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Galan, presidente Regione Veneto:
“Un secondo “hub” (*)1 in Italia non ci sta. Non ho conosciuto nessun
imprenditore che per poter andare all'estero abbia preso l'aereo a Malpensa”.
Chiamparino, sindaco di Torino:
“Malpensa e Alitalia hanno bisogno di una dose di mercato, il loro limite è che
entrambi sono cresciute con eccessive protezioni e non dalla reale capacità
competitiva".
Cacciari, sindaco di Venezia: “Venezia è il terzo aeroporto in
Italia. Mi sembra che l’80% del traffico gravita su Francoforte o su Roma, non
su Malpensa. Quindi per me Malpensa è un problema della Lombardia… su Malpensa
si arrangino. A me va benissimo come hub, ma non perché lo è per decreto dello
Spirito Santo, ma per logiche di mercato”.
Formigoni, presidente Regione Lombardia:
“Lo si voglia o no, il traffico aereo è qui”.
Letizia Moratti, sindaco di Milano:
“Sì a una moratoria di tre anni per l’hub lombardo”.
Bonomi, presidente di SEA, la società che gestisce lo scalo:
“Nel breve e medio periodo l’aeroporto sarà “point to point” (*)2.
31 marzo 2008: Alitalia riduce del 72% i suoi voli da Malpensa
e risparmia circa 200 milioni di euro annui di costi.
31 marzo 2008: Malpensa è semi deserta, 900 dipendenti di SEA
sono in cassa integrazione a rotazione. 400
lavoratori stagionali non avranno il rinnovo del contratto.
30 marzo 2008: La superstrada Boffalora-Malpensa che collega
l’A4 Torino-Milano viene inaugurata. Permetterà di velocizzare il
tragitto da Torino alla Malpensa. 18,6 km, due corsie per senso di
marcia, 260 milioni di euro di spesa. Interessa i comuni di
Lonate Pozzuolo, Castano, Buscate, Cuggiono e Inveruno. La superstrada
attraversa il Parco del Ticino, una delle poche zone non cementificate
della Lombardia.
La Malpensa è un finto hub figlio delle tangenti point
to point craxiane. I suoi successori non se la sono sentita di buttare
via lo scalo insieme al latitante. L’economia ha dovuto fare il lavoro
sporco. Malpensa, al massimo è un point to point, un piccolo aeroporto
regionale. Chi vive a Torino parte da Caselle. Chi sta a
Treviso vola da Venezia. Volano verso gli hub di Londra,
Francoforte, Parigi. Lo fanno da sempre, non perché l’Alitalia è fallita.
L’Italia può permettersi un solo hub. Con Malpensa deserta, con decine di
aeroporti nel Nord Italia, si inaugura una nuova superstrada, si asfalta un
parco nazionale. I torinesi continueranno a partire da Caselle, i veneziani da
Venezia. Per i politici italiani “nulla si crea, tutto si distrugge”
con i soldi pubblici. Le cattedrali nel deserto una volta rendevano sotto forma
di tangenti, oggi producono voti e poltrone. Marx inventò il
plusvalore, i nostri politici la teoria del disvalore:
l'utilizzo del lavoro dei cittadini per produrre valore personale e distruggere
il Paese.
(*)1: hub, aeroporto utilizzato dalle compagnie aeree come
punto di transito verso una successiva destinazione.
(*)2: point to point, sistema di trasporto dove un aereo vola
direttamente alla destinazione finale.
Ps. L’imprenditore calabrese Pino Masciari,
testimone di Giustizia, ha lasciato la località protetta senza scorta per
recarsi in Calabria come forma estrema di protesta in attesa della risposta
delle istituzioni.
Leggi il suo blog.
V2-day, 25 aprile, per un'informazione libera:
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http://www.beppegrillo.it
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