
Va
di moda questi giorni, dopo che in Francia e' stata approvata una norma
che vieta di andare in giro col burqa, fare a gara a chi vorrebbe proporre
una legge simile, le cui caratteristiche e' importante che siano pene
molto severe. In prima fila la Leganord che ha anticipato di aver gia'
predisposto un testo di legge che sta per presentare alla Camera dei
deputati: un anno di carcere e un'ammenda fino a 30.000 euro per chi
costringe ad indossare il burqa.
Noi, che non amiamo donne e uomini mascherati, se non a carnevale, siamo
perplessi. Cio' che viene proposto, infatti, non avrebbe nessun bisogno di
esserlo, perche' sono norme e divieti che gia' esistono li' dove, per
motivi di ordine pubblico, e' vietato andare in giro mascherati. La nostra
perplessita' nasce dal fatto che si percepisce e si vede benissimo che, al
di la' delle roboanti dichiarazioni dei promotori di queste leggi per la
salvaguardia della dignita' delle donne, si tratta solo di un'occasione
per rimarcare la propria xenofobia contro il diverso. Non bastava, per
esempio, a fronte di diverse segnalazioni di non applicazione delle norme
vigenti, interrogare il ministro degli Interni per chiedergli una maggiore
vigilanza per l'osservanza della legge? Evidentemente no, perche'
l'interrogazione avrebbe dovuto avere documentazione delle disattese
applicazioni delle norme sul mascheramento del volto (quante saranno....)
e si sarebbe limitata a chiedere che si applicasse la legge nello spirito
della stessa: non andare mascherati in giro per essere sempre
riconoscibili e individuabili da parte dell'autorita' di polizia. E'
inoltre evidente che la proposta di legge tende a creare un clima di odio
e di caccia al burqa, magari con “squadre padane” che girano per le strade
segnalando alla polizia i vari casi, di fatto militarizzando il territorio
con un sorta di caccia al diverso inculcata ovunque, visto che le antenne
delle squadre sicuramente si mettono piu' sull'allarme quando vedono
gruppi di persone magari col velo o col chador.
Questa si chiama xenofobia e fomentazione all'odio razziale, anche se ben
mascherata come salvezza della dignita' della donna e rispetto di tutte le
religioni... tutte situazioni -ripetiamo- che sono gia' tutelate.
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