Stenta a decollare l'udienza preliminare per i
presunti illeciti nella gestione del ciclo dei rifiuti in Campania, in cui è
imputato tra gli altri il presidente della Regione Antonio Bassolino. In
settimana si dovrebe passare al merito delle accuse
Una schiera nutrita di imputati - ben
ventotto - un esercito di parti civili (oltre cento) e un plotone di
avvocati, intenzionati a dare battaglia su ogni cavillo. Sarà che un
processo dai grandi numeri è sempre difficile da gestire, sarà la
complessità della vicenda giudiziaria accompagnata dal reticolo di norme che
devono essere applicate, ma l'udienza preliminare per i presunti illeciti
nella gestione del ciclo dei rifiuti, in cui è imputato tra gli altri il
governatore della Campania Antonio Bassolino, stenta sempre a decollare.
Il gup Marcello Piscopo ce la sta mettendo tutta per dare una
accelerazione a un procedimento che, tra astensioni e problemi di
assegnazione, ha già vissuto troppi intoppi. Il giudice ha infatti fissato
già 10 udienze (fino al 29 febbraio) per stabilire gli eventuali rinvii a
giudizio, ed ha stabilito che le udienze si svolgano nella enorme aula
bunker di Poggioreale, l'unica in grado di ospitare dignitosamente tutte le
parti in causa. E sabato scorso, nell'aula dove si celebrano solitamente i
processi di criminalità organizzata, si è riaperto, con la partecipazione di
numerosi avvocati che invano si erano battuti per evitare la celebrazione
nel prefestivo.
Pochi i giornalisti in attesa all'esterno del carcere, dove ha
stazionato a lungo una troupe di una televisione locale. Dopo una serie di
eccezioni procedurali da parte degli avvocati della difesa, l'udienza, dopo
circa tre ore, è stata rinviata a lunedì prossimo. È circolata per un attimo
la voce che un avvocato del Comune di Napoli si fosse presentato per
depositare una istanza di parte civile, ma l'indiscrezione non ha trovato
conferme.
Alle richieste di costituzioni proposte nelle scorse settimane
(commissariato di governo per l'emergenza, Dipartimento protezione civile,
Regione Campania, un centinaio di comuni, ecc.) si sono aggiunte altre
associazioni, ambientaliste e di consumatori, tra cui il Wwf, Italia Nostra,
Unione generale consumatori, Comitato difesa ecologica (nell'ambito
dell'Assise di Palazzo Marigliano).
Intendono costituirsi anche i familiari di un allevatore di pecore di
Acerra, morto probabilmente per le conseguenze dell'inquinamento da
diossina. Era circolata la voce della presenza di un avvocato del Comune di
Napoli. La questione della costituzione delle parti dovrebbe occupare
interamente anche l'udienza di oggi, perché i legali dei difensori hanno
manifestato l'intenzione di esaminare una a una le istanze depositate. In
settimana, se non vi saranno altri rallentamenti, si potrebbe passare a
discutere del merito delle accuse.
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