La Nasa sta di nuovo minacciando le vite degli abitanti del pianeta
terra.
L’11 gennaio sarà lanciato da Cape Canaveral un razzo contenente una
sonda spaziale con a bordo 24 libbre di carburante al plutonio. Il
plutonio è considerato la sostanza radioattiva più nociva.
Una volta separatasi dal razzo, la sonda, facente parte di quella che la
Nasa chiama missione New Horizon, si muoverà nello spazio grazie ad un
convenzionale carburante chimico.
Il plutonio è un Generatore Termoelettrico Radioisotopico
(convenzionalmente chiamato con la sigla RTG N.d.A.) destinato a fornire
l’energia elettrica alla strumentazione di bordo: solamente 180 watt una
volta arrivata su Plutone.
Tuttavia prima che la sonda abbandoni il razzo e si liberi dalla forza
gravitazionale terrestre, il plutonio costituisce un pericolo per la
Terra.
Dal momento che un milionesimo di grammo di plutonio rappresenta una
dose letale, chiunque ne respiri anche la più piccola particella
dispersa, potrebbe morire.
La Nasa ha diviso la sequenza in quattro fasi, precedenti quella che
chiama “la fuga” della sonda dal campo gravitazionale terrestre. La
preoccupazione, maggiore deriva per lo più dalla fase di lancio.
Nel Resoconto Finale sull’impatto Ambientale della Missione New Horizion
(EIS), si indica che esiste “una probabilità del 6%” che si verifichi un
incidente.
Se si dovesse liberare del plutonio durante un incidente di lancio- e la
Nasa dice che esiste una probabilità su 620 che ciò accada- esso si
disperderebbe ovunque. Una parte di esso potrebbe arrivare fina a 62
miglia oltre il sito di lancio di Cape Canaveral. Una “porzione” del
plutonio potrebbe andare anche oltre, afferma la Nasa, e in ogni caso, “
i due terzi delle conseguenze radiologiche previste si verificherebbero
all’interno della popolazione globale”.
Questo perchè “delle particelle finissime di plutonio, di lunghezza
inferiore ad un micron potrebbero essere trasportate ben oltre le 62
miglia previste, mescolandosi ottimamente nella troposfera e diventando
così, capaci di intaccare potenzialmente le persone che vivono in una
fascia latitudinale che va approssimativamente dai venti-gradi nord ai
trenta-gradi nord” dice la Nasa.
La troposfera è quella parte di atmosfera tra le 5 alle 9 miglia a
partire dalla superficie terrestre. La banda dai 20 ai 30-gradi nord
comprende parte dei Carabi, il Nord Africa, il Medio Oriente, e poi
l’India, la Cina, alcune isole del Pacifico e poi Messico e sud del
Texas.
Tuttavia, la vita sulla terra potrebbe essere messa in pericolo anche
altrove, se mai la sonda a plutonio dovesse cadere sulla terra prima
della “fuga” e del successivo volo verso Plutone. La Nasa afferma che
“le probabilità di un incidente” durante l’intera missione, che
coinvolga la sonda sono approssimativamente “1 su 300”.
Il dott. Ernest Sternglass, professore emerito di fisica radiologica
dell’università di Pittsburgh School of Medicine, sottolinea che “un
enorme disastro” si verificherebbe in caso di dispersione del plutonio.
La questione principale è quanto plutonio sarà rilasciato sotto forma di
particelle respirabili, spiega il professore.
“Il problema è che ne basta ua quantità piccolissima”, dice il dott.
Sternglass.
L’EIS ( il rapporto della NASA sull’impatto di un eventuale incidente,
citato in precedenza N.d.A.) riferisce che in caso di rilascio di
plutonio “i costi potrebbero includere: rilocazione a breve o lungo
termine dei residenti; perdite d’impiego a lungo o breve termine;
distruzione o quarantena dei terreni agricoli comportanti restrizioni
che potrebbero danneggiare il valore reale di proprietà, attività
turistiche e ricreative.; restrizioni o divieti di pesca commerciale;
pesanti conseguenze sulla saluta pubblica e sull’assistenza medica”.
L’EIS notifica che il costo di decontaminazione dei terreni su cui
dovesse cadere del plutonio “varia tra i 241 milioni e il miliardo e tre
di dollari per metro quadro”. Tuttavia gli eventuali compensi sarebbero
soggetti al Price-Anderson Act, una legge degli U.S.A. emanata nel 1957.
tale legge fissa un tetto su quanto possa essere raccolto per pagare i
danni realtivi a proprietà, malattia e morte in caso di “ incidente
nucleare”. In base all’Energy Bill approvato quest’anno, il tetto è
stato aumentato fino a 10 miliardi di dollari.
Ma la legge stipula che il tetto per danni “in caso di incidente
nucleare al di fuori degli Stati Uniti non dovrà superare i 100 milioni
di dollari”. Questo è il limite originario del Price-Anderson Act. Non è
mai stato innalzato.
Si tratta di una violazione all’Outer Space Treaty del 1967, legge base
internazionale sullo spazio-che gli Stati Uniti hanno firmato, e nella
cui stesura hanno avuto un ruolo centrale- la quale dichiara che “ gli
stati sono responsabili dei danni causati dai propri oggetti che
circolano nello spazio”.
Il Global Network Against Weapons e Nuclear Power
chiede che la missione New Horizons sia cancellata. Il suo coordinatore,
Bruce Gagnon, afferma: “ l’unica cosa certa che sappiamo è che la
tecnologia spaziale può e riesce a fallire, pertanto, quando
all’equazione si unisce del plutonio mortale, si sta volutamente
cercando la catastrofe”.
La Nasa, aggiunge, “sta giocando con il mondo alla roulette russa
nucleare”.
Andando in direzione totalmente contraria, la Nasa sta progettando una
serie addizionale di lanci di sonde alimentate al plutonio e altri lanci
che includano l’utilizzo di materiale radioattivo. E, nell’ambito del
programma Prometheus Project, l’agenzia sta lavorando sia a dei reattori
nucleari da trasportare con dei razzi per essere installati sulla luna,
sia a dei lanci con razzi a propulsione atomica.
Un incidente potrà o non potrà verificarsi durante la missione New
Horizons, tuttavia, se tali missioni nucleare continueranno,
inevitabilmente una di esse sarà funestata da qualche guasto,
disperdendo del materiale radioattivo.
In realtà, degli incidenti si sono già avuti durante il programma
spaziale nucleare degli U.S.A. Delle 25 missioni spaziali utilizzanti
plutonio, tre sono state caratterizzate da guasti, ammette il rapporto
della Nasa, EIS. Una ogni otto, si tratta di un record. Il peggiore è
capitato nel 1964 e ha coinvolto lo SNAP-9° RTG con a bordo 2,1 libbre
di carburante al plutonio. Esso doveva rifornire di elettricità un
satellite, ma sbagliò traiettoria e ricadde sulla terra. L’RTG si
disintegrò nella caduta e disperse largamente il plutonio. La diffusione
di tale sostanza ha causato un notevole incremento del numero di tumori
ai polmoni, afferma il dott. John Goffman, professore emerito di fisica
medica della università di Californi di Berkley.
Dopo l’incidente dello SNAP-9°, la Nasa ha cominciato a sperimentare
l’utilizzo di energia solare nello spazio. Adesso tutti i satelliti e le
Stazioni Spaziali Internazionali sono alimentate con energia solare.
Insieme all’esercito degli Stati Uniti, che da decenni sta progettando
l’impiego di armi nucleari nello spazio, la Nasa sta cercando di trovare
più ampi usi dell’energia atomica, rischiando sulla nostra pelle.
Nel suo rapporto, i rischi derivanti da incidenti in una missione, non
sono giudicati estremamente negativi essendo letti alla luce di una
classifica chiamata “ Calcolo dei Rischi e Probabilità di Incidenti
derivanti da Varie Cause, negli Stati Uniti”. In questa speciale
classifica il rischio di essere uccisi da un tornado, da un fulmine o da
un inondazione sono maggiori rispetto a quelli di morte derivanti da
plutonio disperso durante la missione New Horizons”.
Naturalmente noi non possiamo controllare lampi, tornado e inondazioni.
Si tratta di assalti involontari e naturali. Al contrario, la scommessa
della Nasa sul nucleare nello spazio, usando denaro pubblico (Costo
della New Horizons 650 milioni di dollari) è frutto di una scelta
precisa.
Un ulteriore neo: i meccanici specializzati della Boeing che dovevano
installare la sonda sul razzo Atlas, sono attualmente in sciopero, e
avvertono che l’utilizzo da parte della compagnia di lavoratori di
rimpiazzo, comporterà un ulteriore rischio di sicurezza. A causa dello
sciopero, altre missioni della Nasa a Cape Canaveral sono state sospese.
Nonostante ciò, la Nasa sta continuando il progetto New Horizons. “ se
non è sicuro continuare tutte le altre missioni, con altri lavoratori, è
irresponsabile continuare con New Horizons”, dice Robert Wood, portavoce
dell’associazione internazionale dei meccanici e dei lavoratori
aerospaziali”.
Gagnon afferma che la sua organizzazione “sta costruendo un’opposizione
alla New Horizons e tutte le altre missioni che utilizzano energia
nucleare nello spazio”. Il pubblico deve sapere di più di questa
faccenda, e abbiamo bisogno di un ampio sostegno dal basso per fare
pressione sulla Nasa, sul Congresso e su altre istituzioni responsabili.
Noi sosteniamo che la Nasa debba sviluppare energie alternative e non
nucleari, da utilizzare durante le missioni spaziali”.
Paul Gunter dell’Information and Resource Services, con base a
Washington, D.C., commenta: “il fatto che sia il pianeta Plutone che
l’isotopo di plutonio siano chiamati come il dio degli inferi, apre
bizzarre prospettive sulla fascinazione della Nasa per il lancio di
questi oggetti misteriosi, a rischio di inquinare il resto
dell’umanità”.
La New Horizions e le altre operazioni mortali della Nasa devono essere
arrestate.
Se lo spazio deve essere esplorato, ciò deve essere fatto con sicurezza.
Distruggere una parte della terra per esplorare lo spazio, non ha
assolutamente senso.
Karl Grossman è professore di giornalismo all’Università di Stato di New
York-College di Old Westbury, è autore di The Wrong Stuff: The Space
Program’s Nuclear Threat to Our Placet (Common Courage Press). Ha
scritto e Narrato il documentario Nukes in Spaces: The
Nuclearization and Weaponization of the Heavens br>
Fonte: www.counterpunch.org
Link:http://www.counterpunch.org/grossman12132005.html
13.12.05
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di NICOLA GERUNDINO
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