La normativa
sulla previdenza complementare, il decreto legislativo 252/05,
prevede sostanziosi benefici fiscali e specifici meccanismi, in primo luogo
il conferimento del
Tfr con modalità tacite, volti a incentivare con forza l’adesione dei
lavoratori italiani ai fondi pensione. In coerenza con tale disegno, il
conferimento del
Tfr è irrevocabile così come lo è, una volta adottata, la
decisione di aderire alla previdenza complementare: all’iscritto a un fondo
pensione è riconosciuta unicamente la possibilità di trasferirsi da una
forma all’altra nell’ambito del sistema.
L’azzardo morale
Il mercato della previdenza complementare risulta dunque
indubbiamente condizionato dalla mano pubblica, fino a potersi parlare di
una sorta di azzardo morale che, generato dal legislatore, si estende
inevitabilmente alle istituzioni incaricate di dare operatività al decollo
dei fondi pensione. Queste ultime dovrebbero sentirsi destinatarie, nei
confronti dei risparmiatori, di un sovrappiù di responsabilità. In altri
termini, il compito dei poteri pubblici non può "semplicemente esaurirsi"
nel preordinare meccanismi di controllo delle forme pensionistiche, a
protezione dell’interesse degli iscritti. Si dovrebbe, invece, pensare
seriamente alla necessità di avviare un efficace programma di educazione
previdenziale rivolto all’intera popolazione italiana.
Quando nella precedente legislatura il governo decise di posticipare di due
anni l’avvio della riforma della previdenza complementare, non fu presa in
considerazione l’ipotesi che il ritardo potesse essere utilizzato per
avviare un’attività di divulgazione delle conoscenze di base in
materia. Al contrario, le somme già stanziate per la campagna informativa,
20 milioni di euro per il 2005, furono rapidamente utilizzate per altri
fini.
All’inizio di questa legislatura, è stata invece assunta la decisione di
anticipare al gennaio 2007 l’avvio della riforma del
Tfr ed è stata autorizzata la spesa di 17 milioni di euro per l’anno
corrente "per la realizzazione di campagne informative volte a promuovere
adesioni consapevoli alle forme pensionistiche complementari" oltre che per
"far fronte agli oneri derivanti dall’attuazione delle connesse procedure di
espressione delle volontà dei lavoratori", cioè al meccanismo di
conferimento del
Tfr.
È presto per dire come saranno impiegate tali risorse. Tuttavia, non pare
ancora emergere una visione chiara quanto all’impegno da richiedere alle
istituzioni responsabili perché sia resa permanente la programmazione di
interventi volti a favorire la diffusione della consapevolezza su rischi e
opportunità del mercato della previdenza complementare.
Il Pensions Regulator del Regno Unito
Nei paesi nei quali i fondi pensione esistono da decenni,
invece, la definizione di una vera e propria "politica" dell’educazione
previdenziale è considerata di fondamentale importanza per lo sviluppo
armonico del settore e per la protezione degli interessi dei lavoratori.
Nel Regno Unito, nell’ambito della riforma varata nel 2004, le
competenze dell’Autorità di vigilanza del settore della previdenza
complementare, il Pensions Regulator, sono state integrate con
l’introduzione della funzione di controllare e contribuire a realizzare la
formazione finanziaria dei soggetti preposti all’amministrazione e al
controllo degli schemi pensionistici. Il Pensions Regulator ha allo
studio numerose iniziative rivolte agli iscritti ai fondi pensione ad
adesione collettiva allo scopo di potenziare la gamma degli strumenti
informativi a loro destinati. In particolare, una sezione del sito Internet
istituzionale conterrà informazioni generali sui concetti base che
l’aderente deve conoscere per definire con cognizione di causa la propria
pianificazione previdenziale. Tra essi assume particolare rilevanza il
trade-off esistente fra rischio e rendimento negli schemi a
contribuzione definita,
Inoltre, dal 2003 tutti i fondi pensione inglesi sono obbligati a consegnare
annualmente agli aderenti, insieme a un rendiconto dei contributi
complessivamente versati nonché dell’entità del montante accumulato, una
proiezione della prestazione che possono ragionevolmente aspettarsi di
ricevere al momento del pensionamento, il cosiddetto Statutory money
purchase illustrations.
La proiezione, i cui parametri di calcolo sono fissati in modo omogeneo per
tutti gli operatori, ha lo scopo di rendere possibile una valutazione
dell’adeguatezza della prestazione attesa e, al contempo, una verifica della
convenienza a incrementare i contributi, nel caso in cui si evidenzi un
risultato inferiore alle aspettative. Una stima personalizzata della
prestazione attesa viene inoltre consegnata tra i documenti di offerta dei
piani pensionistici a adesione individuale. C’è da aggiungere che, per
quanto riguarda i costi degli stakeholder pension schemes, simili ai
fondi pensione aperti italiani, gli iscritti sono tutelati mediante la
fissazione di un tetto alle commissioni applicate, per un ammontare che non
può superare l’1,5 per cento del patrimonio gestito.
La Financial Services Authority (Fsa), l’autorità che vigila nel
Regno Unito sui settori bancario, finanziario e assicurativo, e che ha
specifiche competenze di regolamentazione e vigilanza sui piani
pensionistici individuali, pur se limitatamente alle modalità di
collocamento, offre sul proprio sito Internet numerosi servizi di supporto
informativo/educativo. Vi si trovano tabelle di comparazione dei costi
applicati dai piani pensionistici individuali e dagli stakeholder pension
schemes, nonché il "Pension Calculator" che consente all’aderente
di simulare l’esito del proprio investimento previdenziale e i decision
trees che offrono un percorso decisionale guidato
Importanti competenze nel campo dell’educazione previdenziale sono poi
attribuite al ministero del Lavoro e delle pensioni. In particolare, il
ministero amministra il Pensions Education Fund, istituito allo scopo
di facilitare le azioni intraprese da sindacati, organizzazioni senza scopo
di lucro e altre istituzioni, per accrescere le conoscenze dei lavoratori
sui temi previdenziali. Il ministero ha inoltre recentemente introdotto nel
proprio sito Internet una sezione contenente informazioni sulla previdenza
di base e sui diversi prodotti di previdenza complementare.
Su un piano più generale, la National Strategy for Financial Capability,
è finalizzata alla divulgazione tra la cittadinanza delle conoscenze in
materia finanziaria mediante l’organizzazione di seminari e conferenze nelle
scuole e nei posti di lavoro, e coinvolge, tra gli altri, organismi
governativi, autorità di vigilanza, mass media, associazioni di consumatori.
Spesso si cita il dinamismo dell’economia dei paesi anglosassoni per
segnalare i punti di debolezza del nostro sistema economico. Più raramente
ci si occupa del ruolo che in quei paesi giocano le istituzioni chiamate a
tutelare i consumatori. Il caso della previdenza complementare appare
da questo punto di vista paradigmatico.
Le best practice internazionali indicano la strada da percorrere per
evitare il verificarsi in Italia dell’"azzardo morale" cui si faceva cenno
in precedenza.
Archivio Pensioni
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