Il commissario straordinario all’emergenza rifiuti ha fatto riaprire il sito
di stoccaggio provvisorio di Leopardi per accogliervi i rifiuti di ben undici
comuni vesuviani.
L’inferno nel Napoletano è una miscela esplosiva di caldo, rifiuti ed
esasperazione. Ieri il bubbone è scoppiato: strade e treni paralizzati per
l'emergenza rifiuti con disagi per migliaia di pendolari ed automobilisti.
Dall'alba, quasi 200 persone a Santa Maria La Bruna, frazione di Torre del
Greco (Napoli) hanno bloccato con un sit via Nazionale (la strada che dalla
città del corallo conduce alla vicina Torre Annunziata), viale Europa e
anche la stazione della Circumvesuviana di Leopardi, posta nel mezzo tra
quella di Torre del Greco e quella di Torre Annunziata, dove alcuni
manifestanti si sono incatenati ai binari. Il traffico è andato in tilt,
nonostante l'immediato intervento di vigili urbani e forze dell'ordine.
Grossi disagi anche per i pendolari e gli studenti. Per molti è stato
impossibile raggiungere i luoghi di lavoro e l'Università, soprattutto da
Sorrento e Pompei verso Napoli. I manifestanti sono tornati in strada dopo
che il commissario per l'emergenza rifiuti, Corrado Catenacci, ha revocato
l'ordinanza, firmata mercoledì sera dal commissario prefettizio del Comune
di Torre del Greco, Ennio Blasco, che predisponeva la chiusura delle aree di
stoccaggio provvisorio nelle ex cave di viale Europa a Torre del Greco
(Napoli) per ragioni di carattere sanitario. Nei giorni precedenti il
commissariato aveva consentito che in zona fossero conferiti i rifiuti
prodotti da undici città suscitando il malcontento dei residenti,
costituitisi in un comitato spontaneo, che avevano deciso di bloccare le vie
di accesso al sito, blocco conclusosi solo dopo la firma dell'ordinanza da
parte del prefetto Blasco. Ieri la protesta è proseguita per tutta la
mattinata. Alcuni manifestanti si sono incatenati sui binari dove
effettuavano il sit con almeno una trentina di donne, una delle quali in
avanzato stato di gravidanza.
(Tratto da:
IlTempo)
C'è chi da simili situazioni ha tutto da guadagnare: la camorra.
La “mondezza” per la camorra “è diventata oro”; e non
da oggi come dimostrano le prime dichiarazioni del collaboratore di
giustizia Nunzio Perrella, del clan Perrella - Puccinelli, di Napoli,
raccolte dagli inquirenti negli anni novanta. O come si evince
dall’operazione, recentemente, conclusasi nel casertano. L’impianto,
sequestrato nella provincia campana, nel solo periodo 2004-2005, ha prodotto
un giro di affari di circa tre milioni di euro e smaltito illegalmente oltre
38.000 tonnellate di rifiuti pericolosi.
(Tratto da
Girodivite.it)
Dunque attenzione, perché quando si parla di emergenza rifiuti, si deve
sempre tenere ben presente lo sporco business delle ecomafie. Perché questo
tipo di emergenza è cosi' frequente soprattutto nel napoletano? Non ci sarà di
mezzo, ancora una volta, qualche losco affare della camorra, qualche eccesso
di rifiuti di ignota provenienza? Perché cosi' tanti rifiuti non smaltiti?
Perché cosi' tante discariche a cielo aperto?
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