Da una ricerca condotta dall'Associazione dei consumatori
sull'indebitamento delle famiglie italiane emerge che Sicilia, Campania e
Calabria presentano gli indici di rischiosità più elevati. Tra le proposte
di
Adiconsum una moratoria sui mutui delle famiglie e un Fondo per i
giovani.
Sicilia, Campania e Calabria, sono queste
le Regioni italiane che occupano il podio per il più alto rischio di
indebitamento. Al quarto posto c'è il Lazio, con numerosi i casi di conti
sempre più vicini al rosso. E' questo il quadro che emerge da una ricerca
presentata oggi da Adiconsum presso il Cnel a Roma. Dalla ricerca le
famiglie siciliane sono quelle che maggiormente rischiano di trovarsi
indebitate. Ma non sono fuori pericolo neanche le famiglie campane, quelle
calabresi e un po' a sorpresa quelle laziali, seguite dalle famiglie
pugliesi. Adiconsum ha elaborato un indice di rischiosità
prendendo in considerazione 12 parametri (economico-sociali e
finanziari): reddito medio pro-capite, Pil pro-capite, occupazione, povertà
relativa, spesa media mensile, sfratti, prestiti, credito al consumo,
finanziamento acquisto abitazioni, sofferenze, depositi bancari, protesti.
Tra i dati negativi spiccano:
- quasi il 30% di povertà relativa in Sicilia;
- il raddoppio dei protesti in un solo semestre e l'aumento dell'importo
medio
- la riduzione del risparmio
- l'aumento delle sofferenze bancarie
Tutti i valori presi in esame sono peggiorati rispetto
al periodo precedente, a dimostrazione di come la crisi stia arrivando a
colpire sempre più le famiglie.
Cosa fare?
Per Adiconsum la situazione riscontrata obbliga ad
intervenire sicuramente sul comparto creditizio-finanziario: le norme che
entreranno in vigore tra oggi e l'aprile 2010 saranno determinanti:
trasparenza, revisione tassi usura, direttiva credito ai consumatori,
mediazione creditizia, arbitro bancario finanziario.
Ma non basta. Per aiutare le famiglie Adiconsum chiede
ulteriori misure concrete quali:
- l'estensione della moratoria sui mutui e sulle bollette delle utenze
domestiche alle famiglie
- la rapida attuazione delle norme già emanate (v. Fondo Gasparrini per
la sospensione delle rate dei mutui)
- la riattivazione del Fondo di garanzia sul credito al consumo (del
Ministero dello Sviluppo Economico) ampliandone il ricorso oltre il limite
dei 3.000 euro
- la creazione di un Fondo per l'accesso al credito dei lavoratori
precari.
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