"Premesso che l'esito del referendum popolare del
1987 non può essere cancellato con un tratto di penna, la scelta
del nucleare nel breve periodo non è ne' sicura ne' conveniente. Il nucleare
di IV generazione, inoltre, richiede tempi lunghi di sviluppo e non può
quindi essere attualmente considerato uno strumento per raggiungere gli
obiettivi di riduzione dell'emissione di CO2 previsti per il 2020". E'
quanto ha affermato Alfonso Gianni sottosegretario allo Sviluppo Economico
in riferimento alla dichiarazione rilasciata dal dott. Giuliano Zuccoli -
Presidente e Amministratore Delegato di Aem Milano e Presidente di Edison,
uno tra i più grandi gruppi in Italia nella gestione dei servizi di pubblica
utilità che opera nei settori dell'energia elettrica, del gas, del calore e
in altre attività di servizio. Infatti, questa mattina Zuccoli in
occasione del dibattito su una proposta di legge dell'opposizione,
ha affermato: "Stiamo riflettendo sulla possibilità di realizzare
impiantinucleari in Italia". Sulla necessità di "invertire la rotta" e di
ripensare le scelte sul nucleare erano infatti già scesi in campo
scienziati, ricercatori,politici, economisti, industriali; ma questa è la
prima volta per il responsabile di una delle più importanti aziende
energetiche nazionali.
"Senza contare che - ha aggiunto il Sottosegretario - il
problema delle scorie radioattive non è risolvibile con il nucleare
esistente e che il costo di produzione dell'energia tramite nucleare è alto
se includiamo, come è necessario fare, il costo dello smantellamento degli
impianti nucleari. Il rischio di proliferazione nucleare a scopi non
pacifici è purtroppo evidente e ben presente e l'impatto ambientale (se
consideriamo non solo le emissioni ma il complesso dei problemi) rimane
negativo. La strada maestra rimane quindi - conclude il sottosegretario
-quello dello sviluppo delle energie rimovibili, in particolare il
fotovoltaico, utilizzando il gas quale fonte di transizione".
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Archivio Rischio Nucleare
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