Intervista Parla Raffaele Del Giudice, direttore di
Legambiente Campania. «C'è una vergognosa mancanza di trasparenza. E la
cosa più grave è che l'emergenza campana è stata un laboratorio per
privatizzare la Protezione civile»
In Campania è finita
l'emergenza rifiuti. Lo ha deciso il governo. Si torna all'ordinarietà,
con i poteri alle Province. Ma Bruxelles non è dello stesso avviso.
Dal giugno 2007 l'Ue ha bloccato tutti i fondi europei destinati alla
Campania per il settore rifiuti: circa 500 milioni di euro. In seguito
all'apertura di una procedura di infrazione sull'emergenza rifiuti.
Abbiamo chiesto a Raffaele Del Giudice, direttore di Legambiente Campania
cosa ne pensa.
L'emergenza è davvero finita?
Direi di no. Non c'è più il picco della crisi. Ma la programmazione da qui
a dieci anni non è stata fatta, non sappiamo gli impianti da chi verranno
gestiti, manca un Piano organico sui rifiuti come del resto le strutture
per il compostaggio. In più in alcune zone non è cambiato nulla:
chilometri di rifiuti per strada. Con le ecomafie che continuano a
bruciare rifiuti tossici.
Ma allora perché si torna ai poteri ordinari?
La Protezione civile dell'era Bertolaso ha un modus operandi: il problema
non lo risolvo ma semplicemente non lo faccio più vedere. Con poteri
speciali in deroga a qualsiasi norma: emergenze usate per l'azione
politica. Un decisionismo cui si è aggiunta la campagna elettorale. Un
fatto gravissimo. Ma alla fine i nodi verranno al pettine.
Prima del passaggio dei poteri sembra quasi che la Protezione
civile stia accelerando l'apertura di alcuni impianti?
Sono segnali devastanti. Una corsa verso il decisionismo. Che non è la
soluzione dei problemi. Per quanto riguarda la discarica di Terzigno, così
come quella di Chiaiano, sono situate in area Parco. Scelte sbagliate.
Come Legambiente abbiamo presentato un ricorso alla magistratura che ci ha
dato ragione.
Quest'enorme nuova discarica che vogliono realizzare è la conferma di
quanto abbiamo sempre sostenuto: non risolvo nulla ma butto tutto in un
fosso. In Campania si è fatto solo questo. Individuare discariche e
spostare i problemi. Avremmo preferito la stessa corsa sulla riduzione dei
rifiuti prevista per legge.
E le indagini della magistratura sul commissariato?
Le perizie tecniche devono provare quanto accaduto. Ma le
verifiche sul campo sono difficili, i tempi si allungano. Ad esempio
controllare cosa sta accadendo nel termovalorizzatore di Acerra o
nell'impianto Cdr di Giugliano. La discarica di Taverna del Re dieci
giorni fa è andata a fuoco. L'ennesima piattaforma che si incendia. Aree
che ora sono siti militari.
Come valuta le privatizzazione della Protezione civile?
L'emergenza campana è stata un laboratorio. Prove tecniche per ridurre gli
spazi democratici. Privatizzare settori strategici come la Protezione
civile è un enorme danno. Alcuni ambiti, nervo dello Stato democratico,
devono restare pubblici. E nel momento in cui non sono efficienti basta
mandare a casa i responsabili. Altrimenti i privati prenderanno le
decisioni e gli enti locali dovranno applicarle. Questa non è democrazia.
Ma un capovolgimento della Repubblica.
Alessandro De Pascale da Terra
http://www.verdi.it
Venerdì 12 febbraio 2010 a Boscoreale
Nell’Assemblea Pubblica nella stazione FS di Boscoreale è emersa la
rabbia verso le istituzioni che continuano ad eseguire scelte
illeggittime, contrarie al diritto: aprire discariche e costruire strada nel
parco nazionale, avvelenare la terra e l’aria, attentare alla salute dei
cittadini.
Se poi un cittadino getta la spazzatura fuori orario o un rifiuto ingombrante
per strada viene giustamente multato e sanzionato.
Le proposte sono state
diverse, ma quella che ritengo essenziale è il presidio permanente
sulla strada che porta i camion alla discarica, per bloccare da subito questo
scempio.
Trasformare il presidio in un luogo di autogoverno per tutti, dai bambini
agli anziani.
E’ stato proposto anche il non voto, ma ritengo più efficace la
sottrazione del voto ai politici di centro destra e centro sinistra convergendo
sul MoVimento a 5 stelle che come programma per i rifiuti ha quello
elaborato dalla rete Rifiuti Zero.
Video su Facebook della manifestazione del 13 Febbraio a Boscoreale
Ieri i comitati civici dell’area vesuviana ed i movimenti di difesa del
territorio si sono dati appuntamento presso la sede del Comune di Boscoreale in
occasione del carnevale ed in concomitanza della campagna elettorale del Pdl.
Presente alla kermesse l’onorevole ministro Mara Carfagna, assente non
giustificato l’onorevole Nicola Cosentino. La popolazione, circa 700 persone,
presente per informare la cittadinanza e contestare contro l’apertura della
seconda discarica (Cava Vitiello) prevista dal piano affaristico criminale
deliberato dal Consiglio dei Ministri. Alla richiesta di un incontro con il
Ministro, le popolazioni come unica risposta hanno subito la violenza e la
durezza della repressione poliziesca. Gli agenti delle forze dell’ordine si sono
accaniti contro donne e bambini indifesi scesi in piazza per difendere il loro
territorio dall’avvelenamento cominciato trent’anni fa e sancito dal DL 90/2008.
Oggi, come da 15 anni a questa parte, il potere governativo rifiuta il
dialogo con le popolazioni che chiedono di partecipare ed autogestire le scelte
chiave a tutela della propria salute. Il fallimento di centro sinistra e centro
destra in tema di rifiuti nasconde un progetto politico tutto interno al
business di rifiuti-connection.
Durante la manifestazione, mentre un gruppo di contatto dialogava con la
dirigente della questura per incontrare il Ministro, i reparti della celere sono
giunti in numero sproporzionato già in assetto antisommossa ed hanno provocato,
con spintoni e manganellate, la reazione pacifica dei presenti. Ancora una volta
il piano di repressione messo in campo dal Governo, fiancheggiato dalle
istituzioni locali, si è scagliato contro le comunità alle quali ormai è palese
l’intreccio, altamente tossico, d’affari fra la politica e la camorra sulla
questione discarica ed inceneritori. Non saranno, né oggi né mai, queste azioni
ad arrestare le popolazioni in lotta contro questo disastro ambientale.
INVITIAMO LE REALTA’ DI BASE, LE COMUNITA’ E LA POPOLAZIONE TUTTA A
PARTECIPARE IN MASSA A TUTTI I MOMENTI DI LOTTA IN DIFESA DEL TERRITORIO E DEL
DIRITTO ALLA SALUTE.
Le prossime iniziative in programma sono
16 febbraio – Intervento in Assemblea pubblica, sala
consiliare del Comune di Boscoreale. ore 16:30.
18 febbraio – Intervento al consiglio comunale del Comune di
Boscoreale, sala consiliare, ore 19:30. (Per questo giovedì non si terrà
l’incontro consueto alla Stazione FS di Boscoreale).
Non mancate
Archivio rifiuti
La raccolta differenziata: chi, che cosa, come, dove, quando, perchè
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