Ma il premier è ormai senza freni. Dopo aver annunciato l'ennesima versione
della legge bavaglio sulle intercettazioni, adesso vuole riformare la Corte
Costituzionale perché "abroga norme giustissime"
La ragazza si sposerà prima
del sei aprile con Luca Risso, il protagonista di alcuni dei passaggi più
oscuri dell'inchiesta per prostituzione minorile e concussione a carico di
Silvio Berlusconi
(leggi l'articolo). In questo modo spera che il futuro marito
eviti di testimoniare in aula contro di lei. E a un amico ha confidato che il
premier le avrebbe comprato un appartamento in Sicilia. Intanto, la procura
invia una richiesta di proroga delle indagini a tre collaboratori di Lele Mora
(leggi l'articolo): il suo autista, un factotum e il suo
bracciodestro Daniele Salemi
(leggi l'articolo), un giovane pregiudicato piemontese che dopo
essere cresciuto in un campo nomadi ha fatto fortuna in Svizzera
19/02/2011 Ruby, matrimonio prima del processo. Così il marito evita la testimonianza su di lei (Gianni Barbacetto, Antonella Mascali e Ferruccio Sansa, http://www.ilfattoquotidiano.it)
“Ormai mi considerano una zoccola”, dice Ruby usando una
parola che si sente buttata addosso. “Tanto vale che ne approfitti, che metto
via qualcosa. Lui mi darà una casa. L’avrò a Catania, è un regalo da 400 mila
euro”. Così dice a un amico nell’autunno 2010, quando Karima El
Mahroug è già diventata la protagonista dello scandalo Ruby.
Vanterie, fantasie, o promesse fatte davvero? Difficile distinguere il vero
dal falso, nel mondo di Ruby. Certo che, fosse anche solo un progetto, una
speranza, Karima la colloca a Catania, in Sicilia.
Quando Ruby Rubacuori era ancora soltanto Karima, il suo orizzonte era
l’isola. Anzi: Letojanni, quattro case in provincia di Messina. Da Letojanni e
dalla casa del padre M’Hamed, venditore ambulante, Karima ha
cominciato presto a scappare. Quattordicenne, ha conosciuto gli assistenti
sociali, i carabinieri della stazione locale, le comunità protette. Vita
randagia. Poi ha fatto il grande salto: Milano, il Caffè Armani, la discoteca
Hollywood, villa San Martino. Eppure la nostalgia della Sicilia le resta.
Tanto che al culmine del suo “successo”, quando ha molti soldi a disposizione
e va a comprare l’acqua minerale con banconote da 500 euro, pensa a un ritorno
in Sicilia. A una casa a Catania. Con i soldi di Silvio.
È stregata dalla dorata vita notturna di Milano, ma resta una bambina fragile
che ha nostalgia della Sicilia. Parla spesso delle promesse che ha ricevuto.
Nell’estate 2010 racconta il suo rapporto con il presidente del Consiglio alle
educatrici e alle compagne della comunità minorile di Genova dov’è ospite:
“Sono una protetta di Mora. E sono anche amica di Silvio… Sì,
di Silvio Berlusconi. Non ci credete? Mi ha detto che per i
miei diciotto anni mi regalerà un’Audi A8. Un giorno me l’ha anche fatta
vedere nel suo giardino”.
L’atteso compleanno è previsto per pochi mesi dopo, il 1 novembre 2010. E un’Audi
A8, un modello da oltre centomila euro, l’ha vista davvero: è la vettura
blindata normalmente utilizzata dal presidente del Consiglio. Racconta Ruby:
“È bellissima, dentro è tutto pelle e legno. Berlusconi mi ha detto che me ne
regalerà una uguale”. Alle amiche, poi, Ruby esibisce vestiti firmati,
collane, ma soprattutto mazzette di banconote da 500 euro: “Io lavoro per Lele
Mora”, spiega.
Ruby scalpita, non vuole stare in comunità. Il suo mondo è Milano di notte.
“Ma non dovete farvi ingannare dall’apparenza. Ruby è una ragazza che va
aiutata”, dice chi l’ha incontrata senza una telecamera o un segugio che la
controlla. Agli assistenti sociali racconta di frequentare Silvio Berlusconi.
“Per un solo incontro con lui mi ha dato 30 mila euro in una busta”. E dice,
prima che l’inchiesta inizi, di essere andata ad Arcore anche con Emilio Fede,
sulla sua auto blu, seguita da quella della scorta di carabinieri. Lo
confermano i pm: era il 14 febbraio 2010, giorno di San Valentino.
Ora Ruby è maggiorenne e dice di volersi sposare. Il prescelto è Luca
Risso, il genovese che gestisce locali notturni come l’Albikokka e il
Fellini. Un matrimonio immediato che rischia di avere effetti su un giudizio
immediato. Le pubblicazioni sono attese per la settimana prossima. La data
delle nozze? “Entro il 6 aprile”, fanno sapere fonti vicine alla coppia.
Proprio la data d’inizio del processo a Berlusconi per concussione e
prostituzione minorile. Le nozze potrebbero avere un effetto processuale a
favore del premier: Luca Risso, una volta diventato il marito di Karima,
potrebbe non essere più chiamato a testimoniare davanti al Tribunale di
Milano.
In realtà Karima in questo processo non è imputata, ma parte lesa. E sono i
congiunti degli imputati che possono schivare il banco dei testimoni. Ma forse
i legali provano a giocare anche questa carta, in un processo in cui la parte
lesa appare curiosamente non contrapposta all’imputato.
Risso, secondo quanto emerge dalle intercettazioni, non è figura secondaria in
questa vicenda: perché è lui a raccontare in diretta, via sms e via cellulare,
la strana notte del 6 ottobre 2010. “Sono nel mezzo di un interrogatorio
allucinante… Ti racconterò, ma è pazzesco! (…) C’è Lele, l’avvocato, Ruby, un
emissario di Lui, una che verbalizza…”. E poi: “Sono ancora qua. Ora sono
sceso un attimino sotto, sono venuto a far due passi… lei è su, che si son
fermati un attimino perché siamo alle scene hard con il Pr… con una con… la
persona”. Chi è l’avvocato, chi è l’emissario e soprattutto chi è “Lui”?
Domande a cui Luca Risso spera di non dover dare risposta.
19/02/2011 Caso Ruby, altri tre indagati . Sono collaboratori di Lele Mora (http://www.ilfattoquotidiano.it)
La notizia della loro iscrizione
nel registro degli indagati è stata fatta grazie alla notifica della proroga
delle indagini chiesta dalla procura e concessa dal gip il 7 febbraio scorso.
Entro la prossima settimana anche questo filone d'inchiesta arriverà alla
chiusura delle indagini
Altri nomi finiscono nell’inchiesta sulle escort ad Arcore. Sono tre
collaboratori di Lele Mora: Mario Sacco, Daniele
Salemi e Fedele Gentile, quest’ultimo di origini
calabresi, è l’autista personale e addetto alla sicurezza dell’impresario
televisivo. Si tratta del troncone principale dell’indagine, quello che vede
già indagati Lele Mora, Nicole Minetti ed
Emilio Fede, tutti e tre accusati di favoreggiamento alla
prostituzione minorile e non.
I loro nomi compaiono nelle intercettazioni e la notizia della loro iscrizione
nel registro degli indagati è stata fatta grazie alla notifica della proroga
delle indagini chiesta dai procuratori aggiunti Ilda Boccassini,
Pietro Forno, e dal sostituto procuratore Antonio
Sangermano. La proroga concessa dal gip Cristina Di Censo,
è stata chiesta il sette febbraio scorso. La chiusura delle indagini con il
deposito degli atti per Mora, Fede, Minetti e gli altri tre indagati, potrebbe
essere fatta la prossima settimana. Come è noto, la posizione di
Silvio Berlusconi è stata stralciata e per lui il giudice, su
richiesta della procura, ha disposto il giudizio immediato con prima udienza
fissata il prossimo sei aprile. Il presidente del Consiglio deve rispondere
dei reati di concussione e prostituzione minorile. I magistrati hanno chiesto
il rito immediato per il primo (la concussione è il più grave) sostenendo che
il secondo (meno grave) venisse assorbito. Ipotesi, poi, confermata dal gip
che ha così sgomberato ogni dubbio sulla competenza del tribunale di Milano.
I nuovi indagati rientrano nel filone iniziale dell’inchiesta su un vasto giro
di escort di lusso che hanno frequentato anche villa San Martino ad Arcore.
Mora e Fede sono accusati di aver organizzato le cene e di aver portato le
ragazze. Per Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl, eletta l’aprile
scorso nel listino bloccato di Formigoni, invece i magistrati
disegnano il ruolo di coordinatrice delle ragazze. Le carte dell’inchiesta
raccontano, infatti, di come fosse lei a tenere i conti degli affitti in via
Olgettina 65. Conti poi materialmente pagati da Giuseppe Spinelli
tesoriere storico di Berlusconi. Cone loro nelle intercettazioni compare anche
Daniele Salemi, 28 anni, originario del Cuneese e un passato burrascoso.
Salemi, infatti, risulta avere precedenti penali.
19/02/2011 Caso Ruby, la storia del bracciodestro di Mora che viveva in un campo nomadi (http://www.ilfattoquotidiano.it)
“Ussignur!” è una delle espressioni più frequenti tra la gente di Canale, non
appena si pronuncia il nome di Daniele Salemi. Canale,
cinquemila abitanti in provincia di Cuneo tra Langhe e Roero, è terra di
eccellenti vini e gente intraprendente. E non c’è dubbio che Daniele
appartenga da questa categoria. Che altro si può dire, infatti, di un ragazzo
di soli 28 anni che si attovaglia con una certa frequenza al desco di Arcore?
Il suo nome ricorre spesso nelle 389 pagine inviate al Parlamento dalla
Procura di Milano sul caso Ruby; Daniele è più volte intercettato al telefono
con Lele Mora, di cui egli stesso si definisce il “factotum”
torinese. Grazie alla sua mediazione, sono state introdotte a villa San
Martino tre ragazze della sua “scuderia”, una delle quali, la ventisettenne
Roberta Bonasia, già miss Nichelino, è stata addirittura
nominata tra le probabili “fidanzate” del premier.
Daniele ha abbandonato Canale da tempo, ora vive a Torino e si dichiara
promotore finanziario di professione (“con tanto di partita iva”, tiene a
precisare) e non disdegna la politica: “Ho fatto campagna elettorale per i
Verdi-Verdi”. Una lista ambientalista di centrodestra tutta piemontese, in
perenne odore di lista civetta. È infatti una delle quattro formazioni
ritenute irregolari su cui, nei mesi scorsi, Mercedes Bresso
ha fondato i ricorsi per chiedere l’annullamento delle elezioni regionali del
2010.
In paese, tuttavia, Salemi lo ricordano molto bene: “Ogni tanto torna a Canale
– raccontano da “Bacco” in piazza Trento e Trieste – per far visita alla
famiglia”. E di Arcore parlava? “Ussignur sì, ma nessuno gli credeva!”. Ma
perché tanto stupore? “Perché di lui mi ricordo solo grane”, risponde
bonariamente un ex sindaco. “Sì, siamo esterefatti – ribadisce un concittadino
– i più forti di spirito si fanno una sana risata, ma a me non viene da
ridere”. Perché? “Perché il ragazzo – interviene un ex carabiniere nel più
rigoroso anonimato – ha un passato… diciamo burrascoso”. Vecchie storie di
paese, che ora inevitabilmente riemergono, dal momento che Daniele, parola di
ex sindaco, “è diventato un personaggio di primo piano della politica
nazionale”.
Poco più che adolescente, Salemi frequenta assiduamente il vicino campo sinti
alle porte di Canale. Ha la stoffa del capo, o del “capobanda”, per usare la
definizione di qualche smaliziato compaesano: anni di piccoli furti,
danneggiamenti, tentativi di estorsione, procedimenti del Tribunale dei Minori
con annessi, tesi, rapporti con gli assistenti sociali. Dalla Procura della
Repubblica di Alba confermano: “Salemi lo conosciamo. Il suo nome ricorre in
diversi procedimenti, sia come minore che come adulto. L’ultima volta, qualche
anno fa, è stato condannato per estorsione”.
Daniele, raggiunto al telefono, rivendica il diritto alla sua nuova vita:
“Capita a tutti di fare degli sbagli – racconta – ho avuto un’infanzia
difficile. Nel 2000, poi, sono stato coinvolto in un gravissimo incidente per
cui sono stato in coma”. A partire da quel dramma, che a Canale tutti
ricordano, inizia una nuova strada. Daniele insegue i suoi sogni di jetset e
si fa imprenditore, iniziando dall’affitto di auto di lusso (c’è anche chi
racconta l’impagabile scena di una limousine che lo accompagna
all’accampamento sinti), quindi lascia il Roero destinazione Milano. Di lui si
perdono le tracce fino al 2003, quando racconta di aver conosciuto Lele Mora a
Campione d’Italia: “Accompagnavo il gruppo di Little Tony – racconta Salemi –
ho conosciuto Lele e da allora è nato un sodalizio. Amo il mondo dello
spettacolo, e visto che Torino in questo senso è una città periferica, quando
vedo una ragazza promettente, la segnalo a Mora”. Con buon successo, a quanto
pare.
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