
"Il Che, un uomo del nostro tempo
Parlare del Che Guevara è parlare di valori riconosciuti da
tutti in qualsiasi parte e in qualsiasi tempo, però forse oggi più che mai è
necessario sentirlo più vicino a noi. Il mondo vive momenti molto difficili, di
violenza e morte, di preoccupazione per il futuro, non c'è sicurezza nel tempo
che resta, abbiamo maltrattato così tanto il nostro pianeta che
non possiamo sapere se domattina, al risveglio, onde immense
copriranno le nostre case o se la siccità sarà tanto forte e
duratura che non sopravviverà la nostra specie.
Sono quasi 40 anni che il Che richiamava la nostra
attenzione sulla PACE, di cui si parlava senza tenere conto
delle povertà, delle malattie e della
disperazione di milioni di persone, così come oggi possiamo parlare di
PACE se non siamo capaci di impedire che ci siano più di 830 milioni
di affamati nel mondo, che ci siano portatori o malati di AIDS e che 26
milioni di essi vivano in Africa, così come è possibile
permettere che 325 milioni di bambini non frequentino la
scuola, che 11 milioni di bambini minori di 5 anni muoiano di malattie che
possono essere prevenute.
Come è possibile che si parli di terrorismo perché si
attaccano due edifici in un paese e non quando quotidianamente muoiono bambini
di fame nella maggior parte del mondo.
Come è possibile che accettiamo una guerra che distrugge un Paese
nel Medio Oriente e non siamo capaci di esigere che si combattano la
fame, la miseria, le malattie nel cosiddetto terzo mondo.
Per questo dico che oggi più che mai abbiamo bisogno di sentire molto
prossimo a noi Che Guevara, il suo esempio di uomo che lotta
contro le ingiustizie in qualsiasi parte della terra, che ci chiede solidarietà,
che esige sensibilità e soprattutto rispetto per l'essere umano; è possibile che
non intendiamo qualcosa o che non accettiamo qualcosa, però non possiamo
giudicare e ancor più condannare senza sapere di cosa si tratta
e per questo è molto importante il rispetto per tutto quanto non conosciamo, è
un principio basico per la convivenza.
Il Che lascia a noi cose importanti, cose semplici
ma che disgraziatamente mettiamo poco in pratica e molte ne
dimentichiamo: "... essere essenzialmente umano, essere tanto umano per
approssimarsi al meglio dell'umano, purificare il meglio dell'uomo per mezzo del
lavoro, dello studio, dell'esercizio della solidarietà continuata con il popolo
e con tutti i popoli del mondo, sviluppare al massimo la sensibilità fino a
sentirsi angosciati quando si assassina un uomo in qualsiasi angolo del
mondo e sentirsi entusiasta quando da qualche parte del mondo si
solleva una nuova bandiera di libertà".
Egli ci convoca non solo a sensibilizzarsi, non è sufficiente riconoscere
quanto fatto di male, è imprescindibile che dedichiamo la nostra vita, se
necessario, a risolvere queste ingiustizie. Solo così potremo
realizzare il suo sogno di un mondo migliore e più giusto per tutti.
Lottiamo
Archivio Problemi del Mondo
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