Il Ministero dell'Istruzione ha oggi presentato la campagna nazionale
contro il bullismo. Firmato un accordo con gli Editori di videogiochi. MDC:
"Ora necessario lavorare sul Pegi, il sistema di autoregolamentazione
europeo".
Domani si celebra IV edizione del Safer Internet Day
/ LINK:
Direttiva della campagna
Numero verde nazionale, osservatori permanenti,
sito www.smontailbullo.it,
campagna di informazione e sensibilizzazione, sanzioni più severe e percorsi
di recupero. Questi i punti principali della campagna nazionale del
Ministero della Pubblica Istruzione contro il bullismo dal titolo "Smonta il
bullo", oggi presentata. "Un'offensiva educativa". Così il della
Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha definito le misure del
pacchetto contenute in una direttiva di 13 pagine inviata a tutte le scuole.
"Per prevenire e contrastare efficacemente fenomeni di bullismo, di violenza
fisica o psicologica che vedono protagonisti una parte dei bambini e degli
adolescenti - ha aggiunto Fioroni - si deve sostenere e valorizzare il ruolo
degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e di tutto il personale tecnico
ed ausiliario che, quotidianamente e senza 'fare notizia', svolgono
un'azione meritoria ed impegnativa per la realizzazione della funzione
educativa che ciascuna istituzione scolastica autonoma è chiamata ad
assolvere nel tessuto sociale in coerenza ai principi ed ai valori comuni
della Costituzione italiana. Si è toccato il fondo, nessuna possibilità di
farcela senza un'offensiva educativa".
Un ruolo importante in questo pacchetto è occupato dalla
comunicazione. A livello nazionale saranno previste una campagna di
comunicazione differenziata rivolta agli studenti, agli operatori e alle
famiglie. Per la scuola dell'infanzia e scuola primaria la valorizzazione
delle finestre già presenti in alcuni programmi Rai; poster da affiggere
all'interno delle scuole, sensibilizzazione e possibile collaborazione con
l'editoria rivolta ai bambini. Per la scuola secondaria di primo e secondo
grado si prevede invece la realizzazione di un portale internet, in
collaborazione con scuole, studenti e consulte; messa in onda di spot tv e
radio scelti tra quelli elaborati dalle scuole; coinvolgimento dei portali
maggiormente frequentati dai giovani; coinvolgimento di testimonial contro
il bullismo e promozione di apposite iniziative nel palinsesto televisivo.
Elemento di raccordo delle informazioni utili provenienti dagli osservatori
e una vetrina per le azioni e le campagne promosse dalle scuole sarà il sito
www.smontailbullo.it.
La comunicazione prenderà la forma anche di un Numero Verde
(800 66 96 96): 10 postazioni di ascolto dove segnalare casi o chiedere
informazioni ad esperti dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14
alle 19. In un database saranno inoltre raccolte e classificate le
informazioni (nel rispetto della privacy) per l'elaborazione di statistiche.
Ogni regione avrà poi un Osservatorio permanente,
istituito con fondi appositi presso gli Uffici Scolastici Regionali.
Obiettivo di queste strutture sarà lavorare in stretta collaborazione con le
istituzioni locali per la realizzazione di attività e per la valorizzazione
del patrimonio di buone pratiche e di competenze che si sono sviluppate nel
territorio.
Sul fronte degli interventi disciplinari, si prevede un
nuovo sistema più severo di sanzioni. La direttiva raccomanda che le
sanzioni siano "eque, tempestive e proporzionate alla gravità" delle
azioni". La sospensione deve durare non più di 15 giorni. La deroga è
possibile in due casi di particolare gravità: quando siano stati commessi
reati e quando ci sia pericolo per l'incolumità delle persone: qui lo
Statuto riconosce la possibilità di ricorrere ad un "rimedio estremo" e la
durata dell'allontanamento "è commisurata alla gravità del reato ovvero al
permanere della situazione di pericolo". Si semplificheranno le procedure
per le sanzioni disciplinari agli studenti ma si studieranno sanzioni che
non si limitino ad allontanare i giovani dalla scuola ma offrano percorsi
educativi di recupero.
Il Ministro ha inoltre siglato un'intesa con l'Associazione
Editori Software Videoludico Italiana per valorizzare il videogioco
quale strumento didattico con valore artistico ed educativo. In merito al "cyberbullismo",
Fioroni ha sottolineato come questa sia "la nuova forma di prevaricazione,
che non consente a chi la subisce di sfuggire o nascondersi e coinvolge un
numero sempre più ampio di vittime, è in costante aumento e non ha ancora un
contesto definito. Ciò che appare rilevante è che oggi non è più sufficiente
educare a decodificare l'immagine perché i nuovi mezzi hanno dato la
possibilità a chiunque non solo di registrare immagini ma anche di
divulgarle. Di conseguenza la prevenzione ed il contrasto al bullismo sono
azioni "di sistema" da ricondurre nell'ambito del quadro complessivo di
interventi e di attività generali. Uno strumento insostituibile per
affrontare questi fenomeni è lo studio delle materie curricolari che
fornisce agli studenti le capacità per una decodifica approfondita della
realtà insieme alla proposta di attività strutturate e coerenti con il
percorso di formazione. Il valore educativo dell'esperienza scolastica,
infatti, comprende e supera la sola acquisizione di conoscenze e
competenze".
Soddisfazione nei confronti della direttiva e dell'intesa siglata
con gli editori è stata espressa dal Dipartimento Junior del
Movimento Difesa del Cittadino (MDC). "Un progetto condiviso - si legge
nella nota - che, facendo appello alla cultura del rispetto e della
solidarietà sociale, trae spunto dall'esperienza dei ragazzi stessi, ci
sembra l'approccio ideale per un problema complesso come quello del bullismo
e in generale della violenza che interessa i nostri ragazzi".
Lucia Moreschi, responsabile del Dipartimento si augura
che "questo accordo contribuisca concretamente anche a fare chiarezza sul
Pegi, il sistema europeo di autoregolamentazione per i videogiochi:
nell'ambito delle nostre indagini e tramite i nostri sportelli, infatti,
abbiamo constatato come i genitori si sentano spesso spaesati di fronte alla
classificazione dei videogiochi in base all'età e al contenuto. Restiamo
dell'opinione che il Pegi contenga ampi margini di miglioramento e che
debbano essere rivisti alcuni parametri di giudizio".
"La violenza e la sopraffazione vanno combattute con la
cultura dei valori e della consapevolezza: scuola e famiglia, devono
attivare un percorso educativo comune che possa aiutare i minori a una
gestione consapevole di mezzi e input esterni - conclude Moreschi - Troppo
spesso i ragazzi sono esposti a messaggi che enfatizzano la brutalità e
tendono ad "adultizzarne" desideri e gusti: sarebbe ora di restituire ai
bambini il diritto di essere bambini".
05/02/2007 Archivio Smonta il Bullo
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