Siamo arrivati alla nostra woodstock cinque stelle, un evento che sarà un
punto di rottura con il passato, il che significa la lettura della nostra storia
e quindi la prosecuzione di questa storia con maggiore consapevolezza con la
forza di una costruzione di un presente che man mano diramerà le nebbie del
futuro.
Una piattaforma a mare da cui tuffarsi, in modo libero e indipendente, per
riprenderci tutto ciò che ci appartiene e che anche per colpa nostra ci è stato
portato via. Faremo i conti con noi stessi, faremo i conti ciò che è possibile e
ciò che dentro invece sentiamo impossibile. Sentiremo il senso di possibilità,
il senso di un progetto che si sviluppa solo attraverso l’altro, rendendo ognuno
attore principale di una modifica di sé e di conseguenza dello status quo
esistente.
Questa woodstock è una tappa di un progetto infinito che si idea, rinnova,
distrugge e costruisce ogni giorno. E’ un corpo che si nutre delle persone che
arrivano di volta in volta e delle persone che vanno via di volta in volta, si
alimenta delle nuove idee che l’essere umano progetta realmente con una spinta
di amore e anima per la collettività che racchiude in sé il nostro Ecosistema
nella sua completezza e semplice complessità.
Quando sembra tutto perso, quando sembra tutto impossibile o semplicemente
inutile, in qualcuno si accende una luce che man mano diventa stimolo per
l’altro che a sua volta accende la sua, creando una costellazione, in questo
caso di cittadini, che liberamente progetta, si confronta e sente nuovamente il
senso della collettività che poi è il senso della vita. E in questa nuova
tendenza di umanità, vita, cultura, amministrazione che ci si mette al servizio
di un bene più grande, comune e quindi di comunità.
E in questa nuova tendenza sociale, dalle ceneri di questa terrà e umanità, che
verrà fuori la nuova via e il nuovo assetto sociale unendo l’equilibrio di ciò
che è scritto e coordinato così bene nella configurazione geometrica dei nostri
atomi che poi sono così simili alle costellazioni di cui parliamo. L’infinitesimamente
piccolo uguale all’infinitesimamente grande.
Ed è con questi presupposti umani e tecnologici, con la nuova e antichissima
concezione di rete che sviluppiamo i nostri progetti e che forse anni fa molti
non ci avrebbero scommesso una lira/euro.
Abbiamo progettato i v-day, il giorno del rifiuto, la costruzione di modelli di
riciclo rifiuti all’avanguardia, abbiamo risentito dentro di noi l’acqua come
vita e insieme a tutti i cittadini abbiamo impedito la privatizzazione. Abbiamo
imparato a conoscere le case a emissioni zero e che il concetto e la praticità
di una moneta solidale è possibile. Abbiamo imparato ad ascoltarci, a
comprendere il senso di rete ed usarlo per noi e per tutta la cittadinanza.
Abbiamo imparato a ricostituire le agorà e abbiamo sviluppato una rete sociale a
protezione degli uomini in continua espansione. Abbiamo imparato e tanto ancora
abbiamo davanti a noi.
Ci siamo candidati alle elezioni regionali, con tutto e tutti contro, senza
soldi, senza sedi, senza strutture di potere. Liberi e indipendenti a cavallo di
un’epoca che sta salutando definitivamente i partiti e le ideologie e che si
proietta appieno nella post ideologia e nella post modernità lasciando completo
spazio alle idee, alla loro somma e libera condivisione. Un’open source costante
della conoscenza umana a cui tutti pian piano attingeremo e con cui
progetteremo, amministreremo e con cui ci difenderemo. Sappiamo che tante
situazioni sono lontanissime da questa descrizione ed è per questo che dobbiamo
costruire una rete fisica che faccia da scudo per i disagi di questo presente e
che proietti però poi la costruzione di questa rivoluzione tecnosociale dentro
di noi e nel mondo.
Rimaniamo in silenzio, ma veramente in silenzio e a riflettere su tutto ciò che
abbiamo fatto in questi anni, guardiamo gli occhi delle persone che abbiamo
conosciuto, ammirato, apprezzato, odiato. Guardiamo tutto questo breve passato,
pensiamo ad ogni singolo progetto, emozione, pensiamo all’attesa della votazione
del ritiro del ritiro della delibera che dava il via alla privatizzazione,
pensiamo alle fresca mattina del 23 febbraio quando si montava il palco del
giorno del rifiuto, ricordiamoci quando nel primo v-day le persone si
arrabbiavano perché non eravamo pronti per prendere le firme e il miracolo di
quelle file immense davanti a noi. Sentiamo le lacrime agli occhi di quando è
stata, prima tra tutte, approvata la nostra lista alle regionali e arrivavano le
chiamate con l’ok dai tribunali.
Si sono compiute delle cose in questi 5 anni incredibili, veramente da non
crederci e invece si sono fatte, sono esistite e le abbiamo create noi, noi
cittadini. Cerchiamo di apprendere veramente dentro l’importanza che ognuno con
il suo tempo è riuscito a dare a questo progetto. Tutti fondamentali, ognuno con
la sua semplice e grande e piccola azione.
Woodstock senza sponsor, senza finanziamenti pubblici, bypassando l’informazione
ufficiale, i partiti ormai logori, i sindacati fa ritornare il valore della
libertà e dell’ essere cittadino un punto centrale.
Woodstock rappresenta tutto questo e di più insieme alla somma di tutti i
significati che noi ci vogliamo dare.
Buon viaggio a tutti di cuore verso la proprio woodstock, ma insieme.
Il vento si alza, il nostro petto e le nostre spalle sono le nostre vele…
alziamole!
Roberto Fico
Guarda la diretta streming
Diretta in streaming da Cesena
Si possono anche sintonizzare di nuovo i programmi sul digitale e poi guardare la diretta per televisione su Play.me
http://www.beppegrillo.it
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22/12/2009 Archivio Movimento a cinque stelle
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