Nuovo giorno del giudizio
per Silvio Berlusconi. Si inizia in mattinata con il voto sul federalismo in
commissione. Umberto Bossi aspetta il premier al varco: da questo passaggio si
capirà quanto è solido il legame tra i due alleati di maggioranza. Ma B. gioca
su due fronti, perché nel pomeriggio a Montecitorio si deciderà, con voto
palese, se autorizzare le perquisizioni negli uffici del contabile Giuseppe
Spinelli, per l'affaire Ruby. L'esito favorevole per il Caimano appare
scontato, ma è comunque l'occasione per una nuova conta: il governo sostiene
di aver ampliato i propri consensi di almeno altri cinque deputati. Ma la
caccia ai transfughi (una prova del fuoco simile a quelle del 14 dicembre per
la fiducia e del 26 gennaio per Sandro Bondi) ancora non porta a nomi e
cognomi certi
02/02/2011 Federalismo e caso Ruby, l’ennesima giornata cruciale per il premier (http://www.ilfattoquotidiano.it)
Il giorno del giudizio (ancora
uno) inizia in mattinata con il voto in commissione Bicamerale. Quindi la
partita si sposta a Montecitorio. Qui si deciderà, con voto palese, se
autorizzare le perquisizioni negli uffici di Giuseppe Spinelli, tesoriere del
Premier. Esito atteso verso le 19 per quello che sembra un altro voto di fiducia
nei confronti del Cavaliere
Federalismo e caso Ruby. I due provvedimenti si incrociano domani in quella
che per il governo si annuncia come l’ennesima giornata cruciale. Le sorti
della legge simbolo del Carroccio hanno tra le possibili conseguenze le
elezioni anticipate, mentre il voto sulla richiesta della giunta per le
autorizzazioni a procedere di rinviare alla procura di Milano gli atti
relativi all’inchiesta che vede tra gli imputati il premier per concussione e
prostituzione minorile, è una sorta di voto di fiducia alla maggioranza. E se
la Lega sta cercando di conquistarsi la certezza di avere la maggioranza in
commissione Bicamerale, aprendo anche alle richieste di Fli su alcuni elementi
fondamentali della legge, come la compartecipazione dei Comuni all’Iva;
Silvio Berlusconi sta cercando di ampliare le file dei
responsabili e di far tornare nel Pdl alcuni deputati, tra cui il finiano
Luca Barbareschi, ospitato ad Arcore due giorni fa.
Gli uomini di Futuro e Libertà sono stati protagonisti anche del pressing di
Lega ed esecutivo per il federalismo. Mario Baldassari,
responsabile di Fli in Bicamerale, ha incontrato a Palazzo Grazioli Berlusconi
e Roberto Calderoli. La commissione ha avviato il voto delle
circa 50 proposte di modifica presentate al parere di maggioranza e una,
presentata dal Pd, è stata bocciata grazie all’astensione di Baldassarri: 15
voti contrari, 14 favorevoli e un astenuto. I due emendamenti successivi hanno
invece ottenuto il pareggio (15 a 15) con Baldassarri che ha votato insieme
all’opposizione.
Il rischio che il parere finale sia un pareggio preoccupa Palazzo Chigi. In
particolare Roberto Calderoli che sa come sia difficile
portare avanti la legge delega senza avere un effettivo parere positivo da
parte della commissione. Berlusconi invece intende procedere all’emanazione
del decreto anche in caso di parità. Così il ministro per la semplificazione
ha convinto il premier al dialogo con il finiano Baldassarri e ha aperto alle
proposte avanzate dai finiani.
La commissione ha sospeso i lavori fino alle 18 per dare modo al governo di
scrivere due emendamenti cari al senatore di Fli da inserire nel decreto. Il
primo prevede la compartecipazione dei comuni al gettito Iva anziché all’Irpef,
il secondo la creazione di un fondo ad hoc per misure a favore degli
inquilini, le cui risorse saranno individuate ogni anno con la legge di
Stabilità. Nulla di fatto per la terza richiesta di Baldassarri:
il ripristino di un’imposta sulla prima casa per dare più autonomia fiscale ai
comuni e la contestuale detrazione del gettito versato dall’Irpef. In
commissione bicamerale il Pdl ha 11 voti certi (considerando anche La Loggia
che non intende astenersi), la Lega altri tre. Dovrebbe votare a favore del
parere di maggioranza anche la senatrice della Sudtiroler Volkspartei,
Helga Thaler, arrivando così a un totale di 15. Tuttavia, anche le
opposizioni dispongono di 15 parlamentari: 10 del Pd, quattro del terzo polo (Fli,
Udc, Mpa e Api) più Felice Belisario dell’Idv.
Il dialogo proseguirà su più fronti fino a domani mattina e non fino al
pomeriggio perché il voto finale è stato anticipato alle 12.45, e alle 13.30 è
prevista una conferenza stampa del presidente Enrico La Loggia. Anticipo
dovuto alla concomitanza con la riunione della Giunta per le autorizzazioni.
La seduta della Bicamerale si aprirà dunque alle 11.30 per chiudersi un’ora e
un quarto più tardi con il voto.
Poi in aula arriverà il caso Ruby. La proposta della Giunta
delle autorizzazioni a procedere sulla richiesta di perquisizione a carico
degli studi di Giuseppe Spinelli, di pertinenza della
Presidenza del Consiglio e quindi di Silvio Berlusconi, arriverà alla Camera
alle 15. Gli interventi saranno limitati nell’arco di quattro ore e alle 19 si
svolgeranno le operazioni di voto, che sarà espresso in forma palese e non
segreta. Un voto comunque viziato dal contenuto dell’interrogatorio di
Nicole Minetti, indagata per favoreggiamento e induzione della
prostituzione.
La giunta per le autorizzazioni a procedere, infatti, ha motivato
l’incompatibilità della procura di Milano sostenendo che l’indagine spetta al
tribunale dei Ministri perché Berlusconi telefonò alla Questura milanese nel
pieno delle sue funzioni. In sostanza riteneva che Ruby fosse realmente la
nipote del presidente egiziano Mubarak. Ma Nicole Minetti,
sentita dagli inquirenti domenica scorsa, ha detto che il Cavaliere mai le
disse della parentela della ragazza marocchina. Neanche quando la chiamò, la
sera del 27 maggio, per mandarla in questura a prendere in consegna la
minorenne marocchina fino ad accettarne l’affidamento.
Il risultato a favore del premier appare scontato, ma sarà
occasione per contare i numeri della maggioranza. Berlusconi da giorni
sostiene di aver ampliato i propri consensi di almeno altri cinque deputati.
Ma la caccia ai transfughi che si è aperta a Montecitorio, come già era
accaduto il 14 dicembre per la fiducia e il 26 gennaio per Sandro
Bondi, ancora non porta a nomi e cognomi certi. Il gruppo dei
radicali assicura che voterà in blocco contro la richiesta della maggioranza.
Italo Tanoni, esponente dei liberaldemocratici, ha smentito di essere in
procinto di passare in maggioranza. Mentre sulle decisioni di Luca
Barbareschi, Fli in sofferenza, ancora nessuno si sbilancia. Un altro Fli,
Giuseppe Consolo, componente della Giunta per le
autorizzazioni, non ha partecipato al voto della scorsa settimana sulla
richiesta di perquisizione ma si era espresso a favore della linea difensiva
della maggioranza. Dal gruppo Mpa assicurano che a loro non risultano deputati
in bilico. Tra i Responsabili qualcuno azzarda che ci siano nuovi deputati in
arrivo e si parla addirittura di un risultato di 321 sì, rispetto ai 315
certi. Si parla per esempio di deputati Pd e Mpa. I diretti interessati
interpellati negano decisamente ogni tentazione di disertare il voto. Sulla
carta la maggioranza dovrebbe avere 315 voti, cioè i 314 ottenuti in occasione
della fiducia più il sì di Silvano Moffa che a dicembre non
partecipò al voto, ma ora è entrato in pianta stabile nel gruppo dei
Responsabili.
02/02/2011 Il Tg1 intervista Berlusconi, ma nessuna domanda sulla prostituzione minorile (ER, http://www.ilfattoquotidiano.it)
Il telegiornale di Minzolini dà
voce al premier che in una sorta di videomessaggio scansa i temi caldi
dell'attualità e parla solo di economia: "Le vecchie forze politiche che hanno
moltiplicato otto volte il debito pubblico, con i comunisti in primo piano,
hanno in mente una sola idea: tassare gli italiani"
Un’intervista al Tg1 che sembra un videomessaggio. E’ così che Silvio
Berlusconi “apre” la campagna elettorale. Ufficialmente il governo è
ancora in piedi, ma le mosse del premier indicano la volontà di mettere in
campo i suoi cavalli di battaglia a partire dai comunisti e le tasse.
L’intervista al presidente del Consiglio batte su un solo tasto, l’economia.
Nei giorni dello scandalo Ruby, il giornalista del Tg1 non affronta i reati di
cui il premier è stato accusato dalla procura di Milano, concussione e
induzione alla prostituzione minorile. “Dobbiamo dare una forte scossa
all’economia”, ha esordito il premier. ”E’ il momento di tornare a crescere.
L’obiettivo è arrivare ad incremento del Pil del 4 per cento in 3 anni”.
Nessun riferimento ai festini di Arcore e alle intercettazioni contenute nelle
quasi 700 pagine di documenti trasmessi dalla procura alla Giunta per le
autorizzazioni a procedere.
L’intervista ha la parvenza di un videomessaggio. Nessuna
domanda interrompe il monologo di Berlusconi. L’intervento del giornalista si
limita alla domanda iniziale. Unico riferimento indiretto alle vicende che lo
vedono coinvolto, Berlusconi lo concentra tutto in una frase: ”Nonostante gli
attacchi inauditi contro di me, resto sereno e assicuro agli italiani che
continueremo a lavorare per garantire soprattutto ai giovani una prospettiva
di libertà e benessere”.
Silvio Berlusconi pensa di dare una scossa all’economia con “un
pacchetto di misure che avrà tra i vari punti anche la riforma dell’articolo
41 della Costituzione sulla libertà d’impresa per proseguire con il piano casa
ed il piano per il sud”. La prima tappa di questo pacchetto, la riforma
dell’articolo 41 – ha detto il premier – dovrebbe essere discussa nel prossimo
Consiglio dei ministri che potrebbe essere convocato entro l’inizio della
prossima settimana, dopo il Consiglio europeo straordinario di venerdì,
dedicato ai temi economici”. ”Serve una rivoluzione liberale e perquesto
proporremo la modifica dell’art.41 della Costituzione perchè ci sono troppi
vincoli che hanno creato un medioevo burocratico intorno alle imprese”, ha
proseguito Berlusconi.
Berlusconi agita lo spauracchio dei comunisti responsabili, a suo dire, dei
problemi economici dell’Italia: ”Le vecchie forze politiche che hanno
moltiplicato otto volte il debito pubblico negli anni del consociativismo, con
i comunisti in primo piano, si stanno coalizzando e hanno in mente
una sola idea: tassare gli italiani”. Non manca l’attacco alle opposizioni
che, afferma il premier, vogliono tassare gli italiani “con una patrimoniale”.
Ma “se ciò avvenisse si tratterebbe di un gigantesco esproprio. Lavoreremo –
assicura – perché ciò non avvenga”.
Insomma, tutta colpa dei comunisti (che però non sono mai andati al governo).
Come ricordava ieri Gianfranco Fini, “di questo passo
Berlusconi se la prenderà anche con gli alieni”.