Animalisti Italiani e azienda Lush si sono mobilitati per
chiedere la modifica del progetto europeo REACH. Il progetto prevede che
migliaia di sostanze chimiche siano testate sugli animali
Manifestazione contro i test cosmetici sugli animali oggi a Roma.
In occasione della giornata mondiale contro i test sugli animali, infatti,
Animalisti Italiani insieme all'azienda cosmetica Lush hanno dato vita a una
raccolta di firme per modificare il progetto europeo REACH. Il progetto
europeo in materia chimica (la sigla sta per Registration, Evaluation and
Authorisation of Chemicals) prevede infatti che migliaia di sostanze
chimiche, fra le quali alcune utilizzate nella cosmesi, siano testate sugli
animali. Una pratica cui si oppongono sia gli Animalisti Italiani sia Lush,
che realizza cosmetici solo con ingredienti non testati sugli animali.
Nel progetto REACH, affermano Animalisti Italiani e Lush,
"si prevede che milioni di topi, ratti, cani, conigli, porcellini d'India e
criceti siano avvelenati, che sostanze altamente nocive siano messe a
contatto con i loro occhi e la loro pelle affinché oltre 30.000 sostanze
chimiche ritenute dannose per la salute umana e l'ambiente, vengano testate
e catalogate". Si tratta di sostanze che sono state immesse sul mercato
senza prevedere i test. Le schede che saranno raccolte nel corso della
mobilitazione - che andrà avanti fino all'8 agosto in tutta Europa - saranno
poi inviate al Parlamento Europeo, alla Commissione Europea e a tutti gli
organi ufficiali "affinché il progetto REACH utilizzi metodi sostitutivi
alla sperimentazione animale".
"I test sugli animali danneggiano animali, uomo e ambiente
perché non garantiscono risultati sicuri e in grado di garantire la tutela
della salute umana - afferma Ilaria Ferri, Direttore dell'Associazione
Animalisti Italiani - Siamo qui per esprimere con fermezza la nostra
contrarietà all'uso della sperimentazione animale e per affermare la
necessità di rivolgersi ai metodi sostitutivi ormai indispensabili per i
test sulle sostanze chimiche". "Chiediamo - afferma ancora Ferri - che i
test siano effettuati senza l'uso degli animali. Chiediamo che vengano
utilizzati metodi sostitutivi, come la tossicogenomica, nella quale le
sostanze vengono in contatto con una cellula umana, e i test in vitro. Sono
più affidabili per la tutela della salute umana e per la tutela degli
animali".
La mobilitazione chiede dunque l'eliminazione dei test sugli
animali dal programma REACH, la promozione di studi epidemiologici
sulla popolazione umana fondati sull'analisi di quelle sostanze chimiche che
sono state impiegate negli ultimi 25 anni, lo scambio obbligatorio di
informazioni fra le aziende, la priorità allo studio delle sostanze chimiche
più pericolose e ai loro rischi attraverso metodi concreti che non siano
basati sugli animali e un sostegno deciso allo sviluppo e all'approvazione
di test sostitutivi alla sperimentazione sugli animali
Archivio Protezione degli Animali
|