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15/02/2007 Msf, quelle crisi dimenticate (Simone Baroncia, http://www.korazym.org)

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Pandemie e crisi alimentari che ogni anno falciano milioni di vite completamente ignorate da telegiornali, quotidiani e periodici. Questo lo sconcertante quadro che emerge dal rapporto sulle crisi dimenticate di Medici Senza Frontiere (MSF).

Pandemie e crisi alimentari che ogni anno falciano milioni di vite completamente ignorate da telegiornali, quotidiani e periodici. L'epopea di milioni di persone in fuga da guerre, violenze e soprusi raccontate con poche immagini o da un pugno di articoli. Questo lo sconcertante quadro che emerge dal rapporto sulle crisi dimenticate di Medici Senza Frontiere (MSF), che per il terzo anno consecutivo ha analizzato lo spazio dedicato dai mezzi di comunicazione italiani alle crisi umanitarie nel corso del 2006, prendendo in considerazione 22 quotidiani, 13 periodici e, con la collaborazione dell'Osservatorio di Pavia, i principali telegiornali della televisione generalista.

Un'analisi approfondita è stata effettuata nei confronti delle dieci crisi umanitarie identificate da MSF come le più ignorate dai media a livello internazionale, la “top ten” delle crisi dimenticate – Somalia , Repubblica Democratica del Congo, Sri Lanka, Colombia, Cecenia, malnutrizione, Haiti, tubercolosi, Repubblica Centrafricana e India centrale – e di altre gravi crisi particolarmente ignorate nel nostro paese – Indonesia, Sudan, Ciad, Niger, Angola e malaria. Alla Cecenia, per esempio, in un intero anno sono stati dedicati solo 92 articoli dai 22 quotidiani e dai 13 periodici presi in considerazione, ma di questi ben 42 si riferiscono a due singoli episodi eclatanti, quali l'uccisione del leader separatista Basayev (23 articoli) e l'assassinio della giornalista Anna Politkovskaja (19), mentre è praticamente inesistente lo spazio dedicato alle condizioni di vita e alle sofferenze dei civili ceceni di cui proprio la Politkovskaja coraggiosamente scriveva.

Sulla Colombia sono stati pubblicati un centinaio di articoli, ma praticamente nessuno racconta dei milioni di sfollati causati dagli scontri tra esercito, paramilitari e guerrieri. Sono 63 gli articoli pubblicati sul Ciad, ma dei 200mila rifugiati dal vicino Darfur e dei 50mila sfollati interni hanno parlato solo 10 pezzi. Alla tubercolosi, che contagia 9 milioni di persone e ne uccide 2 milioni ogni anno, i telegiornali hanno dedicato 3 notizie nel corso del 2006. Alla malaria, che uccide un bambino ogni 30 secondi, 6 notizie (di cui ben 4 sulla morte di un italiano che ha contratto la malattia in Congo). Sconcertante il confronto con l'influenza aviaria, che ha fortunatamente registrato solo 116 casi e 80 morti in tutto il mondo: a questa pandemia solo “potenziale”, sono stati dedicati ben 410 servizi dai TG.

In occasione della presentazione del rapporto, MSF ha inoltre lanciato la campagna di sensibilizzazione “Dimmi Di Più” che - con la partecipazione straordinaria della criminologa Julia, noto personaggio dei fumetti – punterà a coinvolgere il grande pubblico nel chiedere un'informazione più attenta alle crisi umanitarie.

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