Io credo che di Grillo non si debba aver timore rispetto a
ciò che vuol fare il 25 aprile.
Difatti la scelta del 25 aprile non è casuale.
La liberazione dal nazifascismo da parte dei partigiani ed
alleati oltre 60 anni fa, oggi invece sempre di liberazione si
tratta dall'informazione asservita al potere, un potere di una
dittatura soft che è tangibile a chi mastica almeno un pò di
politica ed è attento ai temi economici e sociali, difatti la
diffidenza mostrata nei confronti della sinistra arcobaleno ne
è una prova poichè non si è saputa opporre con decisione ai
poteri politici, economici, malavitosi ed altri ancora che
hanno occupato pian piano tutti i settori che costituiscono
l'assetto democratico della nostra nazione.
Oggi si tratta di riscoprire chi sono i veri partigiani,
poichè tu lo sai meglio di me che i veri partigiani non erano
altro che cittadini che avevano come principale scopo di
opporsi al potere fascista che gli aveva negato diritti e
libertà. I veri partigiani sono oggi Antonio Di Pietro,
Grillo, gli operai delle fabbriche che vogliono realizzare un
nuovo partito, e tanti cittadini per bene da reclutare tra le
nostre fila che a tutt'oggi si sentono smarriti e non
rappresentanti da farabutti in giacca e cravatta.
Insieme possiamo costruire un'Italia migliore e riscattare
il paese da quell'occasione perduta nel tempo affidando il
paese a persone prive di scrupoli.
(salvatore d'urso)
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prim’ancora che avvenga il V2-Day per un’informazione libera ha già sortito due risultati prodigiosi. Il primo è far riscoprire i valori della Resistenza e della Costituzione al Pd, che ultimamente era piuttosto tiepidino in materia, al punto da voler continuamente riformare la Costituzione con tre forze estranee alla Costituente: il Cainano, la Lega e i post (?) fascisti di An. E’ semplicemente strepitoso lo slancio con cui, all’annuncio del V2-Day a Torino, i vertici del Pd torinese hanno subito organizzato una manifestazione di piazza come non se ne vedevano da anni per il 25 Aprile.
Mi ha commosso in particolare l’attivismo resistenziale di uno dei dirigenti locali degli ex-Ds, Stefano Esposito, noto alle cronache torinesi soprattutto per essersi occupato di sale bingo. Mi auguro che venerdì, in piazza San Carlo, riusciremo a collegarci idealmente all’altra piazza, spiegando che il V2-Day è la naturale prosecuzione delle battaglie in difesa della Costituzione. Che contempla, fra l’altro, l’articolo 21, quello sulla libertà d’informazione, il più calpestato in questi anni da destra e anche in parte da sinistra insieme all’articolo 3 (“Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, senza distinzione di razza, religione” eccetera).
Come sai, dei tre referendum per i quali raccoglieremo le firme mi appassiona soprattutto il terzo, che ritengo decisivo in un Paese ancora in gran parte “televisivo”. Se davvero riusciremo - insieme all’abolizione di un ente inutile come l’Ordine dei giornalisti e al disboscamento della jungla di finanziamenti pubblici a giornali finti di partiti veri, a giornali veri di partiti finti, a giornali finti di partiti finti – a radere al suolo la legge Gasparri e le altre che l’hanno preceduta, tutte dettate o scritte direttamente dal Cainano a proprio uso e consumo, faremo saltare il tappo più grosso che imprigiona la democrazia italiana. Lo dico perché penso che questo V-Day riuscirà in pieno solo se non passerà alle cronache come la giornata del vaffanculo ai giornalisti, ma come la fine del regime televisivo che opprime e sfigura l’Italia dagli anni 80. Ancora 15 anni fa, il Cainano avrebbe perso sonoramente le elezioni, se avesse detto ai suoli elettori “Di Pietro mi fa orrore” e “Mangano è un eroe”. Infatti nel ’94 vinse inneggiando a Di Pietro, a Falcone e a Borsellino. Il 13 aprile, invece, dopo 15 anni di bombardamento a reti unificate, ha stravinto beatificando Mangano e maledicendo la magistratura.