Due polli giganti in fuga da un allevamento intensivo
italiano, sono arrivati oggi a Cesena per raccontare ai cittadini le
innaturali condizioni di allevamento di 430 milioni di polli nazionali
destinati al consumo delle loro carni: ammassati a migliaia nei capannoni,
senza spazio né possibilità di movimento, selezionati geneticamente per
crescere più velocemente, esposti forzatamente alla luce artificiale,
soffrono di numerose patologie (cardiache, respiratorie, infezioni) curate
con farmaci antibiotici. E se il virus H5N1 da mesi terrorizza tutto il
mondo, la realtà è che ceppi dell’influenza aviaria, sia pure meno
pericolosi dell’H5N1, in Italia hanno già fatto strage di milioni di
volatili: in pochi mesi tra il 1999 e il 2000 sono stati abbattuti 16
milioni tra polli e tacchini; nel 2005 13 focolai sono stati individuati in
provincia di Brescia e Mantova, e hanno colpito più di 300.000 volatili.
“Conosci i tuoi polli?” è la campagna di sensibilizzazione organizzata dalla
LAV per far conoscere la drammatica realtà dei polli allevati in Italia in
modo intensivo con una percentuale di oltre il 90%, e affinché in Europa e
in Italia l’allevamento dei polli sia finalmente regolato da una
legislazione attenta al benessere di questi volatili. In pochi giorni la LAV
ha già raccolto 30.000 firme a sostegno di una petizione, che proseguirà
fino al 31 marzo, con la quale si chiede al Governo italiano di sostenere
alcune integrazioni alla Proposta di Direttiva UE sul tema, tra le quali:
- divieto di selezioni genetiche dei polli;
- riduzione dell’eccessiva densità di allevamento dei polli;
- divieto di esposizione forzata alla luce artificiale;
- etichetta obbligatoria che indichi il sistema di produzione adottato.
Per raccogliere adesioni alla petizione, già firmata da oltre 30.000
cittadini, dall’11 novembre al 15 dicembre i due polli giganti in fuga
dall’allevamento intensivo, si sono fermati con la LAV in diverse città:
Bologna, Genova, Torino, Mantova, Milano, Padova, Verona, Napoli, Bari,
Reggio Calabria, per poi giungere a Cesena.
“L’assenza di una normativa specifica che regoli questo settore ha favorito,
negli ultimi decenni, un’attività sempre più attenta a massimizzare la
produzione e incentivare i consumi con prodotti elaborati e di veloce
cottura, sacrificando il benessere degli animali non senza rischi sotto il
profilo della sicurezza sanitaria e dei consumatori – dichiara Roberto
Bennati, responsabile LAV campagne europee – E così attraverso la selezione
genetica il naturale accrescimento dei polli è stato stravolto, riducendo
ogni anno di un giorno il tempo di allevamento: nel 2007 alcuni polli
potranno essere allevati in appena 33 giorni. Un sistema di allevamento così
intensivo sottopone i polli a stress e malattie che richiedono l’uso di
farmaci antibiotici di cui possono rimanere tracce nelle carni. Recenti
indagini di laboratorio eseguite su 10 campioni di carne di pollo italiano
in vendita presso grandi catene di supermercati, hanno rivelato che 4
campioni su 10 contenevano tracce di un antibiotico sconsigliato alle donne
in gravidanza e ai bambini sotto i 9 anni, di cui tre entro i limiti di
legge consentiti, ma uno oltre i limiti legali”.
“L’attuale crisi dei consumi di carne di pollo, conseguente all’emergenza
internazionale dell’influenza aviaria, non è frutto della disinformazione o
di eccessivi timori, come alcuni tentano di sostenere, ma è la cartina di
tornasole di un sistema produttivo spinto all’eccesso, che considera gli
animali delle macchine senza rispettarne le esigenze e che vorrebbe poter
avere il totale controllo della domanda di carni, mentre i consumatori
chiedono sicurezza e certezze - conclude Roberto Bennati – Eppure la crisi
sanitaria della “mucca pazza”, scatenata dalla somministrazione di farine
animali ad erbivori, ha mostrato con chiarezza i gravi rischi di un sistema
produttivo che non rispetta la natura degli animali”.
Per maggiori informazioni sulla campagna LAV "Conosci i tuoi polli?" e per
firmare la petizione della LAV:
Iniziative in corso
Archivio Protezione degli Animali
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