Quando i TG della sera hanno annunciato con tono sommesso e preoccupato la rocambolesca
caduta del governo, tanti italiani sono stati sorpresi ad esclamare “Finalmente
non se ne poteva più di questo Berlusconi sempre missioni di guerra, TAV, basi
americane, ticket, aumento del precariato, leggi ad personam, innalzamento
dell’età pensionabile, scippo del TFR, privatizzazioni, tasse.” Non sono stati
infatti in molti ad accorgersi che il “professore” aveva da oltre nove mesi
rilevato il timone del Belpaese, tanto la rotta è rimasta dritta quasi fosse
stata tracciata con un righello da una mano quanto mai ferma.
Romano Prodi e la sua maggioranza sono rimasti nel cuore dei propri elettori
come una forza di opposizione, quella forza di opposizione che interpretava la
sensibilità pacifista, le rivendicazioni dei precari, il desiderio di una
società più equa, la tutela dell’ambiente, la ricerca di un parlamento più
“pulito”, la democrazia.
Nel centrosinistra di governo gli elettori non sono proprio mai riusciti a
riconoscersi. Come giustificare l’assordante silenzio sui diritti dei precari e
gli ammortizzatori sociali? Come giustificare la razzia del TFR dei lavoratori?
Come giustificare l’accanimento nel perseguire il TAV, il Mose e le altre
inutili opere mangia denaro? Come giustificare il rifinanziamento alla missione
di pace/guerra in Afghanistan e l’invio di 2500 soldati armati in terra
libanese? Come giustificare la costruzione di una nuova base militare americana
a Vicenza? Come giustificare l’acquisto di 100 cacciabombardieri d’attacco F35 e
l’aumento del 13% delle spese militari?
Solamente facendo finta che in fondo a governare ci fosse ancora lui, quel
Silvio Berlusconi che a certi atteggiamenti ci aveva abituato tutti, portandoci
a contestarlo anche aspramente durante i cinque anni del suo mandato,
peggiorando lo stato della nostra ulcera e facendoci erroneamente esclamare più
volte che “peggio di così non si sarebbe potuto fare”.
Sarà anche per questo che la caduta del governo Prodi, o di quello del
Berlusconi che alligna in lui, finisce per non stupirci più di tanto; troppo
risicata la sua maggioranza e troppo eterogenea la sua composizione. A stupire
invece profondamente è l’argomento sul quale il centrosinistra è capitolato,
così lontano dai valori della sua base e così vicino a quelli dei suoi
avversari.
Come ha detto Beppe Grillo sarebbe logico immaginare un governo di
centrosinistra che cada onorevolmente difendendo la pace, i Pacs, i diritti dei
lavoratori, le pensioni, il salario minimo. Ma nessuno avrebbe potuto vaticinare
che il centrosinistra di governo sarebbe ruzzolato nell’intento molto meno
onorevole di preservare gli interessi americani e le missioni di pace/guerra
all’estero.
Ecco che gli italiani davanti alla TV non hanno potuto fare a meno di domandarsi
cosa avesse a che fare il faccione tondo e bonario di Romano Prodi con la caduta
del governo che voleva la guerra e le basi americane, quello di destra, quello
che non ascolta l’opinione della gente, quello che ridicolizza le manifestazioni
di piazza, quello decisionista che non vuole chiedere nulla a nessuno, quello
che compra le armi ed aumenta i ticket sanitari ed i bolli auto ai poveracci.
Per fortuna fra qualche giorno avremo un governo nuovo di zecca e tutti si
augurano che dopo la brutta esperienza di Berlusconi arrivi finalmente Romano
Prodi, lui si che farà qualcosa per la povera gente, lui.
Archivio Caduta Governo
|