Ipotesi nucleare: il 54% degli italiani si
dichiara d'accordo con la realizzazione di centrali nucleari in
Italia, il 36% in disaccordo e fra questi il 21% totalmente in disaccordo. E
così "se si partisse domani con la realizzazione di nuove centrali nucleari
26 milioni e mezzo di italiani darebbero il via libera". È quanto dichiara
Confesercenti in relazione a un sondaggio realizzato con Swg sul nucleare in
Italia. L'82% degli intervistati si dichiara in disaccordo con la
scelta di costruire centrali in un paese vicino e sfruttarne
l'energia in Italia, anche se questo non significa che la coabitazione con
un'eventuale impianto sia facile: la distanza di sicurezza fra la propria
abitazione e una centrale è risultata in media di 250 chilometri, con un 23%
di intervistati che vorrebbe la centrale a più di 500 chilometri di
distanza.
Fra le motivazioni del no, i rischi indicati sono diversi:
un 70% di contrari al nucleare pensa che esistano fonti alternative più
pulite, il 58% punta il dito sul pericolo di incidenti, un altro 51%
evidenzia timori per le scorie radioattive, il 28% si preoccupa dei
possibili costi elevati e il 9% segnala il rischio che le nuove centrali
nucleari diventino un possibile bersaglio di attacchi terroristici.
Gli italiani, rileva il sondaggio Confesercenti/Swg, dichiarano
(81%) di aver adottato sistemi a favore del risparmio energetico: si tratta
soprattutto di uso di lampadine a basso consumo (il 96% dice di averle nelle
propria abitazione) e di comportamenti di controllo di luci, spie luminose
(l'82% le spegne), termostato (l'89% lo regola), acqua calda ed
elettrodomestici.
Ma nell'uso delle fonti alternative, di pannelli solari,
fotovoltaico, caldaie a biomasse o biocaminetti, l'Italia è decisamente
indietro: il 73% degli intervistati confessa di non aver adottato niente di
tutto questo.
http://www.helpconsumatori.it
Archivio Rischio Nucleare
|