Gli Stati Uniti hanno deciso di sollecitare
velocemente il Consiglio di Sicurezza dell'Onu affinche' imponga sanzioni
contro l'Iran, se Teheran si rifiutasse di bloccare il processo di
arricchimento di uranio entro la fine di questo mese, lo ha annunciato
oggi un ufficiale del dipartimento di Stato.
Il sottosegretario di Stato Nicholas Burns ha definito il rifiuto di
questa settimana del Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad alla
richiesta di sospensione dell'attivita' nucleare entro il 31 agosto come
''non sorprendente''. Ha indicato poi che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu
adottera' sanzioni secondo la risoluzione 1686, se non verra' rispettata
la scadenza. ''Desideriamo muoverci molto rapidamente'', ha dichiarato
Burns alla stampa, aggiungendo che gli Stati Uniti premeranno per una
decisione nella prima parte di settembre.
Secondo la risoluzione 1696, il capo dell'Agenzia per l'Energia Atomica
Internazionale Mohammed al-Baradei dovra', come prima cosa, riferire lo
stato attuale del programma di arricchimento di uranio dell'Iran. Gli
Stati uniti ed altri paesi occidentali credono che questo programma possa
essere usato per produrre armi nucleari, ma l'Iran insiste che il loro
arricchimento serva solo a fini civili, per migliorare il paese e
costruire nuovi reattori.
L'Iran si e' detto disposto a negoziare e a rispondere all'offerta di
incentivi, offerti dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza
dell'ONU piu' la Germania, entro il 22 agosto. Burns ha inoltre aggiunto
che gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo con altri membri permanenti
del Consiglio per imporre sanzioni all'Iran se questo tardera' nella sua
risposta. Questa sarebbe la seconda scadenza a non essere rispettata: gia'
una prima data era stata fissata dal Consiglio per il 28 aprile scorso.
|