Napoli.
Da questa mattina ancora cariche della polizia a Chiaiano, dove continuano i presidi contro l'apertura della discarica. Scontri violenti alla rotonda Titanic, c'è anche un ferito grave: la polizia ha caricato alcuni manifestanti in prossimità del pullman, in cui alcuni di loro avevano dormito la notte, posizionato trasversalmente, per bloccare l'accesso alle cave; falsa la notizia che fosse stato bruciato, riportatata da tutti i giornali.
I manifestanti hanno alzato le braccia, ma di fronte alla violenta carica sono scappati verso tutte le vie di fuga: una persona si è trovata in prossimità di un muretto basso e, spinta, è caduta da 5 metri in un fossato. E' arrivata con estrema difficoltà sul luogo un'autoambulanza.
Oltre al ferito caduto nel fossato, le cui condizioni sono ancora ignote, diversi altri contusi e feriti. Altra ambulanza, ancora difficoltà di accesso.
Non è chiaro se questa violenta azione militare sia strumentale a costruire, pestando gente inerme, una immagine di uno stato duro e intransigente, perchè un'ipotesi è che la cava potrebbe anche essere già stata occupata dai militari, giunti al sito attraverso percorsi alternativi.
Le fonti ufficiali smentiscono le cariche e le manganellate, anche quelle sotto la questura di ieri notte, ma ieri abbiamo ascoltato in diretta i testimoni su come sono andate realmente le cose.
Questi i primi prevedibili effetti del decreto rifiuti controfirmato ieri sera da Napolitano.
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l'elenco delle 10 discariche per lo smaltimento dei rifiuti campani. S.Arcangelo Trimonte (Bn) -localita' Norecchie-; Savignano Irpino (Av) -localita' Postarza; Serre (Sa) -localita' Macchia Soprana e Valle della Masseria -; Andretta (Av) -localita' Pero Spaccone-; Terzigno (Na) -localita' Pozzelle e Cava Vitiello; Chiaiano (Na); Caserta -localita' Torrione (Cava Matroianni)-; S.Maria La Fossa (Ce) -localita' Ferrandelle-.
L'emergenza terminerà, si dice, a fine 2009.
22/05/2008 Emergenza rifiuti: arriva Berlusconi a bruciare tutto (Alessandro Iacuelli, http://altrenotizie.org)
Dopo le centrali elettriche e tutti i siti di interesse energetico, la
mossa a sorpresa di Berlusconi colpisce anche le
discariche in Campania: siti segreti. Il popolo, i
cittadini, non devono sapere, anche se la maggioranza è
formata da suoi elettori. I "liberi cittadini" di un Paese
democratico potranno sapere solo a giochi fatti, cioè alla
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto
governativo. Con buona pace per quella che negli altri
Paesi si chiama "Democrazia partecipata". Si allarga
ulteriormente, dunque, quella frattura nella democrazia in
Campania, di cui abbiamo parlato altre volte su
Altrenotizie. Tra le scelte del nuovo governo,
preoccupa particolarmente l'accelerata sugli inceneritori,
ancora inutilmente chiamati termovalorizzatori, ma anche
l'uso dell'esercito a difesa delle discariche ed una già
preventivata azione di ostacolo alle iniziative della
magistratura.
Con la creazione ad hoc di un sottosegretariato apposito,
pur di ridare una poltrona al già discaricato Guido
Bertolaso, il governo aprirà siti per le discariche in
tutte le cinque province campane. Previsto un inevitabile
"contentino" ai comuni, in dissesto finanziario dopo
l'abolizione dell'ICI sulla prima casa, che ospiteranno
gli impianti. "Avranno compensazioni ambientali", ha
spiegato lo stesso Silvio Berlusconi, specificando però
che non saranno soldi, ma "bonifiche ambientali e
realizzazione di opere pubbliche".
Sul fronte delle ecoballe, il governo, forse con non molta
cognizione di causa e lasciando sul tavolo diverse
ambiguità di tipo tecnico, intende chiudere i sette
impianti di CDR e di trasformarli non più in impianti di
tritovagliatura come previsto dal piano di emergenza, ma
in impianti per il compostaggio. Nelle intenzioni del
premier-spazzino questa scelta "permetterà la raccolta
differenziata". Ma come sa benissimo chiunque abbia appena
alcuni rudimenti tecnici nel settore dei rifiuti solidi
urbani, la raccolta differenziata ha un grande
concorrente, che la ostacola: l'incenerimento. Nonostante
questa scelta, solo apparente, di trasformare gli impianti
CDR per andare verso la differenziata, il premier porta a
quattro il numero degli inceneritori. Non solo Acerra,
Santa Maria La Fossa e Salerno, ma anche un quarto nella
zona di Napoli Est, probabilmente nell'sito dell'ex
deposito della Q8. Il che presenta anche una discreta
gravità, non solo perchè si tratta di un sito a ridosso
del centro città, ma anche perchè si trova in una zona che
è inserita nel Piano Nazionale di Bonifica, tra l'altro
messo a punto durante il precedente governo di Berlusconi.
Al posto della bonifica, e del recupero, arriverebbe un
inceneritore. Su questo punto, il sindaco di Napoli ha 30
giorni per indicare a Bertolaso il sito dove costruire il
termovalorizzatore, altrimenti il neo sottosegretario con
delega all'emergenza rifiuti potrà scegliere da solo.
La cosa maggiormente preoccupante rimane la
militarizzazione del territorio: saranno molto severe le
pene per chi crea disordini e ostacola la gestione dei
rifiuti in Campania. Le discariche saranno considerate
"aree di interesse strategico nazionale" e quindi
equiparate a strutture militari controllate dai soldati.
Chi si introduce nelle discariche o ne impedisce l'accesso
rischia l'arresto da
tre mesi a un anno e chi crea difficoltà nella gestione
dei rifiuti che vanno in discarica rischia l'arresto fino
a un anno o fino a cinque se si è promotori di disordini.
E desta ancora preoccupazione il tentativo di disarmare
una magistratura che già molte volte è intervenuta nella
cattiva, e spesso illegale, gestione dei rifiuti campani:
Berlusconi ha dichiarato che la competenza a decidere in
materia di rifiuti passerà ad un organo collegiale e non
più al pubblico ministero "per evitare che un pm possa
adottare singole azioni cautelari in via d'urgenza e
bloccare così il ciclo dei rifiuti". Per ora si è partiti
con il piede sbagliato, cioè quello di considerare i
rifiuti, come dichiarato dal capo dell’esecutivo, “una
catastrofe al pari di un terremoto o di un’eruzione
vulcanica”. Cioè lo stesso errore di fondo commesso da
Bertolaso nel periodo in cui è stato commissario
straordinario. Per la Campania invece non servono scelte
d’emergenza e da catastrofe naturale, quanto piuttosto
scelte a lungo termine oculate, e comportamenti attenti.
E la riduzione a monte dei rifiuti? E la sostenibilità? Se
ne vedono poche tracce, nei 17 articoli del decreto legge.
A parte qualche frase di circostanza sulla limitazione
dell'usa e getta, in pratica c'è solo un via libera pure
agli inceneritori. Berlusconi, probabilmente con poca
cognizione di causa, li dichiara sicuri: "Non bisogna
avere paura". La Campania dovrà averne quattro." Fa parte
del modello di sviluppo del premier, che più volte ha
dichiarato che ambiente e sviluppo non sono in
concorrenza. Peccato che il degrado ambientale al quale
assistiamo sia causato precisamente dal tipo di sviluppo
che ora si vuole incrementare. Non più quindi allungamento
del ciclo di vita delle merci, riduzione di sprechi di
materia prima. Quel che sta passando, è invece il maggiore
consumo di materia, da bruciare negli inceneritori. Fino a
quando? Fino a quando sarà tutto ridotto ad un deserto,
tutto incenerito? Con la differenza, che è quasi
obbligatorio essere d'accordo con questa linea. Se
qualcuno non fosse d'accordo, sono già partite le
soluzioni militari al problema rifiuti in Campania.
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