In Italia diverse generazioni hanno legato i ricordi
dell’infanzia a quelle mitiche “figurine” che la
“Perugina” inseriva nelle sue dolci confezioni fra il ’36
e il ’37. Allora si andava alla pazza ricerca del
personaggio quasi introvabile: il “feroce Saladino”,
ritratto con l’elmo e il passamontagna. Una “figurina” che
entrò raramente nelle collezioni… Poi, con gli anni, il
mondo di questo collezionismo si è esteso facendo sognare
generazioni di bambini. Ed ora il non più giovane cronista
- che si occupa di figure storiche e di personaggi che con
le loro azioni cambiano il mondo – confessa il suo debole.
Perché anche oggi – nonostante le serie vicende del mondo
– continua a collezionare quelle figurine colorate che un
tempo presentavano le storie di Garibaldi, di Sandokan,
dei faraoni egiziani, del cinema con i volti di Clark
Gable o Shirley Temple, Claudette Colbert e Cary Grant… E
ancora: le grandi battaglie tra “nordisti” e “sudisti”
nelle terre degli Stati Uniti d’America… Tutto come in una
magica avventura che non aveva ancora la concorrenza
televisiva.
Ed ora il cronista “politico” ripercorre quelle vicende
“editoriali” di un tempo, rievoca gli “scambi” e registra
un nuovo lutto in quella grande famiglia che dal 1961
dominava il mercato delle figurine. E' morto, infatti,
nella sua Modena l'editore Franco Panini. Aveva 76 anni.
Assieme ai fratelli Giuseppe, (scomparso nell’ottobre
1996), Umberto e Benito, negli anni '60 era stato il
protagonista della nascita della celebre impresa. Tutti e
quattro figure leggendarie. Ero andato a trovarli – tanti
e tanti anni fa – quando a Mosca stava scoppiando la
“rivoluzione Panini”. Era il 1981. Il “Signor Giuseppe”,
allora, era venuto nella capitale sovietica certo di
conquistare il nascente mercato del collezionismo. Aveva
in cantiere una serie speciale per l’Urss: una collezione
dedicata alla conquista del cosmo con gli Sputnik e le
cosmonavi Voskhod, i volti di Gagarin e di Valentina
Terekosva, - “Ciaika” - la prima donna cosmonauta… I
sovietici erano stati già conquistati. E così, sull’onda
di quel grande interesse, mi affrettai a raggiungere
Modena, sede dell’impero Panini.
Una storia iniziata negli scantinati di via Castelmaraldo,
nel centro di Modena. Fu qui che Giuseppe Panini con i
fratelli Umberto, Benito e Franco diede il via
all’impresa. Fu istituito un ufficio editoriale in grado
di rispondere alle esigenze delle giovanissime generazioni
di quei tempi... La formula prescelta dai Panini
privilegiò gli uomini illustri, i volti della vita, i
personaggi del Risorgimento, la storia di ogni giorno… Ma
la particolarità dei “Panini” fu che a Moderna fu
costruita una vera e propria azienda industriale, con la
sua tipografia estremamente originale dotata di macchine
speciali progettate dai fratelli editori-imprenditori... E
fuori un parco macchine incredibile: camion per portare i
pacchi di figurine in ogni angolo dell’Europa, nelle
stazioni ferroviarie e nei porti. Ora con la scomparsa di
Franco la famiglia perde un altro pezzo della sua grande
collezione. Se ne va una figura della nostra infanzia.
Lascia ai ragazzini di oggi Harry Potter con la sua pietra
filosofale, le avventure di Milo Thatch, la Pimpa di Altan…
E ai grandi una cronaca rinascimentale di Modena che segna
un momento di grande impegno culturale in particolare nei
settori dell’arte, dell’archeologia e della storia locale.
Ed è con questa nuova fase di sviluppo che nasce la
fortunata collana “Comix”, in cui fanno il loro esordio
personaggi popolari come Daniele Luttazzi e Fabio Fazio.
Seguono opere sul restauro e sulla enogastronomia. Non
solo figurine, quindi. Proprio perché in questi ultimi
anni, il nome “Franco Panini Editore” si è legato al varo
di due iniziative editoriali di eccezionale valore
scientifico e culturale: la pubblicazione di edizioni in
facsimile di preziosi codici miniati, iniziata con la
realizzazione della celebre “Bibbia di Borso d’Este”, e la
nascita della collana “Mirabilia Italiane”, la più
completa ed esauriente serie di volumi mai dedicati ai
principali monumenti del nostro patrimonio artistico.
Infine, in occasione del quarantesimo anniversario della
prima “Raccolta Calciatori”, nel 2000 la Panini Editore
aveva dato alle stampe nove volumi dell’ “Enciclopedia
Panini del Calcio Italiano”, comprendente tutte le
figurine dei calciatori pubblicate in quarant’anni di
attività.
Restano ora negli archivi editoriali quei lontani progetti
che Panini voleva portare a Mosca per invadere quel
mercato. Il cronista rilegge gli appunti di quel giugno
1981 quando il Panini modenese prevedeva una collana –
tutta in bustine da pochi copechi – sulla geografia, sulla
storia e sui costumi delle 15 repubbliche dell’Urss. Ora è
tardi. La Panini ha perso un pezzo importante della sua
famiglia. E l’Unione, tra l’altro, non c’è più…
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