Le associazioni laiche romane sono indignate per la decisione del Comune di intitolare al papa Giovanni Paolo II la stazione "Termini".
A loro giudizio questa pretesa relativa alla stazione centrale della capitale della Repubblica italiana "non è che il culmine del confessionalismo istituzionale", mentre "la decisione è stata assunta con un colpo di mano antidemocratico, non trasparente, in periodo di silenzio-stampa, nonostante fosse stata già precedentemente contestata da migliaia di cittadini e da centinaia di associazioni italiane ed estere".
Secondo le associazioni, fra cui l'Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" e Italia Laica, "il sindaco Veltroni ha così negato il carattere laico delle istituzioni e il profondo pluralismo culturale, politico e religioso della società in cui viviamo. Ha perduto il rispetto per ogni convinzione che non sia quella cattolica. Riteniamo che, quanto meno, decisioni destinate a segnare a tempo indeterminato il volto di Roma dovrebbero essere prese senza demagogia e senza opportunismo".
Per questo, "il 23 dicembre sarà ricordata a Roma come una data infausta per la laicità e la democrazia delle istituzioni". L'Assemblea delle associazioni laiche romane - tenutasi ieri a Roma - invita pertanto tutti i cittadini a far sentire la propria protesta sui giornali, sul sito del Comune di Roma e al call center 06.0606 ed a - invita tutti i cittadini a sottoscrivere un documento di protesta in vista di una prossima assemblea cittadina.
Richiede inoltre la convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio comunale per dibattere pubblicamente questa improvvida decisione e invita i comuni italiani a protestare "contro lo stravolgimento del nome storico della Stazione della capitale italiana e contro la prassi inedita del Comune di Roma con cui si è appropriato di un simbolo della comunità nazionale".
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