La
Lega lo ha sponsorizzato e oggi, malgrado l'ombra di quella maglietta anti
Maometto mostrata in tv che pesa ancora, Calderoli ce l'ha fatta. Nel
totoministri il leghista era sistemato in uno strapuntino, dopo essere stato in
corsa prima per un vice premierato, poi per la presidenza del senato, infine per
il ministero delle riforme che invece è andato al suo capo Umberto Bossi. Ma per
lui Berlusconi aveva in serbo il nuovo "ministero della semplicità", un
dicastero senza portafoglio in cui Calderoli si occuperà della semplificazione
legislativa, e a questo punto c'è già chi si chiede se per caso il Cavaliere
abbia utilizzato la legge del contrappasso per schierare la sua squadra di
governo.
Perché Calderoli sta alla semplificazione proprio come i cavoli stanno ai
vescovi. A parte il background culturale (lui nasce odontotecnico, ma del resto
si è anche vociferato di una Mara Carfagna al ministero della famiglia,
dunque...), se non ricordiamo male il sanguigno leghista è noto soprattutto per
i suoi trabocchetti parlamentari ( le "trappolone" come le chiama lui) piuttosto
che per l'abilità di semplificare le cose.
Fu proprio Calderoli, ad esempio, a far bocciare nel 2007 dalla maggioranza del
centrosinistra il sostegno alla missione in Afghanistan grazie ad una proposta
di risoluzione da lui presentata, che nel dispositivo approvava la politica del
governo sull'Afghanistan, nonostante il parere favorevole di D'Alema proprio su
quel dispositivo. Poiché il testo in quell'occasione fu votato, come avviene
sovente, per parti separate, molti furono indotti all'errore e Calderoli
raggiante accusò subito dopo il voto la maggioranza per aver votato contro il
suo stesso governo, invitando D'Alema ad andare da Romano Prodi a dirgli di
salire al Quirinale per dare le dimissioni.
Ma naturalmente il meglio di sé Calderoli lo ha dato nel partorire la sua
"porcata", la legge che consentì a Berlusconi di recuperare voti e seggi nelle
elezioni del 2006. Con il porcellum siamo andati a votare anche alle ultime
elezioni e proprio a causa del meccanismo della legge elettorale vigente la
sinistra è scomparsa dal Parlamento, lasciando il testimone dell'opposizione
nelle mani di Veltroni, di Antonio di Pietro e di Casini. Nessuno nell'area del
centrosinistra è immune da colpe per questo e sarà molto improbabile che questo
nuovo esecutivo diretto da Silvio Berlusconi metta in agenda la modifica di un
sistema elettorale mortificante per uno stato democratico. La sinistra dovrà
attendere almeno 5 anni, speriamo senza restare con le mani in mano altrimenti i
cittadini torneranno a punirla.
Ci tremano i polsi al solo pensiero di che cosa potrà architettare il fantasioso
leghista nel suo "ministero della semplicità". Penserà a come fare omologare le
ronde padane all'Arma dei carabinieri? Chi lo sa. Nel frattempo i blog in rete
sono in fermento, e proprio dalla rete riprendo una chicca per chiudere : "...Calderoli
è contro i musulmani, anche se in realtà lui con un burqa addosso farebbe la sua
porca figura."
Stefano Olivieri- altrenotizie
http://altrenotizie.org
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