In un momento della nostra storia in cui l'equilibrio politico-militare mondiale
si basa sul possesso della bomba nucleare, che ha rafforzato così la posizione
di potere di alcuni Stati, gli Stati Uniti dichiarano che è stata realizzata una
nuova arma. Su si essa non si sa molto, l'industria militare l'ha sempre tenuta
sotto il massimo riserbo, ma esiste e può rimettere in discussione la
distribuzione dei poteri a livello globale e lo stesso concetto di guerra.
La nuova arma si chiama e-bombe, ossia bomba elettronica.
Essa genera un impulso elettromagnetico di estrema potenza, causata dall'azione
dei raggi gamma liberati in un'esplosione nucleare che ionizzano le molecole
dell'aria. Derivando da un'esplosione nucleare, in tutti questi anni si è
prestata maggiore attenzione sulla gestione delle crisi regionali di un
conflitto nucleare, senza considerare gli effetti dell'onda elettromagnetica.
Questa si propaga su grandi distanze seguendo la curvatura della ionosfera, e
libera una potenza di moltissimi gigawatts su uno spettro di frequenza molto
ampio: un'esplosione di 100 kT a 110 km d'altitudine può generare un impulso
elettromagnetico distruttivo su una superficie equivalente alla metà degli Stati
Uniti. Crea delle correnti indotte enormi a livello delle antenne, dei cavi
elettrici e di strasmissione, distruggendo tutte le apparecchiature
elettroniche.
È composto di un generatore di compressione di flusso e di un oscillatore a
catodo virtuale, cdd. vircator. Nel generatore viene utilizzato un esplosivo
rapido per comprimere un campo magnetico, prodotto da una fonte elettrica
esterna che dà inizio al processo, trasferendo questo poi la potenza
dell'esplosione. La compressione del flusso magnetico genera un picco di
potenza, mille volte più potente di un fulmine, poco tempo prima della
distruzione totale dell'arma.
Il
vircator, poi, produce un impulso di forte potenza che viaggia sullo spettro di
frequenza delle microonde, tra 150 chilowatt e i 40 gigawatts. La sua frequenza
e la lunghezza d'onda possono essere variate a seconda degli obiettivi che si
vogliono colpire, e questo fa di lei un'arma davvero subdola perché può essere
invisibile e difficilmente individuabile.
Se si pensa che i microprocessori degli elaboratori non sopportano tensioni
superiori ai 10 volt, un campo elettrico di centinaia di volt andrà a
distruggere ogni tipo di strumentazione a causa del sovraccarico di voltaggio o
per l'effetto termico. I nostri radar, gli impianti radio, le televisioni, i
sistemi di rete informatici e le reti telematiche verrebbero il pochi secondi
annullati gettando nel caos un'intero sistema economico. Il fatto che colpisca
apparecchi elettronici, non deve assolutamente indurci a pensare che non sia
nocivo per gli esseri viventi, in quanto tutto ciò che si troverà sul suo raggio
d'onda subirà gli stessi effetti dell'azione di un microonde, verrà ucciso o
subirà delle terribili metamorfosi.
Per le sue caratteristiche, questo tipo di bomba non è efficace contro le
guerriglie, contro i terroristi islamici e contro quelli che convenzionalmente
definiamo come nemici. È stata progettata e studiata per colpire un nemico
strutturato, tecnologicamente sviluppato, dotato
di una società civile organizzata. È destinata a sabotare le strutture
governative e amministrative, le imprese e gli organismi vitali per un'economia,
la rete di infrastrutture, le forze armate, e ovviamente la popolazione civile.
L'intero sistema burocratico, così come i media, utilizza delle reti dense di
calcolatori e elaboratori che trattano banche dati sconfinate, e aiutano con
degli strumenti di analisi a stilare provvedimenti, finanziarie e prendere
decisioni di politica economica. L'impulso elettromagnetico non solo distruggerà
degli uffici locali, ma propagandosi nei cavi di trasmissione - salvo che non
sia cellule ottiche - saboterà l'intero sistema, e la cancellazione dei database
riporterà una nazione indietro di settanta o cento anni, perché non sarà
possibile recuperare nulla anche se si sostituissero gli elaboratori.
Lo stesso accadrà alle industrie, da quelle petrol-chimiche a quelle
manifatturiere, fino alle centrali di energia, perché i loro sistemi di
produzione sono tutti automatizzati: l'economia così si lacererà a tal punto che
lo Stato aggredito resterà senza di che vivere. Anche la rete d'infrastrutture è
un facile bersaglio, soprattutto il trasporto aereo e ferroviario, che vengono
fermati o disorganizzati, in modo tale che anche lo Stato resterà totalmente
paralizzato. Sulla popolazione invece gli effetti sono terribilmente devastanti,
se si pensa ai danni biologici, tipici della stessa esplosione nucleare, ma
quelli che più interessano sono soprattutto gli effetti indiretti. Una società
avanzata, dipendente dalla tecnologia e con un modo di vivere basato su comodità
e privilegi di ogni genere, senza elettricità, o senza mezzi di comunicazione e
di trasporto, senza un governo, abbandonata dalle istituzioni, muore nel giro di
pochi giorni per autodistruzione. Quello che si cerca di colpire è innanzitutto
la volontà di combattere delle persone, agendo sulla disperazione, il terrore,
lo smarrimento. Le prove tecniche le abbiamo già viste e sono state scioccanti,
se si pensa all'uragano Katrina, al Millennium Bag, ai brevi blackout, al mal
funzionamento dei radar. Questi eventi hanno dimostrato a tutti che non
sopravvivremmo tre giorni così, senza nulla, solo con una manciata di legumi al
giorno.
Questa è un'arma che prima di ogni altra cosa, è un moltiplicatore di energia
elettromagnetica, in grado di raggiungere il nemico nella maniera più efficace
possibile con il minor dispendio di soldi e di eserciti, in tempi brevissimi,
facilitando l'invasione e la conquista non belligerante della colonia. Il suo
aspetto convenzionale, molto simile a ordigni classici, le permette di essere
utilizzata anche all'oscuro degli Stati e delle organizzazioni internazionali.
Elasticità nell'utilizzo, mobilità, rapidità di azione, infiltrazione molto
profonda nello Stato nemico, adattabilità e precisione, sono le caratteristiche
che consentono di utilizzare strategie di invasione graduali, di stabilizzare
subito la situazione senza che vi sia bisogno di interventi esterni, ma
soprattutto di imporre una volontà politica senza la minima resistenza. Missioni
di pace e guerriglie tra la popolazione civile svanirebbero, perché sarebbero
sostituite dal controllo totale e indiscusso dell'invasore-liberatore. Può
essere utilizzata anche come "sanzione" proporzionale o maggiore, rispetto ad un
qualsiasi attacco politico e ideologico, sarebbe dunque uno strumento di
dissuasione, di gestione delle opinioni internazionali che premono verso la pace
o l'arretramento delle proprie posizioni.
La e-bombe è un'arma di distruzione di massa, la più spaventosa che possa essere
mai stata creata dall'uomo. La sua pericolosità sta proprio nella facilità in
cui annienta ogni tipo di difesa dello stato nemico, pilotando a distanza il
caos e l'invasione, riducendo al minimo la perdita di vite umane.
Così il conflitto iraniano che si sta preparando non è per il petrolio, perché
se il costo a barile va alle stelle, sarà solo il popolo a doverne pagare il
prezzo. Il vero motivo è quello di impedire l'armamento nucleare, perché esso
consente di costruire la sola arma di distruzione di massa che consentirebbe la
distruzione di uno stato occidentale, rivoltandogli contro lo sviluppo e
l'avanguardia che cerca di portare ovunque, perché simboli di civiltà.
|