Pare davvero che questa sinistra, non so
se massimalista o radicale o alternativa o antagonista, sia destinata
all'oblio o ad essere un reperto quasi archeologico. Ho ascoltato oggi vari
interventi del Consiglio nazionale di Rifondazione comunista, poi ho letto
anche i resoconti della giornata di ieri e mi sono cadute le braccia.
Qualcuno propone di "superare la scissione di Livorno", altri citano Rosa
Luxemburg e Kautsky....stiamo parlando degli anni '20 del secolo scorso!!!
E quando il segretario dimissionario Giordano chiude gli
interventi con la replica, infila le parole "soggettività" e "soggettivismo"
almeno cinquanta volte in pochi minuti! Insomma, un linguaggio e categorie
di pensiero assolutamente incomprensibili per il 99,5% degli italiani e
direi tranquillamente il 100% dei giovani sotto i 30-35 anni.
Nessuna autocritica sul loro concetto di welfare, sulle
proposte pensionistiche, sulla sicurezza delle città, sul fisco, sui
problemi del carovita, sulla famiglia...insomma nulla di nulla su quello che
le persone quotidianamente pensano, su cui discutono, magari si accapigliano
e presumibilmente fondano le scelte elettorali. Di chi è stata la colpa del
voto che si è volatilizzato? Di Veltroni, del "voto utile", del Governo
Prodi, della Confindustria, del sindacato debole, etc, etc.
Pochissime considerazioni autocritiche, sulle "loro" colpe,
sull'anacronismo delle loro analisi, sulla distanza dalle istanze reali
delle persone e delle famiglie. Sinistra "antagonista"...si, ma rispetto ai
problemi dell'Italia di oggi. Antagonista rispetto al buonsenso,
all'esperienza delle difficoltà vissute quotidianamente, rispetto alle
compatibilità del sistema economico, alle attese degli elettori. Questo
antagonismo è sterile, autistico, chiuso nella sua torre d'avorio di una
fedeltà a linguaggi, simboli, valori in cui nessuno ormai si riconosce, se
non parti assolutamente marginali dei cittadini e dell'elettorato.
Sinistra da rifondare? O da inventare?
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