Il 25 aprile sarò a Milano, alle ore 11:00 in Largo Cairoli, per
firmare i tre referendum promossi da Beppe Grillo
per una libera informazione.
L’Italia dei Valori si mobilita in quella che riteniamo sia un’altra
battaglia politica importante per assicurare al cittadino il diritto ad
essere ben informato, a ben informare e informarsi come la Carta
Costituzionale vorrebbe e, in Italia, non è.
Di seguito il testo di una mia dichiarazione sull’iniziativa. "Passato il
momento elettorale, noi dell’Italia dei Valori, ed io personalmente vogliamo
continuare a portare il nostro contributo in difesa della
legalità, della trasparenza, e in questo caso, della trasparenza,
indipendenza e pluralità dell’informazione.
Il 25 aprile ci sarà il Vday, promosso da Beppe Grillo.
Molti dicono che questo è un atto di antipolitica: niente di più sciocco,
perché non c’è niente di più politicamente corretto che quello dei
cittadini, semplici cittadini, che nello stesso giorno, ad una stessa ora,
si recano e si mettono insieme davanti a dei banchetti per raccogliere firme
per abrogare una legge che ritengono incostituzionale o comunque che abbia
fatto il suo tempo, o per presentare una legge d’iniziativa popolare.
L’istituto del referendum e l’istituto delle leggi d’iniziativa popolare
sono voluti e garantiti dalla Costituzione, e chi lo porta
avanti non fa un atto di antipolitica, ma di vera politica.
L’antipolitica è quella di chi va nelle istituzioni per farla franca,
altrimenti dovrebbe andare in qualche carcere, è quella di chi da dell’eroe
ai mafiosi e di chi si candida per trovare un posto al sole per se e i suoi
cari.
Detto questo, il 25 aprile si raccolgono le firme per avere un’informazione
più libera, indipendente e trasparente. Eliminare i finanziamenti
pubblici all’editoria, perché c’è uno spreco enorme di quasi un
miliardo di euro, e soprattutto perché poi, di fatto, l’informazione viene
controllata dai sistemi dei partiti e dal sistema dei poteri forti. Vogliamo
eliminare l’albo dei giornalisti, perché da che mondo è
mondo non ha senso che per scrivere, parlare e far conoscere le proprie idee
bisogna essere iscritti ad un albo e rispettare gli organismi della
corporazione con la logica del “se stai nel giro buono vieni ammesso a poter
parlare, altrimenti no”. Ma questa non è democrazia e non lo dico io, ma lo
dicevano, come ha ricordato anche Beppe Grillo, Einaudi e
Berlinguer. Questa legge che prevede l’ordine dei
giornalisti è ormai antiquata, fuori tempo e fuori luogo, anche perché
emanata a suo tempo da Mussolini con ben altro intento:
mettere sotto tutela i giornalisti e la libera informazione.
Infine, vogliamo eliminare la legge Gasparri, perché tanto,
ora che ha vinto Berlusconi, nonostante la Corte di
Giustizia Europea ha già condannato l’Italia sulla legge che si è fatto per
l’assegnazione delle frequenze televisive, nonostante la Corte
Costituzionale ha ribadito che questa legge è incostituzionale,
state pur certi che con questo governo e con questa maggioranza la legge
Gasparri non sarà abolita, ma sarà modificata opportunamente per rendere
legittimo quello che è illegittimo. E’ meglio cancellarla totalmente questa
legge prima ancora che ci mettano il sigillo di una pretesa legalità.
Queste tre attività sono le prime uscite dell’Italia dei Valori post
elezioni, perché riteniamo che la politica la si debba fare con i cittadini,
tra i cittadini, chiedendo il voto ai cittadini. Le strutture dell’Italia
dei Valori metteranno a disposizione dei banchetti per poter autenticare le
firme, laddove dovessero mancare, e tutti sono invitati consultando la lista
dei comuni in cui verranno allestiti i banchetti attraverso il Blog di
Grillo di recarsi a firmare.
Certo, poi bisognerà fare il referendum, ma credo che un passo alla volta
dobbiamo portare il nostro Paese verso una democrazia vera e
compiuta, ora più che mai.
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