Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri a tutto campo su
"Il Grande Talk" di Sat2000. In un botta e risposta tra i due comici e
gli studenti presenti all'incontro, non si risparmiano giudizi severi al
sistema televisivo e dei media in generale.
La comicita'?
Meglio quella classica. L'ansia da share? L'adrenalina necessaria per
far andare meglio una trasmissione. Il rispetto per il pubblico? Scarso.
Sono in forma le 'Iene' Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri, davanti a un
pubblico di studenti e di giornalisti ieri mattina all'universita'
Cattolica di Milano. I due comici hanno parlato sul set della
registrazione del 'Grande Talk', un programma di critica televisiva che
va in onda su Sat 2000 ed e' presentato da Alessandro Zaccuri, con la
partecipazione del critico televisivo Mirella Poggiolini.
In un botta e risposta tra i due comici e gli studenti presenti
all'incontro, non si risparmiano giudizi severi al sistema televisivo e
dei media in generale. Volete un esempio? ''Tempo fa - racconta il
comico - durante una puntata delle 'Iene' e' andato in onda un servizio
sui bambini che vengono mandati in guerra in Cambogia. Ma il giorno dopo
su alcuni quotidiani on-line non c'erano notizie del reportage dei
bambini in guerra: l'attenzione era puntata sul fatto che Ilary Blasi
aveva parlato col bambino che porta in grembo durante una televendita''.
Per quanto riguarda la qualita' delle trasmissioni, i due sottolineano
come da sola non sempre basti: ''Se non comparissero un po' di tette
durante 'le Iene' lo share forse non raggiungerebbe l'attuale 15%''.
Prova ne sono i seni generosi di Melita, una ex partecipante
dell'edizione in corso del 'Grande fratello'. Da ultimo, un po' di
autobiografia. Luca e Paolo hanno spiegato di prediligere un approccio
classico alla comicita', che sarebbe poi quello che nasce dal teatro.
Una comicita' non esagerata, in un certo senso anche garbata, come
l'imitazione di Bin Laden e del Mullah Omar da loro fatta nel 2001 e che
ancora oggi molti ricordano. ''L'imitazione di Bin Laden non dava nessun
giudizio morale - dice il comico Bizzarri - ma voleva far riflettere sul
modo dei media di interpretare la situazione''. Vale a dire una
eccessiva spettacolarizzazione inadeguata alla tragicita' del contesto.
''Il dialetto genovese - conclude il comico -, e' servito anche per
mascherare e alleggerire quello che diceva Bin Laden''.
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