Denuncia di
Legambiente: nella centrale di Cernobyl presenti ancora numerose crepe da
cui fuoriesce polvere radioattiva
La
centrale nucleare di Chernobyl, per quanto non più in attività,
"è ancora pericolosa". Il motivo è che il sarcofago che dovrebbe
proteggere il reattore numero 4 esploso nel 1986 presenta “100
mq di di crepe e fessure da cui fuoriesce polvere radioattiva" e
all'interno dello stesso insediamento industriale "si sono formati 270
metri cubi di materiale radioattivo".
“In questo
contesto - dice Angelo Gentili, della segreteria di Legambiente e
responsabile del Progetto Cernobyl dell'associazione -
riteniamo una follia, una scelta assurda e impraticabile
quella annunciata nei giorni scorsi dal premier Bielorusso di far
ritornare la popolazione nelle zone 'morte'. Tale azione – prosegue
Gentili - porterebbe senza dubbio un incremento delle conseguenze
sanitarie senza che i percorsi di prevenzione possano essere realmente
efficaci al fine della diminuzione del rischio. Tutto ciò favorirebbe
l'immissione sull'intero mercato nazionale, e non solo in quello, di
derrate alimentari particolarmente contaminate".
La
denuncia arriva in concomitanza con la partenza della delegazione
di Legambiente alla volta dell'Ucraina per celebrare il
ventesimo anniversario dalla tragedia che ha messo in ginocchio
anzitutto la popolazione bielorussa, paese in cui si riversò la maggior
parte del fall out radioattivo. Secondo un rapporto di
Greenpeace, condotto in collaborazione con decine di scienziati e
avallato dall’Accademia delle scienze russa, i morti per
tumori dal 1990 al 2004 sarebbero 200 mila. L'Aiea, l'agenzia
atomica, continua a dire invece che i morti causati
dall'esplosione e dal fall out sono stati complessivamente 4 mila. I
Verdi al Parlamento europeo hanno chiesto alla
Commissione guidata da Barroso una ricerca autonoma.
Il 25
aprile Legambiente manifesta proprio davanti alla centrale:
"Stop Cernobyl" e "Mai piu' Cernobyl" i due striscioni che
saranno spiegati dalla delegazione italiana dopo una visita all'interno
della centrale. La delegazione rientrerà a Kiev nel pomeriggio di domani
passando per la città-fantasma di Pripjat, abbandonata venti anni
fa dai 130.000 abitanti. Il 26 aprile la delegazione di
Legambiente terrà una manifestazione di protesta davanti alla sede del
governo di Kiev
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