Da allora poco o nulla sembra cambiato. In realtà lo stato di crisi, a dire di Berlusconi, è finito nel 2009. In realtà il governatore Caldoro, appena pochi giorni fa, ha nominato nuovi commissari per le nuove discariche da realizzare
Da allora poco o nulla sembra cambiato. In realtà lo stato di crisi, a dire di
Berlusconi, è finito nel 2009. In realtà il governatore Caldoro, appena pochi
giorni fa, ha nominato nuovi commissari per le nuove discariche da realizzare
L’emergenza rifiuti in Campania compie 17 anni. Allora il governo decise di
commissariarne la gestione. La camorra, nonostante le promesse gestiva il
trasporto e la localizzazione dei terreni, le istituzioni locali non
riuscivano a trovare una soluzione per uscire dalla crisi, al governo arrivò,
dopo Ciampi, Berlusconi con ministro
dell’Interno Roberto Maroni. Un quadro sostanzialmente
immutato.
Il primo commissario fu Umberto Improta fino al 1996, dopo di
lui altri 9 commissari, tra politici, uomini dello stato e presunti salvatori
della patria come Guido Bertolaso, che non sono riusciti a
risolvere il problema. Ancora a processo per la mala-gestione gli ex vertici
di Impregilo e gli uomini del commissariato, su tutti Antonio
Bassolino. Per l’ex governatore, il prossimo 28 aprile nuovo processo
per peculato, sotto accusa le consulenze d’oro durante il periodo di gestione
commissariale.
L’emergenza, per volere del governo Berlusconi, è finita ufficialmente nel
dicembre 2009, ma il governatore della regione Campania Stefano
Caldoro, proprio in questi giorni, ha nominato i nuovi commissari,
per le discariche da realizzare e per l’inceneritore di Napoli est. Si tratta
rispettivamente del viceprefetto Annunziato Vardè e del
professore Alberto Carotenuto. Il primo impegnato da
commissario al comune di Malnate, in provincia di Varese, dopo lo scioglimento
anticipato del consiglio comunale ora arriva in Campania alla ricerca di nuovi
buchi. Resta in pista la possibilità di localizzare una discarica nel nolano,
in provincia di Napoli, territorio che si contraddistingue per il rispetto
delle cifre percentuali di raccolta differenziata stabilite dalle norme in
materia. “Ogni bozza che ci arriva dalla provincia prevede un buco da
realizzare nella nostra zona nonostante siamo comuni virtuosi, se da noi
prevedono una discarica per gli altri ambiti dove non differenziano cosa
prevedono? Noi abbiamo già dato con due discariche chiuse e un impianto Stir
ancora in funzione”. Così Raffaele De Simone, sindaco di
Roccarainola, comune del nolano che differenzia il 70% dei rifiuti con una
gestione autonoma. In questi giorni l’amministrazione ha dovuto far fronte ad
un raid contro i mezzi del comune, un automezzo bruciato e quattro gasoloni
rubati.
La ricetta, dopo 17 anni, è sempre la stessa: cercare nuovi invasi dove
riversare anni di malagestione e i sacchetti maleodoranti. Il Wwf rilancia la
raccolta differenziata come unica risposta. “ La soluzione alla crisi cronica
dei rifiuti che coinvolge Napoli è rappresentata dalla raccolta differenziata
‘porta a porta’ che farebbe risparmiare 40 milioni all’anno, lasciando alle
spalle definitivamente 17 anni di emergenza”. In 7 quartieri napoletani già
viene effettuato il servizio porta a porta con risultati eccellenti, un
modello salutato positivamente anche dai cittadini, come si evidenzia dallo
studio realizzato da una equipe di docenti e ricercatori del Dipartimento di
Sociologia dell’Università Federico II di Napoli su un campione di 1.341
cittadini napoletani.
Mentre continua la corsa all’inceneritore, in Regione mancano impianti di
compostaggio per trattare la frazione umida, con una spesa media intorno ai
100 euro a tonnellata per portare l’organico differenziato in altre regioni
d’Italia. Manca la reale applicazione delle direttive europee che impongono
riduzione e riciclo come priorità. Intanto dopo l’approvazione del
milleproroghe, la regione Campania potrà aumentare i tributi a carico dei
cittadini. Le regioni in cui sia stato dichiarato lo stato di emergenza,
infatti, possono decidere aumenti dei tributi, delle addizionali e
dell’imposta regionale sulla benzina. Per la Campania si potrà aumentare
l’addizionale all’accisa dell’energia elettrica per far fronte all’emergenza
rifiuti. Una nuova stangata per i cittadini. Intanto il Pd denuncia il
passaggio, a partire dal primo marzo, della riscossione della Tarsu dai comuni
campani alle province. “E’ una decisione gravissima – secondo la capogruppo al
Senato Anna Finocchiaro – contenuta nel milleproroghe che non
solo priva i Comuni di una loro prerogativa costituzionale ma, nell’assenza di
regole, apre un ulteriore varco alle attività della malavita organizzata”.
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