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02/02/2011 Federalismo e Ruby, pressing finale (http://www.ilfattoquotidiano.it)

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In bicamerale la legge bandiera della Lega. Se non passa, il Carroccio è pronto a staccare la spina al governo. E a Montecitorio va in scena l'ennesima conta all'ultimo voto sui guai giudiziari del premier
Il Tg1 intervista il Cavaliere, ma risparmia ogni minimo riferimento a prostitute e minorenni (video)



Nuovo giorno del giudizio per Silvio Berlusconi. Si inizia in mattinata con il voto sul federalismo in commissione. Umberto Bossi aspetta il premier al varco: da questo passaggio si capirà quanto è solido il legame tra i due alleati di maggioranza. Ma B. gioca su due fronti, perché nel pomeriggio a Montecitorio si deciderà, con voto palese, se autorizzare le perquisizioni negli uffici del contabile Giuseppe Spinelli, per l'affaire Ruby. L'esito favorevole per il Caimano appare scontato, ma è comunque l'occasione per una nuova conta: il governo sostiene di aver ampliato i propri consensi di almeno altri cinque deputati. Ma la caccia ai transfughi (una prova del fuoco simile a quelle del 14 dicembre per la fiducia e del 26 gennaio per Sandro Bondi) ancora non porta a nomi e cognomi certi

02/02/2011 Federalismo e caso Ruby, l’ennesima giornata cruciale per il premier (http://www.ilfattoquotidiano.it)

Il giorno del giudizio (ancora uno) inizia in mattinata con il voto in commissione Bicamerale. Quindi la partita si sposta a Montecitorio. Qui si deciderà, con voto palese, se autorizzare le perquisizioni negli uffici di Giuseppe Spinelli, tesoriere del Premier. Esito atteso verso le 19 per quello che sembra un altro voto di fiducia nei confronti del Cavaliere

Federalismo e caso Ruby. I due provvedimenti si incrociano domani in quella che per il governo si annuncia come l’ennesima giornata cruciale. Le sorti della legge simbolo del Carroccio hanno tra le possibili conseguenze le elezioni anticipate, mentre il voto sulla richiesta della giunta per le autorizzazioni a procedere di rinviare alla procura di Milano gli atti relativi all’inchiesta che vede tra gli imputati il premier per concussione e prostituzione minorile, è una sorta di voto di fiducia alla maggioranza. E se la Lega sta cercando di conquistarsi la certezza di avere la maggioranza in commissione Bicamerale, aprendo anche alle richieste di Fli su alcuni elementi fondamentali della legge, come la compartecipazione dei Comuni all’Iva; Silvio Berlusconi sta cercando di ampliare le file dei responsabili e di far tornare nel Pdl alcuni deputati, tra cui il finiano Luca Barbareschi, ospitato ad Arcore due giorni fa.

Gli uomini di Futuro e Libertà sono stati protagonisti anche del pressing di Lega ed esecutivo per il federalismo. Mario Baldassari, responsabile di Fli in Bicamerale, ha incontrato a Palazzo Grazioli Berlusconi e Roberto Calderoli. La commissione ha avviato il voto delle circa 50 proposte di modifica presentate al parere di maggioranza e una, presentata dal Pd, è stata bocciata grazie all’astensione di Baldassarri: 15 voti contrari, 14 favorevoli e un astenuto. I due emendamenti successivi hanno invece ottenuto il pareggio (15 a 15) con Baldassarri che ha votato insieme all’opposizione.

Il rischio che il parere finale sia un pareggio preoccupa Palazzo Chigi. In particolare Roberto Calderoli che sa come sia difficile portare avanti la legge delega senza avere un effettivo parere positivo da parte della commissione. Berlusconi invece intende procedere all’emanazione del decreto anche in caso di parità. Così il ministro per la semplificazione ha convinto il premier al dialogo con il finiano Baldassarri e ha aperto alle proposte avanzate dai finiani.

La commissione ha sospeso i lavori fino alle 18 per dare modo al governo di scrivere due emendamenti cari al senatore di Fli da inserire nel decreto. Il primo prevede la compartecipazione dei comuni al gettito Iva anziché all’Irpef, il secondo la creazione di un fondo ad hoc per misure a favore degli inquilini, le cui risorse saranno individuate ogni anno con la legge di Stabilità. Nulla di fatto per la terza richiesta di Baldassarri: il ripristino di un’imposta sulla prima casa per dare più autonomia fiscale ai comuni e la contestuale detrazione del gettito versato dall’Irpef. In commissione bicamerale il Pdl ha 11 voti certi (considerando anche La Loggia che non intende astenersi), la Lega altri tre. Dovrebbe votare a favore del parere di maggioranza anche la senatrice della Sudtiroler Volkspartei, Helga Thaler, arrivando così a un totale di 15. Tuttavia, anche le opposizioni dispongono di 15 parlamentari: 10 del Pd, quattro del terzo polo (Fli, Udc, Mpa e Api) più Felice Belisario dell’Idv.

Il dialogo proseguirà su più fronti fino a domani mattina e non fino al pomeriggio perché il voto finale è stato anticipato alle 12.45, e alle 13.30 è prevista una conferenza stampa del presidente Enrico La Loggia. Anticipo dovuto alla concomitanza con la riunione della Giunta per le autorizzazioni. La seduta della Bicamerale si aprirà dunque alle 11.30 per chiudersi un’ora e un quarto più tardi con il voto.

Poi in aula arriverà il caso Ruby. La proposta della Giunta delle autorizzazioni a procedere sulla richiesta di perquisizione a carico degli studi di Giuseppe Spinelli, di pertinenza della Presidenza del Consiglio e quindi di Silvio Berlusconi, arriverà alla Camera alle 15. Gli interventi saranno limitati nell’arco di quattro ore e alle 19 si svolgeranno le operazioni di voto, che sarà espresso in forma palese e non segreta. Un voto comunque viziato dal contenuto dell’interrogatorio di Nicole Minetti, indagata per favoreggiamento e induzione della prostituzione.

La giunta per le autorizzazioni a procedere, infatti, ha motivato l’incompatibilità della procura di Milano sostenendo che l’indagine spetta al tribunale dei Ministri perché Berlusconi telefonò alla Questura milanese nel pieno delle sue funzioni. In sostanza riteneva che Ruby fosse realmente la nipote del presidente egiziano Mubarak. Ma Nicole Minetti, sentita dagli inquirenti domenica scorsa, ha detto che il Cavaliere mai le disse della parentela della ragazza marocchina. Neanche quando la chiamò, la sera del 27 maggio, per mandarla in questura a prendere in consegna la minorenne marocchina fino ad accettarne l’affidamento.

Il risultato a favore del premier appare scontato, ma sarà occasione per contare i numeri della maggioranza. Berlusconi da giorni sostiene di aver ampliato i propri consensi di almeno altri cinque deputati. Ma la caccia ai transfughi che si è aperta a Montecitorio, come già era accaduto il 14 dicembre per la fiducia e il 26 gennaio per Sandro Bondi, ancora non porta a nomi e cognomi certi. Il gruppo dei radicali assicura che voterà in blocco contro la richiesta della maggioranza.

Italo Tanoni, esponente dei liberaldemocratici, ha smentito di essere in procinto di passare in maggioranza. Mentre sulle decisioni di Luca Barbareschi, Fli in sofferenza, ancora nessuno si sbilancia. Un altro Fli, Giuseppe Consolo, componente della Giunta per le autorizzazioni, non ha partecipato al voto della scorsa settimana sulla richiesta di perquisizione ma si era espresso a favore della linea difensiva della maggioranza. Dal gruppo Mpa assicurano che a loro non risultano deputati in bilico. Tra i Responsabili qualcuno azzarda che ci siano nuovi deputati in arrivo e si parla addirittura di un risultato di 321 sì, rispetto ai 315 certi. Si parla per esempio di deputati Pd e Mpa. I diretti interessati interpellati negano decisamente ogni tentazione di disertare il voto. Sulla carta la maggioranza dovrebbe avere 315 voti, cioè i 314 ottenuti in occasione della fiducia più il sì di Silvano Moffa che a dicembre non partecipò al voto, ma ora è entrato in pianta stabile nel gruppo dei Responsabili.

02/02/2011 Il Tg1 intervista Berlusconi, ma nessuna domanda sulla prostituzione minorile (ER, http://www.ilfattoquotidiano.it)

Il telegiornale di Minzolini dà voce al premier che in una sorta di videomessaggio scansa i temi caldi dell'attualità e parla solo di economia: "Le vecchie forze politiche che hanno moltiplicato otto volte il debito pubblico, con i comunisti in primo piano, hanno in mente una sola idea: tassare gli italiani"

Un’intervista al Tg1 che sembra un videomessaggio. E’ così che Silvio Berlusconi “apre” la campagna elettorale. Ufficialmente il governo è ancora in piedi, ma le mosse del premier indicano la volontà di mettere in campo i suoi cavalli di battaglia a partire dai comunisti e le tasse. L’intervista al presidente del Consiglio batte su un solo tasto, l’economia. Nei giorni dello scandalo Ruby, il giornalista del Tg1 non affronta i reati di cui il premier è stato accusato dalla procura di Milano, concussione e induzione alla prostituzione minorile. “Dobbiamo dare una forte scossa all’economia”, ha esordito il premier. ”E’ il momento di tornare a crescere. L’obiettivo è arrivare ad incremento del Pil del 4 per cento in 3 anni”. Nessun riferimento ai festini di Arcore e alle intercettazioni contenute nelle quasi 700 pagine di documenti trasmessi dalla procura alla Giunta per le autorizzazioni a procedere.

L’intervista ha la parvenza di un videomessaggio. Nessuna domanda interrompe il monologo di Berlusconi. L’intervento del giornalista si limita alla domanda iniziale. Unico riferimento indiretto alle vicende che lo vedono coinvolto, Berlusconi lo concentra tutto in una frase: ”Nonostante gli attacchi inauditi contro di me, resto sereno e assicuro agli italiani che continueremo a lavorare per garantire soprattutto ai giovani una prospettiva di libertà e benessere”.



Silvio Berlusconi pensa di dare una scossa all’economia con “un pacchetto di misure che avrà tra i vari punti anche la riforma dell’articolo 41 della Costituzione sulla libertà d’impresa per proseguire con il piano casa ed il piano per il sud”.  La prima tappa di questo pacchetto, la riforma dell’articolo 41 – ha detto il premier – dovrebbe essere discussa nel prossimo Consiglio dei ministri che potrebbe essere convocato entro l’inizio della prossima settimana, dopo il Consiglio europeo straordinario di venerdì, dedicato ai temi economici”.  ”Serve una rivoluzione liberale e perquesto proporremo la modifica dell’art.41 della Costituzione perchè ci sono troppi vincoli che hanno creato un medioevo burocratico intorno alle imprese”, ha proseguito Berlusconi.

Berlusconi agita lo spauracchio dei comunisti responsabili, a suo dire, dei problemi economici dell’Italia: ”Le vecchie forze politiche che hanno moltiplicato otto volte il debito pubblico negli anni del consociativismo, con i comunisti in primo piano, si stanno coalizzando e hanno in mente una sola idea: tassare gli italiani”. Non manca l’attacco alle opposizioni che, afferma il premier, vogliono tassare gli italiani “con una patrimoniale”. Ma “se ciò avvenisse si tratterebbe di un gigantesco esproprio. Lavoreremo – assicura – perché ciò non avvenga”.

Insomma, tutta colpa dei comunisti (che però non sono mai andati al governo). Come ricordava ieri Gianfranco Fini, “di questo passo Berlusconi se la prenderà anche con gli alieni”.

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