Questo Movimento vuole essere un punto di aggregazione di tutte quelle forze e
di tutte quelle realtà di sinistra che credono nella possibilità di un reale
cambiamento dell'attuale organizzazione sociale basata sullo sfruttamento, sul
profitto, sull'arricchimento di pochi a spese di tutto il resto della
popolazione.
L'attuale sistema capitalistico si è, negli ultimi anni, riorganizzato e
globalizzato per procedere su scala mondiale all'attacco contro quelle riforme
sociali chieste dalle classi subalterne, ai salari, alla stabilità del posto
di lavoro, ai diritti sindacali, alle conquiste sociali delle precedenti
generazioni.
Abbiamo oramai verificato che qualsiasi tentativo di progresso basato sulla
riforma progressiva dell'attuale asseto sociale è impossibile. Ovunque i
Governi, siano di centrodestra, di centrosinistra o socialdemocratici, attuano
le medesime politiche di austerità a di sacrificio. Le sedicenti sinistre che
entrano in questi governi o che li appoggiano si rendono regolarmente complici
di politiche contro i lavoratori, i giovani, i popoli oppressi. Si ritrovano
sempre schierate in difesa degli interessi di chi detiene i grandi capitali,
le grandi imprese multinazionali, le banche.
Non è possibile nessun progresso per l'umanità all'interno del sistema di
produzione capitalista.
Solo l'espropriazione delle enormi ricchezze accumulate e la riappropriazione
delle leve dell'economia e della scienza da parte del mondo del lavoro e della
maggioranza della società permetteranno la riorganizzazione democratica, equa
e giusta della società e del mondo.
In Italia sono più di vent'anni che le cosidette sinistre accettano di
negoziare sulla piattaforma del padronato, dall'abolizione della scala mobile
ai tagli alle spese sociali, dalle privatizzazioni allo smantellamento della
previdenza pubblica, dalla precarizzazione del lavoro all'abbassamento dei
salari a livelli da povertà.
Ci hanno sempre preso in giro dicendoci che i sacrifici servivano a realizzare
miglioramenti futuri. In realtà ogni peggioramento ha preparato la strada ad
un arretramento successivo fino alla drammatica situazione attuale in cui i
giovani si vedono completamente privati delle conquiste dei loro padri.
Non dobbiamo più accettare qualsiasi negoziato sui sacrifici. Che i sacrifici
comincino a farli i padroni!
Alcuni punti sono essenziali, in questa fase, per permettere un minimo di
miglioramento delle condizioni della popolazione:
1) un sensibile aumento dei salari, degli stipendi e delle pensioni per tutti
i lavoratori ed i pensionati;
2) abolizione di tutte le leggi che hanno permesso la precarizzazione del
lavoro (pacchetto Treu, legge Maroni ecc.)
3) abolizione di tutte le riforme pensionistiche degli ultimi anni ed il
ritorno alla previdenza pubblica a ripartizione;
4) salario garantito per tutti i disoccupati e per i giovani in cerca di
occupazione;
5) massicci investimenti nella scuola pubblica, nella sanità pubblica, nei
trasporti, nell'edilizia popolare ed eliminazione di tutte quelle politiche
messe in atto ad esclusivo vantaggio dei profitti e delle rendite;
6) nazionalizzazione, riportando sotto il controllo popolare, di tutte quelle
attività e servizi di prima necessità e di pubblica utilità quali sanità,
scuola, produzione e distribuzione di energia, distribuzione di acqua e gas,
telecomunicazioni, trasporti ecc.
7) nazionalizzazione, sotto il controllo dei lavoratori, di tutte quelle
aziende che si dichiarano in crisi, che licenziano e che delocalizzano la
produzione;
8) nazionalizzazione di banche ed assicurazioni (le banche e le assicurazioni
sono il fondamento del potere economico in Italia e, questo potere, per
garantire un'effettiva democrazia, non può restare privato);
A chi sostiene che non ci sono risorse finanziarie sufficienti per garantire
scuola, sanità, previdenza pubblica e tutti quei servizi che dovrebbero essere
garantiti e gratuiti per i cittadini rispondiamo che basta andare a prendere
queste risorse dove sono: negli immensi profitti realizzati dalle grandi
aziende in decenni di sfruttamento del lavoro remunerato con salari da fame.
A chi ci dice che il nostro pensiero ed i nostri ideali non sono compatibili
con le leggi attuali economiche italiane, europee e mondiali rispondiamo che è
vero. Aspiriamo infatti a costruire una società socialista più giusta e più
equa non solo in Italia, ma anche in Europa e nel Mondo intero. Infatti il
nostro non deve essere un programma di governo, per lo meno non un programma
realizzabile nell'attuale quadro istituzionale. Dobbiamo batterci per un altro
Stato ed un altro Governo, per il potere reale delle lavoratrici e dei
lavoratori.
Dobbiamo, però, comunque impegnarci a difendere tutti quei diritti e quegli
spazi democratici che le lavoratrici ed i lavoratori, le masse popolari, hanno
conquistato e strappato al padronato con le dure lotte del passato.
Dobbiamo impegnarci per recuperare ed ampliare questi diritti ed arginare
l'involuzione in corso, per recuperare pezzi di democrazia perduti, lottare
per il ritorno ad un sistema elettorale democratico e proporzionale, per le
piene libertà sindacali, la piena uguaglianza e parità di diritti tra
lavoratori immigrati ed italiani, la libertà e la parità dei diritti delle
donne, degli omosessuali, di tutte le minoranze oppresse.
Dobbiamo lottare per raggiungere una forma di democrazia reale.
Dobbiamo renderci conto, come abbiamo già più volte verificato in passato, che
la controparte non si limiterà a guardare ed a controbattere dialetticamente e
pacificamente. Dobbiamo perciò essere pronti a reagire, nei modi opportuni, a
qualunque provocazione e violenza delle attuali istituzioni.
Per il comunismo e la creazione di una società realmente democratica e
socialista.
Movimento per il Partito Comunista
http://perilcomunismo.blogspot.com
perilcomunismo@libero.it
V2-day, 25 aprile, per un'informazione libera:
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