Siamo sull’orlo di qualcosa di grosso – “…c’è in giro una strana
sensazione che le cose siano pericolosamente sballate. Siamo al confine di
qualcosa... stiamo per entrare in un tunnel dove la quotidianità stenterà ad
affermarsi”.
Un amico mi ha chiesto com’è che la gente sembra percepire la realtà dei
cambiamenti climatici ma non capirci niente dell’evolversi della crisi
petrolifera.
Io non sono per niente convinto che la gente si renda conto del cambiamento
del clima. Ormai fa da sottofondo alla vita di tutti i giorni, che va
comunque avanti. Siamo sicuri che non sia un’invenzione di Hollywood che
qualche stronzo al Time Magazine ci sta spacciando per vera?
Pochi hanno interesse a sposare la causa della negazione dei cambiamenti
climatici. E per la maggior parte della gente è difficile dire se ne siano
stati influenzati o meno. Non sembra neppure vero. Quelli che cercano di far
qualcosa al riguardo – che usano lampadine a basso consumo, o che comprano
automobili Prius – finiscono per sembrare ridicoli, come la nonna che ti
dice di metterti stivali e impermeabile perché ha visto che oltre
l’orizzonte si sta formando un violento uragano.
La gente, poi, sembra non avere idea di che cosa significhi il picco del
petrolio. Non tollera minacce all’impero dell’automobile. I notiziari non
sono sicuramente di aiuto per capirci qualcosa. La scorsa settimana ho
assistito a una dimostrazione di ignoranza incredibile da parte della CNN
quando il nuovo conduttore, il pazzoide Glenn Beck, aveva come ospite il
presidente del Sindacato degli Autotrasportatori [Teamster Union], James
Hoffa. I due concordavano nell’incolpare le compagnie petrolifere per il
rincaro della benzina. Per dirla tutta, Beck non sapeva di che cazzo stava
parlando, ed è una vergogna che la CNN si affidi ad un idiota del suo
calibro per disinformare la gente. E forse è altrettanto incredibile che
Hoffa non sappia che siamo entrati in una crisi petrolifera globale e
permanente, dettata dalla domanda che ha superato l’offerta. Questi due
idioti pensano che se la Exxon-Mobil costruisse una nuova raffineria in
Louisiana, tutto si risolverebbe, il diesel tornerebbe a 99 centesimi al
gallone e sarebbe Natale ogni giorno.
In effetti questo è stato un mese particolare, con l’impressionante
accelerazione delle problematiche della “lunga emergenza”. Il petrolio sta
per toccare i 120 dollari al barile, l’industria aerea sta implodendo
(perlopiù per il costo del carburante), il mercato immobiliare è arrivato
alla soglia del collasso, cosa che non succedeva dagli anni ‘30, la scarsità
di cibo ha tracimato i confini del Terzo Mondo iniziando a farsi sentire in
Giappone e in America; nel Nordest i pipistrelli stanno morendo di una
malattia misteriosa e il ghiaccio del circolo polare artico sta scomparendo.
Ci ritroviamo in una bizzarra bolla psichica collettiva. Ci piacerebbe
dimenticare queste voci di stenti e maltempo e semplicemente dedicarci al
tran tran giornaliero del guadagnarci da vivere, di pagare per le cose e di
continuare a dedicarci ai nostri svaghi quotidiani. I consolanti rituali
giornalieri sembrano comunque continuare. Le autostrade sono piene di
macchine. Nancy Grace arriva come sempre in TV alle 20 dolendosi per gli
arresti illeciti del giorno. La stagione del basket è lanciata e le squadre
volano qui e là sui loro aerei a noleggio. La borsa è curiosamente in
rialzo… cosa c’è che non va?
Ma c’è in giro una strana sensazione che le cose siano pericolosamente
sballate. Siamo al confine di qualcosa… stiamo per entrare in un tunnel dove
la quotidianità stenterà ad affermarsi. Vai al Wal Mart e cinque delle tue
sei carte di credito sono rifiutate. Ohibò. Cominci a renderti conto che per
fare il pieno ogni settimana spendi un quarto del tuo stipendio. Non c’è
segnale quando alzi la cornetta del telefono. Come mai tutti i supermercati
in città sono senza riso? L’ospedale locale ha appena dichiarato bancarotta.
Questa settimana i vicini di casa hanno venduto i loro mobili davanti al
garage. E perché il gatto ha così tante zecche di questi tempi?
Non è ancora finita per quest’anno. Situazioni simili si susseguiranno, che
lo vogliamo credere o meno. Non sono neanche convinto che conti chi vincerà
le presidenziali quest’anno. Potrebbe ritrovarsi con il premio meno ambito
del mondo.
Titolo originale: " Belief system "
Fonte: http://www.jameshowardkunstler.typepad.com/
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28.04.2008
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Gianni Ellena
http://www.comedonchisciotte.org
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