La regione Veneto la fa da padrona con quattro comuni trevigiani tra le
prime 4 classificate. Tra le grandi città, l'unica riciclona è Torino.
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Ha vinto San Biagio di Callalta (TV), comune di
12.456 abitanti, l'edizione 2007 di "Comuni Ricicloni". Il
riconoscimento di Legambiente che, giunto alla tredicesima edizione, premia
le migliori performance in materia di rifiuti. Quest'anno i premiati sono
stati 1127 comuni di cui 978 possono vantare una raccolta differenziata
superiore al 50% (sono compresi: comuni superiori e inferiori ai 10mila
abitanti, capoluoghi del Nord, del Centro e del Sud). L'attenzione
di San Biagio di Callalta verso la raccolta differenziata era già
alta ancora prima di aderire al Consorzio Intercomunale Priula, tant'è, che
pur effettuando la raccolta delle frazioni recuperabili con campane
stradali, poteva comunque vantare una percentuale di raccolta differenziata
del 60%. L'introduzione del sistema di raccolta proposto dal Consorzio, il
porta a porta spinto associato all'applicazione della tariffa, ha permesso
al comune veneto di arrivare alla ambiziosa soglia dell'80% di raccolta
differenziata.
"Dai numeri di Comuni Ricicloni 2007 emerge un'Italia in
cui le città del nord sono precursori di politiche virtuose per il
trattamento dei rifiuti mentre al centro sud si continua ad arrancare fatta
eccezione solo per pochi valorosi comuni - ha dichiarato Roberto Della Seta,
presidente nazionale di Legambiente -. Caso ormai fin troppo noto è quello
della Campania, che nonostante l'enorme sperpero di denaro pubblico,
continua a convivere con un'emergenza rifiuti che dura da 13 anni. Ma la via
d'uscita esiste: puntare sulla costruzione di impianti per il trattamento
dell'umido (oggi smaltiti a centinaia di chilometri di distanza) e seguire
l'esempio di chi ha risolto il problema con la raccolta differenziata:
comuni come Bellizzi e Padula, in provincia di Salerno, che riciclano oltre
il 70% dell'immondizia".
"Associare le parole qualità e innovazione alla gestione dei
rifiuti può sembrare inconsueto - commenta Ermete Realacci,
Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della
Camera - A maggior ragione in un Paese come il nostro dove, purtroppo,
quando si parla di rifiuti, se ne parla in termini di emergenza, di traffici
illegali, di ecomafie. Eppure sulla capacità o meno a risolvere il problema
dei rifiuti, si misura la qualità della vita di un paese, il suo modo di
consumare e di produrre, la sua capacità di costruirsi un futuro. Il
rapporto di Legambiente ci dice che c'è un'Italia che è capace di affrontare
la questione dei rifiuti con quest'ottica, che fa la raccolta differenziata
e che in questo settore realizza impresa ed economia, pensiamo per esempio
al nuovo settore del Raee, i rifiuti elettrici ed elettronici che
rappresentano un settore di intervento in ascesa. E non solo al Nord. I
tanti comuni campani che raggiungono livelli eccellenti di raccolta
differenziata, in un momento come questo, rappresentano un motivo di
riscatto e di orgoglio non solo per i cittadini della Campania, ma per
l'intero paese."
"Legambiente chiede una "Kyoto per i rifiuti": la
raccolta differenziata serve per avviare al giusto trattamento tutta
l'immondizia - spiega Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente -. E il
giusto trattamento deve fare i conti con i cambiamenti climatici: il
riciclaggio è il modo più efficace per ridurre i gas serra. Già oggi il
riciclaggio dei materiali costituenti gli imballaggi (carta, metalli, vetro,
plastica) ha ridotto del 10-15% le emissioni climalteranti in Italia. Anche
il compostaggio è vantaggioso: permette la cattura al suolo della CO2 ed è
almeno il 50% più efficiente dell'incenerimento nella riduzione delle
emissioni. Lo smaltimento in discarica rimane la pratica più dannosa per
l'ambiente. Per questo occorre contrastare in modo sempre più determinato il
partito della discarica e del solo incenerimento".
Ma torniamo ai numeri. La regione Veneto la fa da
padrona con quattro comuni trevigiani tra le prime 4 classificate dei comuni
del Nord sopra i 10mila abitanti, che sono nell'ordine: San Biagio di
Callalta, Roncade, Preganziol, Carbonera. A interrompere il primato veneto
si piazza al quinto posto Alzano Lombardo (BG), seguito da altri quattro
comuni veneti e uno piemontese. Al centro, tra i comuni over 10mila, balza
al primo posto il comune marchigiano di Porto Sant'Elpidio (AP) che
interrompe il primato delle città toscane sebbene siano sette in classifica:
Capannori (LU), Piombino (LI) Colle di Val d'Elsa (SI), Scandicci (FI),
Empoli (FI), Montespertoli (FI) e Monsummano (PT). Al sud è partita a due
tra Campania e Sardegna: vince ancora Bellizzi (SA), seguita da Terralba
(OR) e Mercato San Severino (SA).
Tra i comuni sotto i 10mila abitanti al nordè stesso
risultato della top ten: strapotere del Veneto con 9 comuni nei primi dieci
posti. Vincitore assoluto Ceggia (VE) seguito da Giavera del Montello (TV) e
Costigliole d'Asti (AT).
Al centro vince il piccolo centro di Torano Nuovo in provincia di
Teramo, seconda posizione per Sermoneta (LT), terzo per Orsogna
(CH) e di seguito Lenola (LT) e Sant'Egidio alla Vibrata (TE). Al sud vince
il centro salernitano di Padula, incalzato da Pimental (CA) e Rofrano (SA).
Premio "Start Up" per i comuni di Acquapendente (VT), Campofiorito (PA) e
Musei (CA) che hanno attivato la raccolta domiciliare.
Tra i capoluoghi di provincia vince Verbania seguita da Asti e
Belluno.
Tra le grandi città l'unica riciclona è Torino con il 35,7% di
raccolta differenziata. Troppo distanziate (e non classificate)
Palermo, Napoli e Firenze. Male anche Milano che, nonostante una percentuale
di raccolta differenziata vicina al 30%, viene superata negli indici di
gestione da Roma. Una percentuale, quella raggiunta dal capoluogo lombardo,
che non è migliorata negli ultimi anni soprattutto perché non si è investito
sulla raccolta dell'umido.
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