo dell'energia e senza dover nuclearizzare il territorio".
http://www.helpconsumatori.it
Archivio Rischio Nucleare
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