Tra qualche giorno
una sola persona avrà il controllo di sei televisioni
nazionali. La settima rimarrà in franchising come è adesso. La Voce del Popolo
(detto Testa d’Asfalto) sarà il futuro presidente del Consiglio. Per il
cittadino non cambierà nulla. L’informazione era di regime
prima e lo sarà anche dopo. In modo omogeneo però, senza porre imbarazzanti
problemi di sottile, impercettibile confronto tra il servo doc Fede e il servo
dop Riotta. Una sola voce, una moltitudine di orecchie. Una chitarra di Apicella
a Porto Rotondo e cento giornalisti servi. Una luna a Marechiaro e la madunina a
Milano. Montaneli e Biagi sotto una lapide. L’italiano è come un
canarino in gabbia. La libertà gli fa paura. E’ abituato a non sapere
la verità sulla morte di Borsellino. Sull’Italicus e su Piazza
Fontana. Sul G8 di Genova e sugli inceneritori. Vuole credere con tutte le sue
forze che il pluri presidente del Consiglio Andreotti sia prosciolto e non
prescritto per mafia. L’italiano televisivo immagina un nuovo Parlamento
fatto da brave persone. Non da condannati e rinviati a
giudizio. Chi controlla l’informazione vince, chi la subisce perde. Un mondo
virtuale diventa realtà, dei delinquenti diventano senatori e deputati. E’ tutto
vero, è tutto falso. Chi grida di più, la vacca è sua. Il 25
aprile ci siamo liberati dal nazifascismo. 63 anni dopo
possiamo liberarci dal fascismo dell’informazione. E’ più difficile di allora.
Non ci sono più fucile contro fucile, bomba a mano contro carro armato. La lotta
è tra le coscienze addormentate e la libertà di pensare, tra
chi non vuole più volare e chi non può rinunciare al cielo. Il
25 aprile possiamo cambiare il Paese. Abbiamo il dovere di farlo per i nostri
figli e per la nostra coscienza. La libertà di informazione non può fare sconti.
Tre referendum per una libera informazione in un libero Stato:
abolizione dell’ordine dei giornalisti di Mussolini, cancellazione del
finanziamento pubblico di un miliardo di euro all’anno all’editoria, abolizione
della legge Gasparri e al duopolio Partiti-Mediaset (tra poco Mediaset-Mediaset).
In 400 città italiane si raccoglieranno le firme, in decine di
città straniere si farà informazione sul controllo dei media in Italia. Musica,
biciclette, festa e segni di pace. Un nuovo Rinascimento. Dopo tanta merda, per
l’Italia è un atto dovuto. Il 25 aprile Beppe Grillo sarà a
Torino per una non stop in piazza San Carlo. Dalle 15 alle 22.
Tante voci libere riempiranno Torino di parole di speranza. Coraggio!.
Ps. A Genova il 25 aprile, dalle 9 alle 23
in Piazza della Vittoria il V2 DAY si svolgerà regolarmente. La
mattina sarà dedicata al "Fronte del Porto" con interventi dei lavoratori e
proiezione del film-documentario "De Ma", dal pomeriggio alla sera oltre alla
diretta da Torino vi saranno diversi interventi tra cui: Marco Preve giornalista
di Repubblica, Marco Menduni e Bruno Lugaro giornalisti de Il Secolo XIX, Asia
Ostertag collaboratrice di giustizia.
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