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Giu le mani dallacqua
Legge ronchi: acqua pubblica p ...
Stop acea! difendere i beni co ...
foto di
Garry da Flickr
L'acqua deve tornare pubblica. Quotare la pioggia in Borsa
equivale ad affidare la sopravvivenza delle persone a degli squali. Il prossimo
V3day sarà per l'acqua pubblica, l'8 maggio 2010.
In Italia manca una cultura diffusa dell'acqua, i fiumi e i torrenti sono
inquinati nell'indifferenza di quasi tutti, le sorgenti non sono protette,
l'acqua viene sprecata come se fosse un bene inesauribile. L'acqua è il petrolio
di questo secolo, l'oggetto di desiderio delle multinazionali, dobbiamo
difenderla In Italia esistono movimenti e testimonianze a favore dell'acqua
pubblica come il: "Forum italiano dei movimenti per l’acqua".
"Sono Paolo Carsetti, il segretario del
Forum italiano dei
movimenti per l’acqua, una rete di associazioni, comitati territoriali,
organizzazioni sindacali, sta insieme dal 2006, perché conduce una battaglia
rispetto alla gestione pubblica dell’acqua e intende far riconoscere un diritto
umano universale.
Abbiamo iniziato redigendo una legge di iniziativa popolare, a fine 2006 e
raccogliendo più di 400 mila firme. Ora la legge è in
discussione in Parlamento e. visto il quadro parlamentare – istituzionale, non
gode di grande sostegno da parte dei partiti presenti in Parlamento e giace in
un cassetto. Abbiamo promosso la prima manifestazione per l’acqua pubblica in
Italia, il primo dicembre 2007, a cui hanno partecipato più di 40 mila
persone, ora stiamo conducendo campagne a livello nazionale tramite
tutti i comitati territoriali, realtà associative e sociali, perché crediamo che
questo sia l’unico modo per garantire un diritto e un servizio a tutta la
popolazione.
In Italia il processo di privatizzazione del servizio idrico è
iniziato da metà degli anni 90. Attraverso diversi provvedimenti legislativi si
è andata affermando la gestione privata. Questo ha comportato diverse
conseguenze sui cittadini, in primis c’è stato un aumento costante negli anni
delle tariffe perché, oltre ai costi di gestione, il soggetto privato deve
prevedere all’interno della tariffa, così come dice la legge, un profitto che
noi come cittadini e utenti paghiamo al gestore. Quello che ci era stato
raccontato, nel momento in cui si era avviato il processo di privatizzazione,
era che lo Stato non poteva fare più fronte ai costi di gestione del servizio
idrico, agli investimenti necessari per ristrutturare la rete idrica che ormai è
vetusta e è definita un colabrodo e che dovevano intervenire soggetti privati
perché solo loro potevano apportare i capitali necessari.
Quello che si sta registrando, e tutti i dati sono concordi sul fatto che
all’inizio degli anni 90, gli investimenti annui erano pari a circa 2
miliardi di euro l’anno, oggi si registrano investimenti pari a circa
700 milioni di euro l’anno, ora abbiamo da una parte un innalzamento delle
tariffe per garantire il profitto ai soggetti e ai gestori privati e dall’altra
una diminuzione degli investimenti e anche della qualità del servizio.
C’è un altro fatto fondamentale rispetto al processo di privatizzazione, se io
sono un soggetto privato e devo gestire un servizio, e quindi anche distribuire
una risorsa, l’obiettivo che mi pongo sarà quello di aumentare la quantità di
prodotto che vendo anno dopo anno, tant’è vero che in Italia i "piani di ambito"
che sono i piani attraverso i quali si gestisce la risorsa idrica, prevedono nei
prossimi anni un aumento dei consumi pari al 18% circa, ossia i
gestori privati prevedono un aumento di quella che è la vendita del proprio
prodotto. Questo credo sia assolutamente da scongiurare, anche perché i
cambiamenti climatici, quello che è il riscaldamento globale ha come
primo effetto e come prima conseguenza, proprio un aumento della scarsità della
risorsa. Allora bisognerebbe approntare politiche di risparmio idrico, politiche
di uso sostenibile della risorsa, questo, i soggetti privati, anche
legittimamente rispetto a quella che è la propria "mission"
imprenditoriale non lo possono garantire, lo può garantire esclusivamente una
gestione attraverso enti pubblici, proprio perché il suo primo
obiettivo è di garantire un servizio e un diritto a tutti, anche per le
generazioni future, e di poter usufruire di identico patrimonio naturale.
Cosa può fare il cittadino per contrastare il processo di
privatizzazione dell’acqua in Italia? Noi abbiamo messo in campo diverse
campagne: una è quella di modifica degli statuti comunali e provinciali,
proprio perché l’ultimo provvedimento approvato dal Governo a novembre 2009, fa
riferimento alla privatizzazione dell’acqua, perché riconosce nel servizio
idrico un servizio a rilevanza economica e quindi deve essere messo
necessariamente sul mercato e sottostare alle leggi del mercato e della libera
concorrenza. Noi riteniamo che il servizio idrico e quindi l’acqua non
sia un bene di rilevanza economica, non sia un bene che debba
sottostare alle leggi del mercato, ma vada garantito come un diritto di tutti,
per questo i cittadini possono promuovere delle raccolte firme
all’interno del territorio della propria Provincia e comune, per stimolare il
Consiglio Comunale o il Consiglio Provinciale a approvare delle
deliberazioni che modifichino lo Statuto comunale tramite l’inserite del
riconoscimento del diritto umano all’acqua e tramite l’inserimento del
riconoscimento del servizio idrico come servizio pubblico – locale privo di
rilevanza economica. In questo modo l’ente locale, il Comune o Provincia può
riappropriarsi della podestà decisionale, di come gestire il servizio idrico e
quindi fuoriuscire dalla legislazione nazionale e questo è fondamentale proprio
per mettere uno stop al processo di privatizzazione in Italia.
Abbiamo già lanciato e lo faremo anche nei prossimi giorni una manifestazione
nazionale proprio in occasione della giornata mondiale dell’acqua
che ogni anno cade il 22 marzo, il 20 marzo, il sabato precedente lanciamo una
grande manifestazione per l’acqua pubblica e per la difesa dei beni comuni a
Roma, cui chiamiamo anche a partecipare tutti quei movimenti, quelle realtà un
po’ disilluse anche dal fallimento della Conferenza di Copenaghen, si stanno
battendo rispetto al tema della giustizia climatica.
Contemporaneamente è stato lanciato da diverse forze politiche e anche il forum
italiano dei movimenti per l’acqua crede di dover partecipare alla battaglia
referendaria per abrogare tutte quelle norme che hanno consentito e garantiscono
la privatizzazione dell’acqua in Italia, in primis l’ultimo Art. 15 del
Decreto Ronchi approvato a novembre, ma anche tutte quelle leggi che
hanno permesso l’ingresso dei privati e anche delle multinazionali nella
gestione del servizio idrico in Italia in tutti questi anni.
Tutte le iniziative che il forum italiano movimenti per l’acqua mette in campo e
ha messo in campo, potete trovarle sul sito del forum:
www.acquabenecomune.org quotidianamente aggiornato, con la possibilità
di raccolta firme rispetto agli Statuti comunali, insieme a quello che verrà da
qui alla raccolta firme del referendum e alle iniziative per la manifestazione
nazionale del 20 marzo."
http://www.beppegrillo.it
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Archivio Movimento 5 Stelle
Archivio Acqua
ANNOZERO/ Annozero - Diretta
streaming puntata “B&B” andata in onda il 21 gennaio 2010
CLICCA QUI PER LA DIRETTA DI ANNOZERO
Alle segnalazioni del solerte Giovanni riguardante la mancanza d’acqua e i
disservizi di questi giorni in 5 Comuni del vesuviano:
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=88422&sez=NAPOLI
http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20100122&ediz=CIRC_SU2&npag=42&file=obj_4800.xml&type=STANDARD
aggiungo questi interessanti siti, tra cui un video ove è visibile la condotta
DN600, a Portici:
http://www.julienews.it/notizia/provincia/salta-condotta-manca-lacqua-in-tutta-la-provincia/40156_provincia_3.html
http://www.stabiachannel.it/news/index.asp?idnews=12473
http://loravesuviana.wordpress.com/2010/01/23/acque-nostre-tra-privatizzazioni-caro-bolletta-e-sospensione-del-servizio-per-i-soliti-guasti-le-denunce-del-comitato-cittadino-di-san-giorgio-a-cremano/
http://www.napolitoday.it/cronaca/cede-condotta-idrica-portici.html
http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=8423
http://www.porticinews.altervista.org/
p.s.: per
visionare le foto dell’ex fabbrica frigoriferi e la lettera protocollata e
inoltrata a Sindaco e Assessore all’ambiente di San Giorgio a Cr., all’ASL3
Napoli Sud, e all’Arpac, si visiti il blog :
www.comitatocittadinosangiorgioacremano.it
22/12/2009 Archivio Movimento a cinque stelle
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