Quante cose si possono fare con gli scarti dei
pomodori! Sembra incredibile ma dai rifiuti dell'indiscusso
protagonista della dieta mediterranea è possibile ricavare materiali per
l'agricoltura come vasi biodegradabili, biofilm per prolungare la vita degli
alimenti e packaging. Lo rivelano i risultati di una ricerca condotta
dall'Istituto di chimica biomolecolare (Icb) del Consiglio nazionale delle
ricerche (Cnr) di Pozzuoli e Avellino, presentato questa mattina a Napoli,
in occasione del convegno "Presente e futuro dei bioimballaggi attivi nella
filiera dell'agroalimentare. Come trasformare i residui vegetali in
ricchezza". Lo riferisce il Cnr in una nota. "Dagli scarti
industriali derivanti dalla lavorazione del pomodoro - ha spiegato
Barbara Nicolaus dell'Icb-Cnr di Pozzuoli - è stata ottenuta una
nobilitazione di semi e bucce con il recupero di biomolecole d'interesse. In
particolare, è stato messo a punto un metodo di estrazione di polisaccaridi
a basso impatto ambientale, rapido, di facile applicazione e in grado di
fornire alte rese di prodotto. Inoltre, ne sono state sperimentate ed
ottimizzate le potenzialità per la realizzazione di biomateriali tra cui un
nuovo materiale per l'imballaggio alimentare".
Oltre che per l'imballaggio, gli scarti della lavorazione
del pomodoro serviranno a sostituire gli antiestetici teloni di plastica
nera usati per la "pacciamatura", ossia per evitare la proliferazione di
erbe infestanti. Inoltre, verranno utilizzati per la creazione di
contenitori biodegradabili per la cosiddetta "tray plant". In pratica le
piantine sono messe a crescere in contenitori di polistirolo (tray o nursery
pots) da 15 fori contenenti un substrato costituito principalmente da torba
bionda fibrosa. Nel periodo invernale le piante, in pieno riposo vegetativo,
sono tolte dai contenitori di polistirolo e, con tutto il substrato e le
foglie più giovani, sono poste in terra e portate a crescita.
Il pomodoro contribuirà quindi a risolvere il problema ambientale
dell'eliminazione degli scarti dell'industria alimentare conserviera,
consentendo anche una riduzione dei costi. Il popolare ortaggio, infatti, è
uno dei prodotti di maggiore interesse per l'industria alimentare mondiale.
In Italia, in particolare, le industrie agro-alimentari conserviere e la
trasformazione industriale rappresentano un importante settore per
l'economia, con circa 200 stabilimenti presso cui sono trasformate circa
6.300.000 tonnellate di pomodori (dati 2004), quasi il 70% della produzione.
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