Per
far fronte alla problematica dei due flussi di trattamento dei rifiuti,
il Governo nomina un Sub Commissario per la Raccolta Differenziata il
quale appronta un Piano che può cosí sintetizzarsi:
- Gare per l’acquisto di attrezzature;
- Gare per l’impiantistica di trattamento e recupero della
frazione umida (impianti di compostaggio);
- Assunzione di oltre 2000 lavoratori da impegnare nella
raccolta differenziata.
Il costo di questa operazione è quantificabile in oltre
132 miliardi per l’acquisto di attrezzature (automezzi, cassonetti,
bidoni ecc), a cui si aggiungono oltre 18 miliardi per la realizzazione
di 18 impianti di compostaggio, di 12 miliardi per la realizzazione del
compostaggio domestico, di 12 miliardi per l’acquisto di 5 impianti
mobili per il trattamento e il recupero degli inerti.
Tutto questo fiume di denaro avrebbe dovuto avviare un sistema
articolato di organizzazione della raccolta differenziata che vedeva i
Consorzi di Bacino (istituiti con Legge Regionale n. 10/93) artefici
della gestione prevedendo tra l’altro anche l’assunzione a carico di
questi di oltre 2000 lavoratori per la raccolta differenziata.
Del sistema raccolta differenziata risultano fino ad
oggi attivati:
- oltre 100 “Isole Ecologiche”;
- n. 2 Impianti di Selezione;
- n. 2 Impianti di compostaggio (Polla e Teora in corso
di collaudo) oltre all’impianto in ristrutturazione di Pomigliano
d’Arco;
- n. 2 Impianti di trasferenza.
Il dato certo è che in Campania attualmente la Raccolta
Differenziata si attesta sul percentuali molto basse (Rapporto
Osservatorio Nazionale dei rifiuti 2001 intorno al 2%) con una
situazione molto frammentata in ogni provincia, con punte di eccellenza
in alcune zone nel Salernitano (prevalentemente nei comuni ricadenti nei
Consorzi Sa 2 e Sa1) nel nolano (prevalentemente nei comuni ricadenti
nel Consorzio Na3) nell’avellinese (nei comuni ricadenti del consorzio
Av 1 e Av 2, dove si sono avviate sperimentazioni per il compostaggio
domestico, per altro mai seriamente decollate) e in alcuni comuni del
casertano.
Attualmente si può sostenere, senza ombra di dubbio, che
le aspettative dei risultati del sistema Raccolta Differenziata sono
molto al di sotto delle previsioni fatte e comunque fortemente in
ritardo rispetto alle azioni e ai soldi investiti per l’avvio di un
sistema integrato di gestione dei rifiuti.
Ancora oggi dobbiamo registrare a tal proposito:
Faragginosa gestione del sistema Raccolta Differenziata dovuta ad una
vasta frammentazione degli investimenti, calata a pioggia su molti
comuni che si sono visti improvvisamente dotati di attrezzature ma
impreparati e spesso scarsamente sensibili all’avvio di un corretto ed
articolato sistema di raccolta differenziata;
Impossibilità di allocare impiantistica di supporto (a cominciare ad
esempio sulla localizzazione degli impianti di compostaggio) fortemente
ostacolata dalle amministrazioni locali.
Ritardo nella realizzazione del sistema impiantistico a valle del
sistema di raccolta differenziata, che attualmente va a carico del
settore privato, creando un sostanziale stallo del sistema che ne
rallenta la crescita.
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Archivio Raccolta Differenziata
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