Mosè, Bonnie e Bravo. Sono i singolari nomi dei
delfini morti negli ultimi mesi presso il Parco acquatico Oltremare
di Riccione. Gli ultimi due decessi sono dovuti probabilmente a cause
infettive, ma la risposta si avrà solo dopo gli accertamenti autoptici.
Secondo la LAV (Lega Anti Vivisezione) si tratta di una veria e propria
moria, provocata dalla cattura, spesso illegale, di specie protette, e dalla
detenzione forzata in condizioni non consone per la salute ed il benessere
degli animali. L'associazione chiede l'intervento del Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, affinchè siano
avviati più severi controlli presso delfinari e zoo nazionali. A
pochi mesi dalla morte del piccolo Mosè, piccolo cetaceo nato nell'acquario
di Riccione, si registrano anche i decessi di Bonnie, proveniente
da Cuba, nazione in cui spesso vengono praticati la cattura ed il traffico
illegale dei delfini, e Bravo, proveniente probabilmente dal Texas. "Ci
chiediamo se - dichiara Nadia Masutti, responsabile LAV settore zoo e
acquari - siano stati effettuati i controlli richiesti dal Ministro
dell'Ambiente e affidati ai Carabinieri dei Noe, al Corpo Forestale dello
Stato, oltre che agli esperti della Commissione Cites, e quali realtà
abbiano portato alla luce. E qualora ciò non fosse stato fatto, ci auguriamo
che al più presto vengano disposti dei severi controlli nei delfinari, ma
anche negli zoo, per verificare il rispetto delle normative il cui mancato
rispetto è causa delle frequenti procedure di infrazione aperte dall'Unione
Europea nei confronti dell'Italia".
L'associazione ambientalista da tempo chiede la riforma del
Decreto Ministeriale n. 469/2001 (Disposizioni in materia di
mantenimento in cattività di esemplari di delfini appartenenti alla specie
Tursiops Truncatus), in modo da tutelare al meglio i cetacei sfruttati
presso parchi divertimento e strutture operanti a fini lucrativi. Secondo la
LAV occorre infatti determinare una netta distizione fra questi luoghi e i
giardini zoologici, "unici deputati a detenere specie protette".
Bonnie e Bravo, delfini del genere Tursiope, sono animali
tutelati in base all'Appendice I della Convenzione di Washington.
Sono dunque esemplari a rischio estinzione. "Il Decreto Ministeriale n.
469/2001, denuncia la LAV - nonostante ne sancisca per legge dei prigionieri
a vita, impone comunque delle severe regole per la loro detenzione, ovvero
ben 56 indicazioni, o requisiti minimi necessari, da mettere in atto da
parte di personale specializzato, utili a tutelare la loro salute ed il loro
benessere. Forse se questi requisiti fossero stati fatti rispettare, e se
Bonnie e Bravo non fossero stati trattati come dei clown giocolieri ma come
esseri senzienti portatori di diritti, non sarebbero morti".
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Archivio Protezione Animali
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